ORTORESSIA

Oltre l'apparenza....

I disturbi del comportamento alimentare

MILANO - Tra i disturbi dell'alimentazione è in forte crescita la cosiddetta ortoressia nervosa, ovvero l'ossessione del cibo salutare. Colpisce soprattutto gli over 30, tende a essere più diffusa tra gli uomini e tra le persone di buon livello culturale ed è considerato un disturbo dell'alimentazione, anche se nasce da un buon intento. Fino a diventare un serio problema psicologico. La British Dietetic Association lancia l'allarme su questa nuova patologia e si inizia a parlare di un problema ormai comune a tante persone, eppure spesso taciuto.

RITRATTO DELL'ORTORESSICO - È difficile fare un censimento della popolazione ortoressica, anche perché contrariamente agli anoressici o ai bulimici le persone che soffrono di questo disturbo possono essere assolutamente normali fisicamente. Ma il fenomeno a un certo punto diventa preoccupante e all'attenzione esagerata alla qualità del cibo inizia gradatamente ad affiancarsi un disordine ossessivo-compulsivo della personalità. La prima descrizione dettagliata della patologia comparve in una rivista di yoga, nel 1997. Fu Steven Bratman, medico e ortoressico, a definire questo disturbo dell'alimentazione dei giorni nostri. L'ortoressico instaura chiaramente un rapporto distorto con il cibo, iniziando mano a mano a scartare ogni cibo «cattivo». I vegani e i crudisti sono seri candidati a questa malattia che si annuncia diventando talmente ossessiva da portare il soggetto a un senso di superiorità nei confronti del mondo.

DIAGNOSI DIFFICILE - Si inizia con l'escludere dalla propria alimentazione i cibi trattati con pesticidi o con qualsiasi additivo artificiale e, piano piano, i criteri di ammissibilità di un alimento diventano sempre più restrittivi. Alla fine l'ortoressico consuma il proprio pasto in solitudine (caratteristica comune anche all'anoressia e alla bulimia), si isola socialmente e arriva ad avere una dieta talmente povera da poter riportare gravi danni sul piano nutrizionale. Qualcuno è già morto di questa ossessione, tanto più pericolosa quanto più è difficile da identificare e diagnosticare. Come afferma Deanne Jade, fondatrice del National Centre for Eating Disorders, la linea di confine tra un atteggiamento sano e un atteggiamento patologico è sottile, inizialmente impercettibile. E ciò che rende il disturbo così insidioso è proprio la sua apparenza buona: tutto nasce come un amore verso sé stessi e verso gli alimenti sani. Ma in realtà nasconde una psicosi e una negazione del cibo come piacere.

Oltre l'apparenza....

di questa patologia non avavoa ncora sentito parlare ,in effetti conosco molte persone che curano l'alimentazione con prodotti biologici,ma li conosco bene

,non sono intransigenti e anzi puntano ad un recupero del cibo come forma di nutrimento non solo del fisico ma anche dei sensi ,per recuperare il gusto eh??

ci sta però che parallelamente si sia sviluppata in alcuni una patologia alimentare ,come sempre sintomo però di un disagio psicologico più profondo

un pò come chi usa il computer per comunicare ed informarsi e chi si isola in una vita virtuale lontana da tutti

Admin

anche io non avevo mai sentito questa patologia...
c'è sempre da imparare... vittoriaaaa!!

Ospite

ok mangiare bene e sano....
se io mangiassi salutare peserei 5 o 6 chili in meno ma arrivare fino a questo livello no.

Oltre l'apparenza....

ammetto che sono sempre stata abbastanza fanatica della salute, avendo anche studiato alimentazione ed essendo molto attenta ad alcuni cibi....
sono stata per anni vegetariana ed ho seguito la dieta macrobiotica ed integrale ma non solo, quando faccio i corsi coi bimbi, sono sempre attenta che gli ingredienti siano biologici, lo zucchero di canna, che il tonno per esempio sia quello con l'etichetta garantito senza delfini....
la carne la scelgo quella dal contadino, mi costa di più, non importa, ma ci tengo alla salute anche se alle volte pùò capitare che usciamo dagli schemi....
aceto di mele, melassa, olio d'oliva....
latte di farro o di riso....
quando acquisto i cibi leggo attentamente le etichette: niente olio di palma, boicottare....
niente che venga dal canada....
quando segui un certo ritmo e regime stai attento allo sfruttamento minorile....
le banane niente della marca chichita, niente nestlé e del monte....
e non è perché uno si vuole male anzi, forse perché è consapevole dello sfruttamento minorile e per questo cerco di mangiare cibo tipico nostro, biologico che forse mi costerà di più ma almeno non farò danni altrove....
per il vestuario, idem....
ovviamente quand'ero vegetariana non indossavo nulla di animale, niente scarpe di pelle....
è tutta una catena....
quando si cerca di boicottare le marche non significa che si è fanatici o si vive male, ma semplicemente più attenti al mondo attorno e penso che ognuno abbia il diritto di essere anche questo.... che non significa nel mio caso ortoressico, almeno penso....

Ospite

D'altronde qualsiasi comportamento, alimentare o no, quando diventa ossessivo nasconde una patologia psicologica...come per il superallenamento, il salutismo a oltranza e così via...tutte patologie moderne, che ci ha donato l'odierna società consumistica...
Non credo che in Somalia o in Balgladesh ci siano ortoressici, anoressici o bulimici... shoooock