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 feste arcaiche ancora in noi

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3 partecipanti
AutoreMessaggio
dharma
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MessaggioTitolo: feste arcaiche ancora in noi   feste arcaiche ancora in noi Icon_minitimeSab Lug 25, 2009 5:44 pm

Festa di Lughnasad: la Festa del Grano

stanno ritornando lentamente feste dimenticate o cancellate ,che fanno parte della tradizione arcaica,,,,precristiana,
come quelle celtiche..
i celti hanno avuto da noi in toscana un grande sviluppo e alcuni retaggi ne sono rimasti ,nei nomi propri per esempio,come Neri,Cono,,,ecc
e ora c'è una sorta di recupero di tradizioni legate fortemente ai cicli naturali

questa è la festa delle raccolta del grano
si festeggiava intorno alla fine di luglio/primo di agosto,,,associato alla fertilità legata alla terra

una curiosità,,,ci sono persone che si riconoscono come comunità celtica e fanno rivivere queste feste non solo come folclore ma come affermazione di appartenenza


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cioccolataconpanna
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MessaggioTitolo: IL Tataratà   feste arcaiche ancora in noi Icon_minitimeSab Lug 25, 2009 10:34 pm

IL TATARATA'.
Il Tataratà, nome onomatopeico derivante dal suono ritmato del tamburo, è di certo fra i più antichi folclori al mondo ed ha origini imprecise.
Molte le interpretazioni che sono state date a quella che è oggi una danza spettacolare e travolgente eseguita da duellanti armati di vere spade.

Sono tre le intrecciate ipotesi più accreditate;

- la prima, la più arcaica, è allacciata alla danza propiziatoria
per la fertilità della terra;
- la seconda, la più valutata, alla danza dei Mori e dei Cristiani (Moresca)
quindi in riferimento alla presenza araba/musulmana in sicilia;
- la terza, la meno menzionata anche se ugualmente valida, alla danza dei Spatolatori di Lino.

Qualsiasi sia, la sua vera origine è di certo affiancata al ritrovamento, prima ancora della fondazione del paese di Casteltermini, di una Croce lignea festeggiata fino ai giorni nostri. La Croce Paleocristiana più antica del mondo, in quanto il legno di quercia, risulata essere, dopo un accurato esame del Carbonio 14, del 12 d.C.

In riferimento alla prima ipotesi, il Tataratà, non a caso, è presente nel mese di Maggio, nel cuore della primavera, e vede i danzatori che in piena festa indossano in testa una corona di fiori. A lungo, in passato, è rimasta nella coscienza popolare, il concetto che più alti erano i salti delle danze e più alto sarebbe cresciuto il grano. Epoche antiche, riti primitivi voluti per favorire raccolti; fertilità della terra, vere ed uniche ricchezze di un passato.
Nemmeno l’avvento del Cristianesimo riuscì con facilità a primeggiare sulle vecchie usanze pagane, dure a morire specialmente nel mondo rurale, dovendo tollerare parecchie manifestazioni rituali, tra cui appunto la danza, che solo dopo molte condanne riuscì a “cacciare dal tempio”; ma in parecchie regioni è ancora palese la sopravvivenza di arcaiche danze agrarie che, opportunamente adattate si sono inserite in feste popolari religiosi locali.
Tra le più valutate interpretazioni si evidenzia il riflesso della dominazione araba/musulmana in Sicilia.
Ipotesi condivisa da molti Castelterminesi e sostenuta da Paolo Lo Bue nel 1961, che vorrebbe il Tataratà "una danza cristiana a testimonianza proprio di quel mirabile equilibrio che aveva reso possibile la convivenza tra Cristiani e Musulmani al tempo dell'occupazione araba".
L'ipotesi che al Tataratà siano collegati i spatolatori di lino, è meno menzionata anche se ugualmente valida. A fornire la prima descrizione apparsa nel 1875 in "Fiabe novelle e racconti" del Pitrè: " Gli spazzatori di lino vestiti bizzarramente fanno parte della processione combattendo colla sciabola, inchinandosi a quando a quando a uno di loro vestito da re con ministri e dottori a fianchi. Battonsi a suon di tamburo, dal cui stimpellamento prende il nome la Festa".
Dagli inizi degli anni 70, il Tataratà viene eseguito da giovani studenti.
Il Gruppo folcloristico si propone di mantenere vive tradizioni ed i monumenti che ne sono permeati, ha l'intento di diffondere la cultura unica del suo paese che sorge nel cuore della Sicilia e che custodisce un messaggio di civile e simbiotica convivenza tra le tradizioni, la cultura ed il modo di vivere delle etnie cristiane e musulmane che abitavano pacificamente i territori ancor prima che il nucleo abitativo si consolidasse.
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damdam
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MessaggioTitolo: Re: feste arcaiche ancora in noi   feste arcaiche ancora in noi Icon_minitimeSab Lug 25, 2009 10:39 pm

credo sia doveroso per tutti noi..
doveroso e piacevole mantenere e ricordare
le nostre tradizioni...
è un segno di continuità oltre che un aggancio
alle nostre origini..
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MessaggioTitolo: Re: feste arcaiche ancora in noi   feste arcaiche ancora in noi Icon_minitimeDom Lug 26, 2009 1:00 am

damdam ha scritto:
credo sia doveroso per tutti noi..
doveroso e piacevole mantenere e ricordare
le nostre tradizioni...
è un segno di continuità oltre che un aggancio
alle nostre origini..




Anche perchè, aggiungo che sono sempre meno i paesi dove si coltiva ancora il grano, il frumento, si ristringe sempre più il mestiere del contadino.
Anche quei strumenti musicali e atrezzi vari, dimenticati nel tempo gli stessi che hanno portato quelli attuali al successo cha hanno.

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MessaggioTitolo: Re: feste arcaiche ancora in noi   feste arcaiche ancora in noi Icon_minitimeDom Lug 26, 2009 10:22 pm

La festa del grillo è una delle più note manifestazioni folkloristiche di Firenze.
Viene celebrata ogni anno il giorno dell'Ascensione nel Parco delle Cascine.
Le sue origini si perdono nella notte dei tempi.
Nonostante questo sembra che ci siano due scuole di pensiero riguardanti il nome.

La prima, più pacifica, si rifà alla considerazione che il grillo fosse assurto a simbolo delle giornate primaverili, e pertanto la festa fosse appunto in suo onore.

La seconda scuola di pensiero si rifà invece all'idea che il grillo fosse un insetto nocivo per le campagne toscane e pertanto ne dovessere essere eliminati il numero più alto possibile.

La festa del grillo era celebrata dall'acquisto da parte dei genitori ai propri bambini di piccole gabbiette dove porre all'interno un grillo trovato nel Parco delle Cascine.

Tale usanza ha perso nel corso del tempo il suo fascino.

Dal 1999 il Comune di Firenze ha varato un regolamento sulla tutela degli animali, vietando di fatto la vendita dei grilli.

Dal 1999 pertanto nella gabbietta vengono inserite riproduzioni grafiche e/o sonore dei grilli. ooook
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MessaggioTitolo: Re: feste arcaiche ancora in noi   feste arcaiche ancora in noi Icon_minitimeLun Lug 27, 2009 4:59 am

FESTA DEL MUZZUNI

E' una delle feste più antiche del mondo occidentale.
Si celebra da 4 mila anni, così almeno assicurarno i ricercatori di etnoantropologia.
Comunque è certo che ad Alcara li Fusi, paesino dei Nebrodi, in provincia di Messina, il 24 giugno, da tempo immemorabile si celebra "U MUZZUNI", un misto tra le feste arcaiche pagane che si svolgevano in onore della Madre Terra, ovvero Dèmetra e i riti orifici.
Simboleggia la fertilità della terra e il risveglio della natura.

Questo rito viene accompagnato da musiche e canti popolari, sono i "cantori" uomini e donne del paese che con canti pilifonici, che hanno come tema l'amore carnale e l'erotismo, accompagnano il rito.
Questi canti rischiano oggi di scomparire, travolti da un folkore " che li vorrebbe più presentabili".
Sconosciuta a livello nazionale e anche da molti siciliani, la festa dei Muzzuni attira invece giovani globetrotter e musicisti di molti paesi europei, Germania e Francia innanzitutto, vengono a studiare quella musica e i canti che oggi si vorrebbero occultare.


silva
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MessaggioTitolo: Re: feste arcaiche ancora in noi   feste arcaiche ancora in noi Icon_minitime

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