La pena di morte

Sono assolutamente, profondamente contraria alla pena di morte.
Mi ha fatto una grande impressione leggere oggi sul giornale che un detenuto abbia avuto la "possibilita' di scegliere", quale metodo utilizzare per andarsene da questo mondo, e abbia scelto la fucilazione.

Sono inorridita. E' incredibile che ancora oggi esista la possibilita' di essere soppresso per legge, e non si parla di paesi del terzo mondo, ma dei civilissimi USA.

Che tristezza profonda!!

Giustiziato dal plotone d'esecuzione è la prima volta dopo 14 anni
Ronnie Lee Gardner, condannato alla pena capitale per duplice omicidio, aveva chiesto di morire in questo modo e non con l'iniezione letale. Respinte tutte le istanze in suo favore

Salt Lake City (Utah) - Ronnie Lee Gardner, 49 anni, detenuto nel braccio della morte nello Utah, è stato giustiziato tramite fucilazione. Erano 14 anni che negli Stati Uniti non veniva utilizzato il plotone d'esecuzione e con questa è la terza volta che si ricorre a questo sistema dal 1976. E' stato lo stesso Gardner, condannato a morte per duplice omicidio, a chiedere di morire in questo modo 1 e non con l'iniezione letale. "Ha voluto che
nessuno lo vedesse mentre lo fucilavano. Avrei voluto essere lì per lui. Gli volevo molto bene, era il mio fratello minore", ha detto Randy Gardner. Una fonte del carcere ha riferito che il detenuto ha atteso il momento dell'esecuzione senza tradire alcuna emozione: è rimasto calmo, ha letto un libro e guardato un film, Il signore degli anelli. L'esecuzione è avvenuta alle 8.20 ora italiana. A fare fuoco sono stati cinque tiratori scelti, tutti volontari.

Nelle ultime ore si erano susseguiti una serie di tentativi per trasformare la condanna in ergastolo, tutti respinti dalle autorità. L'ultimo no era arrivato dal governatore dello Utah, Gary Herbert, che aveva respinto la richiesta di sospendere temporaneamente l'esecuzione sostenendo che l'imputato "ha avuto piena e giusta opportunità" per illustrare il suo caso di fronte alla giustizia. Nei giorni scorsi Gardner aveva chiesto clemenza al Board of Pardons and Parole dello Uath, che però
aveva rigettato la sua istanza. Martedì scorso i suoi legali avevano inoltrato un'ulteriore richiesta sia a una corte d'Appello Federale a Denver, in Colorado, sia alla Corte Suprema. La Corte d'Appello si è pronunciata in modo negativo. La Corte Suprema non l'ha ancora fatto, limitandosi a precisare di avere altri appelli da esaminare.

Gardner era stato condannato nel 1985 per aver ucciso un avvocato, mentre tentava di fuggire dal tribunale dove veniva giudicato per un omicidio commesso l'anno precedente. Lo Utah ha abolito le esecuzioni per fucilazione nel 2004 ma i condannati a morte prima di questa data mantengono il diritto di scegliere il modo in cui morire. E Gardner aveva fatto la sua scelta il 23 aprile scorso.

Da Repubblica.

Sono profondamente contraria alla pena di morte, non posso accettare che un uomo possa togliere la vita ad un altro, soprattutto perchè colpevole dello stesso reato!!!!!!
Ho reso l'idea?

Anch'io sono fortemente contraria alla pena di morte, non serve a niente ed è violenza che genera violenza .....del resto nei paesi dove essa c'è gli omicidi continuano ad esserci

Cara cioccolataconpanna un nick così dolce , penso che in molti abbiamo lo stesso tuo dubbio, forse chi ha un fede tanto profonda non si pone nemmeno la domanda, ma chi come me è credente ma con "riserva" desidera quanto meno che chi ha fatto del male ad un suo caro abbia la stessa sorte.
La morte è una "parola" definitiva, con lei si chiude il cerchio della vita e chi ha fatto del male, invece, non merita questo, secondo me deve scontare la sua colpa soffrendo, non parlo di tortura è ovvio, ma di una qualsiasi sofferenza che possa ricordargli ogni giorno dlla sua vita il male che ha fatto.
Come dicevoprima, tra l'altro non trovo giusto che un uomo, inteso come essere umano, tolga la vita ad un altro uomo, per nessun motivo al mondo.

in quei casi dobbiamo affidarci alla giustizia umana, per dirla in breve se è stata "legittima difesa".
Comunque, come per l'aborto, l'argomento "pena di morte si o no" trova sempre pareri discordanti in ognuno di noi, vuoi per fede vuoi per umanità, è comunque togliere la vita ad un altro essere umano, non è facile essere razionali.

non conoscendo quasi niente del mistero della vita ,penso che nessuno possa volontariamente toglierla ad un altro ,neppure ''per giusta causa''se una persona è ritenuta pericolosa ,abbiamo i carceri di sicurezza,,,

e negli stati dove c'è la pena di morte ,non sono diminuiti i crimini,,,

questo è naturalmente solo il mio parere ,,,,,

per prima cosa dobbiamo chiederci qual'è il fine, l'utilità delle pene inflitte a chi commette reati; la risposta è che queste pene servono a due cose, cercare di far si che la persona in questione non commetta altri reati( attraverso la reclusione e la funzione rieducativa o attraverso la morte), ma soprattutto hanno la funzione di deterrente, servono a scoraggiare la commissione di reati per quanto riguarda la prima funzione la pena di morte non è un metodo valido, visto che con il carcere a vita si otterrebbe lo stesso risultato ma risparmiando una vita; la domanda è dunque la pena di morte scoraggia la commissione di reati? la risposta è no di questo ne abbiamo prova e dunque la pena di morte è sbagliata.

La pena di morte è sbagliata............................riprendo dall'ultima frase di spicmoney.
Devo dire che dopo quello che è successo a Sara Scazzi, subito dopo, la prima cosa alla quale ho pensato è stata la pena di morte per lo zio, pi mi sono sentita in colpa con me stessa perchè sono convintamente contraria.
E' vero la pensa di morte non è un deterrente, lo sanno anche nei paesi dove viene praticata, non mi sembra che nei democratici e civilizzati Stati Uniti D'America non ci sia delinquenza, anzi tutto il contrario, quindi è dimostrato allora perchè continuano ad attuarla?
Mah, chissà, non credo che potremmo essere noi a poter dare una spiegazione a questo, noi possiamo solo aspettarci una giustizia vera che condanni i colpevoli, senza sconti di pena, ai più giovani io infliggerei il lavoro duro da praticare là dove ce n'è bisogno ed in Italia c'è una vasta gamma di cose da fare. A quelli meno giovani, tipo lo zio di Sara, potrebbero bastare 30 anni ma senza sconti di pena, lui uscirà ormai anziano, ma avrà meditato su quanto ha fatto e sul dolore infinito che ha causato agli altri.
Forse non condividerete il mio giudizio, ma non se ne può più di sentir parlare di pena di morte ogni volta che succede una disgrazia come questa senza considerare che la morte è la parola fine per un essere vivente che invece dovrebbe scontare una pena più grave di quella che ha commesso e cosa c'è di grave e pesante di una condanna lunga che costringa il colpevole a meditare su ciò che ha fatto lontano dal mondo civile?

Si Flilla quando succedono questi gravi fatti ,sull'onda dell'emotività del momento si pensa che la pena di morte sia l'unica soluzione ma anch'io penso che scontare una pena di 30 anni senza scontipossa essere più che altro utile .

Da Wikipedia

La pena di morte negli Stati Uniti d'America

La pena di morte è legale a livello federale, per alcuni reati. Dei 50 Stati degli USA, solo 15 non prevedono la pena di morte nel loro statuto: Alaska, Hawaii, Iowa, Maine, Massachusetts, Michigan, Minnesota, North Dakota, Rhode Island, Vermont, West Virginia, Wisconsin, New Jersey e Nuovo Messico (a questi va aggiunto il territorio del District of Columbia). In altri 3 stati la pena di morte non è più applicata dal 1976: Kansas, New Hampshire, New York (in quest'ultimo è anche stata dichiarata incostituzionale, e quindi non applicabile, ma non ancora formalmente abolita). Il Nebraska ha dichiarato incostituzionale la sedia elettrica, non la pena di morte in sé. Sono 18 Stati (più un Distretto Federale) a non contemplare, di legge o di fatto, la pena di morte.

In conclusione sono comunque 32 gli Stati che, più o meno regolarmente, applicano ancora l'esecuzione capitale ("pena di morte" in effetti in inglese si traduce capital punishment).

La pena di morte in Italia

La pena di morte in Italia, tranne che per il regicidio, l'alto tradimento e delitti commessi in tempo di guerra, fu abolita la prima volta durante il Regno d'Italia, nel 1889, nel codice penale opera del ministro liberale Giuseppe Zanardelli. Fu reintrodotta dal regime fascista con il codice Rocco nel 1930, poi abolita nel 1944 e ripristinata l'anno seguente; con l'avvento della Repubblica (1946) è stata espressamente vietata dalla costituzione del 1948, tranne i casi previsti da leggi di guerra. Solo nel 1994 e precisamente il 25 ottobre è stata abolita completamente anche nel Codice Penale Militare di Guerra e sostituita dalla pena massima prevista dall'ordinamento, ovvero, l'ergastolo. L'ultima esecuzione è avvenuta a Torino nel 1947; in essa vennero fucilati tre uomini colpevoli della strage di Villarbasse.
Nel 2007 è stata completamente espunta dalla Costituzione anche con riferimento alle leggi militari di guerra.

Se ci pensate è relativamente recente e se penso al federalismo tanto richiesto in questo periodo...

Poi...tanto per riflettere...


- Nella Bibbia sono elencate situazioni in cui nelle leggi, che Dio dà a Mosè per esporle al popolo ebraico, si stabilisce la pena capitale come punizione per determinate colpe: ad esempio, nell'Antico Testamento è scritto:
« Colui che colpisce un uomo causandone la morte, sarà messo a morte. » (Esodo 21,12)

La morte del colpevole avveniva per lapidazione. Questa forma di esecuzione coinvolge tutta la comunità locale adulta, che collettivamente è chiamata ad applicare la legge, e risparmia l'individuazione di un singolo come boia.

Pensate a Sakineh...


Ma...

Nel Nuovo Testamento Gesù richiama più volte al perdono e condanna l'episodio della lapidazione della donna adultera:
« Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei. » (Giovanni 8,7)


- Sant'Agostino e San Tommaso d'Aquino sostengono la liceità della pena di morte sulla base del concetto della conservazione del bene comune. L'argomentazione di Tommaso d'Aquino è la seguente:
« Come è lecito, anzi doveroso, estirpare un membro malato per salvare tutto il corpo, così quando una persona è divenuta un pericolo per la comunità o è causa di corruzione degli altri, essa viene eliminata per garantire la salvezza della comunità »

(Summa theologiae II-II, q. 29, artt. 37-42.)

Il teologo sosteneva tuttavia che la pena andasse inflitta solo al colpevole di gravissimi delitti, mentre all'epoca veniva utilizzata con facilità e grande discrezionalità.

- Cesare Beccaria nel Dei delitti e delle pene stimolò la riflessione sul sistema penale vigente. Nel trattato, capitolo XXVIII, Beccaria si esprimeva contro la pena di morte, argomentando che con questa pena lo Stato, per punire un delitto, ne commetterebbe uno a sua volta:
« Parmi un assurdo che le leggi, che sono l'espressione della pubblica volontà, che detestano e puniscono l'omicidio, ne commettano uno esse medesime, e, per allontanare i cittadini dall'assassinio, ordinino un pubblico assassinio. »


Tuttavia, la condanna di Beccaria verso la pena di morte, pur nella sua portata storicamente innovativa, non era espressa in termini assoluti:
« La morte di un cittadino non può credersi necessaria, che per due motivi. Il primo, quando anche privo di libertà egli abbia ancora tali relazioni e tal potenza, che interessi la sicurezza della nazione; quando la sua esistenza possa produrre una rivoluzione pericolosa nella forma di governo stabilita. La morte di un cittadino divien dunque necessaria quando la nazione ricupera o perde la sua libertà, o nel tempo dell’anarchia, quando i disordini stessi tengon luogo di leggi. »

- Dottrina cattolica odierna

Il Catechismo della Chiesa Cattolica (1997) parla della pena di morte all'interno della trattazione sul quinto comandamento, "Non uccidere", e più specificamente nel sottotitolo che tratta della legittima difesa.

E' chiaro che ognuno ha la propria opinione in merito.
Ogni volta che parlano di un crimine efferato contro delle donne o dei bambini penso alla pena di morte, e mi metto nei panni di quelle povere donne e madri e non posso nemmeno immaginare quale sia la loro sofferenza, senza pensare alle vittime stesse
E se succedesse a mia figlia?
Di certo una punizione estrema al colpevole non mi ridarebbe mia figlia e comunque tutto ormai non sarebbe più come prima...
Anche se chi commette un reato deve pagare con una pena.
Ma mi metto anche nei panni del "boia", di ognuno, nello specifico, di quei 5 volontari che hanno premuto il grilletto, ne avrei il "coraggio"?
E poi che giustizia sarebbe?
E' più giusto sbatterli in una cella e buttare la chiave, e fare in modo che si ricordino di quello che hanno fatto per tutta la vita.

Mi sembra di cpaire che almeno qui, ma credo anche fuori, la maggior parte delle persone preferirebbe che chi s'è macchiato di certi crimini debba scontare la sua pena in carcere......................ma scontarla sul serio però!
Perchè chi ha subito la perdita di un caro non avrà pace per tutta la vita e così dovrà essere per chi ha ucciso, stuprato o usato violenza sui bambini o su esseri inermi ed indifesi.
Penso che chi desideri venga applicata la pena di morte lo faccia non solo per l'emozione del momento ma anche perchè vuole essere sicuro che quella persona non commetta più crimini ed è convinto che la pena capitale venga fatta rispettare, forse sbaglio
Purtroppo ne abbiamo molti d'esempi negativi, vi ricordate di Izzo?

Al festival del cinema di Roma, che si sta svolgendo in questi giorni, si parla anche di pena di morte, dell'assurdita' e dell'atrocita' di

un "castigo" come questo, attraverso un documentario. Credo non se ne parli mai abbastanza!

“È tuo il mio ultimo respiro?”. Il documentario sui 5.619 condannati a morte nel mondo
Al Festival di Roma oggi arriva il film di Claudio Serughetti, in collaborazione con 'Nessuno tocchi Caino'. La "classifica" delle esecuzioni vede al primo posto la Cina (5.000 condanne), seguita dall’Iran, Iraq e Stati Uniti


http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11/03/e-tuo-il-mio-ultimo-respiro-il-documentario-sui-5-619-condannati-a-morte-nel-mondo/74985/

Senza dilungarmi sulla propedeuticità delle carceri come recupero per chi ha "sbagliato".... credo che " a morte!" ci debbano andare tutti coloro che credono che "rinsavire" un criminale omicida sia possibile. Io non ci credo.

No alla pena di morte. No alla legge del contrappasso. Ma mettere un assassino, un criminale in galera a pane e acqua e "buttare via la chiave" mi sembra giustissimo.

L'ho sentito al tg Lisa, da strabrivido!

E per fortuna siamo contro la pena di morte se no che faremmo???

Cosa non si fa per il dio danaro!!!!

(Comunque eravamo, e non so se ancora siamo, i leader nella produzione di cluster bomb, abbiamo la Beretta che produce armi, e la Otomelara .....e ....)

La pena di morte?
Se qualcuno ammazza un mio caro nulla e nessuno me lo ridarà mai indietro.
Non è un deterrente, la pena di morte, non è una soluzione.
Serve a farsene una ragione a chi ha perso qualcuno? Io non credo.
La nostra mente è fatta in modo strano, gli stress ci pietrificano il raziocinio, spesso tante circostanze portano a non ragionare più. L'omicidio è la dimostrazione che la violenza, lo smarrimento e la frustrazione sono reali. Cosa spinge una persona a uccidere?
Non so Non so davvero. Far soffrire qualcuno in galera per i crimini che ha commesso? la riabilitazione? Riabilitazione di qualcuno che magari ha ucciso mia sorella? o che ha ucciso una fidanzata perchè lo aveva lasciato? o perchè strafatta di droga ha soffocato un figlio?
A volte nella vita si sbaglia, si commettono errori, anche l'omicidio è un errore in certi casi, e gli errori si pagano. Non protesterei per una fucilazione in sè, un metodo vale l'altro..sono fermamente contraria alla pena di morte perchè spesso è stato un pretesto per placare l'opinione pubblica. le statistiche dicono che negli USA di fatto esistono delle discriminanti razziali epr la pena capitale. Certe leggi prevedono che hai un limite massimo di tempo per presentare prove della tua innocenza e scagionarti dopo la condanna, dopo verrai ugualmente giustiziato. L'innocenza non è tutelata, preferisco veder risparmiato un colpevole che veder condannatgo un innocente. nei secoli scorsi venivano condannate a morte persone epor stregoneria, eresia, alla fin fine la pena di morte è un baluardo epr mantenere saldo il potere...

Guardatevi
LIFE OF DAVID GALE con kevin spacey, su questo tema è davvero illuminante...

ho visto quel film doxy e lo rivedo sempre volentieri, con il film si vuole dimostrare l'inefficacia della pena di morte e, soprattutto, la sua fatale fallibilità. Il film vuole però anche focalizzare l'attenzione sul ruolo degli attivisti, cercando di capire quale debba essere il giusto confine tra passione ideologica e fanatismo.
Il film fa testo perchè è americano e, come sappiamo tutti, la democratica America ancora fa uso della pena di morte e, come è sempre noto a tutti, non è stata mai un deterrente.

Questo pianeta è davvero curioso, la legge vieta l'omicidio, ma la stessa legge autorizza la morte con esecuzioni e guerre. Direi che la schizofrenia vigente è lampante.