MOMENTO DI CRISI: COME RISPONDI?

L'UNICA CRISI PERICOLOSA....
Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi.
La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura.
E' nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie.
Chi supera la crisi supera se stesso senza essere 'superato'.
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni.
La vera crisi, è la crisi dell'incompetenza.
L'inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita.
Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia.
Senza crisi non c'è merito.
E' nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze.
Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo.
Invece, lavoriamo duro.
Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla.
* (tratto da "Il mondo come io lo vedo", 1931 - Albert Einstein)

Riporto questo breve scritto di Einstein, per aprire un dialogo con voi sulle odierne vicende riguardo alla crisi di recessione che sta vivendo il nostro paese e di riflesso le famiglie.

Ammiro dal basso la grande ideologia del grande e indiscutibile Einstein: apprezzoo la sua statura scientifica e condivido quasi sempre il suo pensiero

Molto spesso però le ideologie cozzano contro la realtà.

Mia madre ha avuto, negli ultimi anni della sua vita, badanti rumene: 1 era ex dipendente di una fabbrica di ricambi auto, un'altra ex cameriera in un ristorante, una ex cuoca alla scuola di polizia e una, la più giovane è medico di base: prese l'aspettativa per venire a lavorare in Italia per pagare la casa..Tutte rimpiangevano il regime di Ceausescu. Feci a tutte la stessa domanda: ma adesso avete la democrazia..E tutte risposero: a cosa serve la democrazia se non hai i soldi per mangiare?!?!?
E' una sintesi disarmante di quanto le ideologie siano apprezzate dall'uomo comune.

Hai ragione Sara, le crisi avvengono per essere superate, ma questo non avviene mai senza vittime. E come ti puoi render conto c'è sempre chi da queste situazioni trae profitto..e questi sono coloro che già hanno tanto.
Sono ottimista di natura, ma del resto è risaputo che la storia è fatta di cicli..pertanto dopo una crisi ci si aspetta la ripresa, e credo che ci sarà; ma il benessere che abbiamo avuto dai nostri genitori..non saremo in grado di trasmetterlo ai nostri figli: dovremo diminuire drasticamente i nostri bisogni, che sono per la verità eccessivi: come dice il Dalai Lama: gli uomini dovrebbero lavorare tutti per il proprio pane: tutti avrebbero il pane e più tempo libero.

Ma è difficile tornare indietro...sono la prima a riconoscerlo.

Già, aveva ragione nonno Albert. Nel suo tempo aveva ragione. Quando davvero si strappava dalla terra il pane, quando per un raffreddore si moriva, quando c'era un auto ogni 300 abitanti......e qui mi fermo.
Vero, le crisi vengono e poi passano. Il dilemma è cosa lasciano dietro di sè?
Ci portano una maggiore uguaglianza? Ci rendono più fratelli? Eliminano i vari campanilismi? Chi vince e chi perde? La rivoluzione francese nacque dalla fame, ci furono sconvolgimenti in tutta europa....ma lasciò dietro di sè 3 parole magiche, Libertà uguaglianza e fraternità. Oggi questa crisi cosa ci lascerà? Io non sono pessimista, ma un realista allo stato puro.
E credo che alla fine le banche e i poteri forti ne usciranno ancora una volta vincenti, mentre per quelli che ogni giorno tirano il carretto.....sarà una strada ancora più irta
A meno che non avvenga davvero una rivoluzione culturale dove si darà un taglio netto a un modo di vivere scialaquatore e forsennato che noi ci siamo costruiti.
Naturalmente spero di sbagliarmi alla grande. Ma questo è solo il mio modestissimo e pure inesperto parere.
Un cordiale saluto a tutto il forum
Starr -43

SU QUESTO CAMPO COME IN MOLTI ALTRI MI SPIAZZATE.... SONO COMPLETAMENTE IGNORANTE NEL SENSO CHE NON HO PAROLE DA AGGIUNGERE ANCHE SE VORREI APRIRE DIBATTITI E POTREI PURE FARLI MA FORSE NON SAREBBERO CREDIBILI PERCHE' NELLA MIA TOTALE IGNORANZA FARFUGLIEREI UN TANTO DI PAROLE PER SOPRAVIVERE AD UN DISCORSO ED INDIRIZZEREI LA QUESTIONE SU ALTRI PUNTI PIU' GRAVIDI PER ME, PIU' SEMPLICI PER IL MIO LESSICO....
E QUI MI FERMO PERCHE' SI POTREBBE ANCHE COMINCIARE AD AVERE DELLE TENDENZE POLITICHE SE CI PERMETTESSIMO DI SENSIBILIZZARE IL PPOBLEMA SULAL TECNOILOGIA ED IL PROGRESSO E POTREMMO SCIVOLARE SU TEMI ACCESI....
MI FERMO LO RIPETO, PERCHE' PREFERISCO RIVOLGERE L'ATTENZIONE SU ARGOMENTI SUL QUALE PALLONEGGIO MEGLIO E MI SCUSO PER QUESTA MIA ENORME LACUNA, deli

Benissimo, condivido e concordo con tutti voi.
La crisi, la parola stessa "crisi" deriva da un fatto o diversi cose che sfociano nella negatività.
Se noi non ci svegliamo e non combattiamo queste negatività non avremo nessun scampo.
Cerchiamo di essere creativi, positivi e di affrontare tutte le cose negative dando forza e coraggio non solo a noi stessi ma anche invogliando coloro che si sono fermati.

"Non possiamo fare le stesse cose e continuarle a fare perchè esse non porteranno nulla di nuovo ect ect..."

Ma vediamo il problema da un altra angolazione, una crisi dovuta dagli eventi che dominano l'uomo: parliamo di malattie pestilenze, guerre come vengono definite (necesserie) al mantenimento della specie ed associate ad "entità sovrane" stati che detengono il potere di guerra (e di pace).

Le guerre usate per risolvere controversie insanabili tra stati hanno accompagnato l'umanità nel suo sviluppo.

E' giusto sottoliniare una ideologia con una frase "homo homini lupis" . La guerra è la rottura del lavoro della civiltà.