delusioni

Come reagite di fronte alle delusioni da parte di "amici"?
Li affrontate?
Ci litigate?
Li ignorate?
Li mandate al diavolo?

Devo fare una distinzione..non tutti gli amici sono uguali..se vengo delusa da amici\che alle quali tengo e per le quali provo un forte affetto,cerco di affrontare con loro l'argomento della delusione.. Se invece sono amici\che solo cosi per conoscenza allora lascio perdere e li ignoro...

essendo molto impulsiva di solito reagisco e anche male
affronto direttamente la persona e dico apertamente cosa penso
ciò spesso genere un litigio
poi dopo magari riflettendo mi dico che in fondo non ne valeva la pena arrabbiarsi per qualcuno che non meritava nulla
ma sono troppo impulsiva uff...

cerco sempre di capire perchè si è arrivati a quel punto...
generalmente non mi piace perdere amicizie
ma se non c'è niente da fare penso che la cosa migliore
è augurargli buona fortuna e incamminarsi su una strada diversa...

blood.flowers ha scritto:

Come reagite di fronte alle delusioni da parte di "amici"?
Li affrontate?
Ci litigate?
Li ignorate?
Li mandate al diavolo?

Ultilizzo tutti e 4 i modi (ovviamente a seconda del caso.... e del grado di amicizia). :twisted: :twisted: :twisted:

Essendo un carattere istintivo sarei portata a litigare,o quanto meno a discutere, a dialogare...restando fermo il fatto che li considero amici.
Ma ultimamente ho imparato a contare...fino a 10 e mi sono scoperta che so andare anche oltre 10!!!
E sinceramente non discuto più...mostro indifferenza, anche se mi rodo dentro, e faccio finta che non sia successo nulla, ma mi allontano abbastanza visibilmente.
Quando qualcuno mi delude, mi ferisce profondamente, perchè sostanzialmente trovo che non mi abbia compreso, che non abbia capito chi sono e quello che sono capace di dare...nel mio piccolo s'intende! Dunque non ci sono più parole da dire...

quando mi deludono di solito è qualcosa che non potrò quasi mai perdonare,conoscendomi..

all'inizio li ignoro,perchè se aprissi boca non farei altro che peggiorare la situazione e nel frattempo faccio un esame di coscienza e cerco di capire se siamo giunti alla delusione anche a causa di qualche mio comportamento errato..

quando sono pronta e vedo il terreno giusto li affronto,se necessario posso arrivare anche a litigare...

se poi non è rimediabile li mando al diavolo,lasciando come sempre un piccolo spiraglio di luce,anche se mi è capitato,proprio ultimamente di dover chiudere e sprangare con ogni mezzo possibile....

Volevo fare una battuta scherzosa dato che per la seconda volta arriviamo a postare insieme sullo stesso argomento Cioccolata...ma con un faccino così triste mi spiace...

un anno è lungo e succedono così tante cose...troppe forse che in alcuni momenti mi sembra di essere finita in un frullatore più che sun pianeta...

spero non proprio a tutti eh??

Io ho solo imparato ad aprire le porte un po' più lentamente,un tempo pur di avere un'amica o un amico,facevo di tutto e di più per accontentarla/o,per farsi che non fuggisse da me...poi ho capito che in alcuni casi non serve ridursi così...o meglio con i veri amici non bisogna modificarsi o annullarsi...loro ci accettano così come siamo e ci amano per questo...

Personalmente ho bisogno di tempo per aprirmi con una persona ,mi fido
molto del mio istinto e di solito non sbaglio mai .IL tempo e gli avvenimenti
sia essi positivi che negativi ti rivelano le persone con i loro limiti.Occorre avere la maturita' di mettersi in discussione e capire se ne vale la pena continuare
un'amicizia nonostante ci siano state delle incomprensioni ,delle divergenze
l'importante e' non sentirsi giudicati ma soprattutto sentirsi accolti .l' amicizia e' un grande dono ma bisogna saperla coltivare .

Questo argomento è davvero interessante.
Penso che tutti prima o poi ci fanno i conti con le grosse delusioni.
La mia vita è stata spartita in due periodi, quello prima di un malanno fastidioso in cui non dicevo mai niente, accettavo tutto pur di non litigare MA solo al fuori della mia famiglia!
In caso sono stata capace di scenate isteriche e/o furiose mentre fuori sempre accomodante, comprensiva.
Dopo la malattia, è iniziato un periodo di interrogativi su di me.
Ho capito che l'unica via era lavorare su di me perché solo così poteva cambiare qualcosa.
L'accettazione dell'altrui debolezza è la chiave di lettura per incontrare l'altro.
Poi se ci sono le possibilità per comunicarlo a chi ci fa soffrire forse la scena cambia ancora rapidamente.
In ogni caso ho incontrato persone che non hanno capito e invece io ho capito che non potevo farci niente.
Magici i momenti in cui scatta qualcosa e ti intendi alla perfezione: le tue emozioni sono condivise, la pace ti invade, non ti importa di nient'altro, sei Qui eD Ora. e non dubiti più che un rapporto finirà.
Domani è un altro giorno, si vedrà.

come ho detto in altre occasioni
non sempre è facile mettersi in gioco
e aprirsi... credo sia una esigenza di tutti
avere delle persone con cui confidarsi
ma non sempre è semplice...
occorre trovare il momento, il luogo,
e la persona giusta. la descrizione di elena
mi ricorda un mio momento passato...
anche io da ragazzo ero abbastanza
tollerante fuori casa ma in casa
assalivo i miei con le mie rabbie...
i genitori quando sono genitori veri
accettano tutto....per il nostro bene..
e questo spazio per certi versi
serve anche a creare i presupposti
per discussioni del genere...
che possono solo aiutarci ad
acquisire una maggiore conoscenza
di noi stessi..