Dare

Non si può pretendere di ricevere
se non si è capaci di dare.

Mi sono accorto da poco
che dare è il miglior regalo
che una persona possa fare a se stessa.

Riempie più di tutto.

Ed io sento il bisogno di dare.

Dare solo per sentirsi meglio
dare senza rendiconto
proprio perché
la soddisfazione sta in questo.

Se do serenità agli altri,
se do una parola di conforto,
sto meglio io.

Quindi è un dare senza ricevere
relativamente, perché io ricevo,
se poi sto bene.

Non so come ci sono arrivato
ma ne sono felice
anche perché mi basta uno sguardo,
un sorriso,
la stima particolare
della persona a cui dai
per appagarti.

Non so se riesco a spiegarmi
completamente e profondamente
ma avevo bisogno di dare
e ho dato.


.....scritta nel marzo 2001....

armonia_completa ha scritto:

anche tu, diventando grande hai maturato una consapevolezza ed una saggezza nella sofferenza, me ne accorgo da piccoli spunti....
ma si conquista il rispetto di se stessi, dei porpri cari e si cammina a testa alta....
riconosco nelle tue parole una parte di me, la condivido, me la gusto, me ne nutro e ti rigrazio perchè, malgrado tu sia dall'altra parte, non ti neghi una parte sensibile nè di specchiarti e questo ti avvicina un pochino a chi ti sente amico, come me, come noi.... grazie, deli

hai colto bene i segni deli...
quando ho scritto queste parole è stato uno dei momenti
più difficili e traumatici della mia vita anche
se non temevo per me ma per coloro che amo di più..

Credo che la sofferenza delle persone che ami ti colpisca dipiù di quella che vivi in prima persona. So cosa significa cogliere uno sguardo assente in qualcuno che ami, che sai che sta soffrendo, e desiderare in ogni modo di farsi carico personalemte di quella sofferenza, o di trovare la battuta giusta, anche una stupidaggine, per distogliere la mente del tuo interlocutore dal pensiero che l'affligge.
Condivido la grandezza del dare, piuttosto che del ricevere... quando si ama qualcuno davvero, non si porta il conto. Anche quando poi si ricevono delusioni profonde dalle persone cui hai dato, resta comunque il conforto di aver fatto tutto il possibile, di aver donato tutto se stesso, e questo aiuta molto a non avere rimpianti

Mi spaventa davvero pensare che un piccolo errore possa essere la causa della fine di un rapporto profondo...credo che quando ciò succeda, ci sia alla base già un bradisismo in corso... concordo sul fatto che spesso non si vuole leggere i segnali, che sono sempre presenti, o per paura della solitudine e del cambiamento, o perché c'è un effettivo legame forte verso una persona, ma pensare che non sia lecito sbagliare e riprovare per ricostruire mi toglierebbe ogni speranza. Io sono una che sbaglia spesso, ma che perdona anche gli errori altrui. Credo che si debba sempre concedere almeno una seconda possibilità... e cercare prima di tutto in se stessi la voglia di ricominciare. Ritengo che quello che dici tu si verifichi quando già ci si è persi: allora anche un piccolo sbaglio assume le proporzioni di una catastrofe. Capisco che non sia facile pensare positivo dopo una o più esperienze negative e anche che si sia portati a riproporsi allo stesso modo alle diverse persone che si incontrano, correndo il rischio di rinnovare gli errori nella scelta,cosa che fa aumentare la disillusione, ma credo anche che a volte la persona giusta si possa incontrare inaspettatamente, proprio laddove meno ce lo si aspetta... sono un'illusa?

Sì,questo è vero, indubbiamente, ma credo che quando le cose non vanno bene alla base ci siano dei problemi seri, e gli eventi che citi tu (a parte alcuni veramente molto forti, che sono difficili da gestire sia da soli sia in coppia) possano essere solo alibi, ovvero la punta dell'iceberg di una situazione già patologica. Come può esserci gelosia per i successi dell'altra persona, se la si ama davvero? Saresti gelosa dei successi di tuo figlio? No, perché provi per lui un amore puro. Quello di coppia è di altra natura, certo, ma se si ama veramente si vuole la realizzazione dell'altra persona, il successo del partner non viene vissuto come motivo di frustrazione personale. Le persone che lo vivono così evidentemente sono talmente prese da sé da non riuscire ad immedesimarsi nell'altro. Questo non è amore. Il problema è che noi scambiamo per amore vero una relazione che magari comincia su una forte base passionale, ma poi va esaurendosi. L'amore totale e appagante in tutti i sensi si vede nel lungo periodo, e le relazioni che resistono al tempo sicuramente hanno dovuto affrontare scogli e situazioni difficili, ma li hanno superate. Qual è la differenza tra i due tipi di rapporti? E' nelle persone o nel tipo di relazione che si instaura tra di loro? Io credo nella seconda cosa. Se si ama davvero, si superano gli egoismi personali, che ognuno di noi, anche se in misura diversa, nutre. Se pensassi che il successo di un rapporto dipendesse solo da come sono due persone, e non da ciò che creano insieme, diventando da due singoli una coppia, allora dovrei disperare di me, giacché esco da una separazione, e dovrei pensare che io non sono adatta a vivere in coppia. Invece volgio pensare che non abbia funzionato la relazione che avevo, ma che potrebbe andar bene con un'altra persona. Gli ostacoli? Ma quelli vengono sempre fuori, inutile illudersi di non averne. Però in genere le coppie davvero unite escono fortificate da queste situazioni, le altre si sgretolano

Anche se partiamo tutti da 23 coppie simili di cromosomi, siamo poi così diversi... difficile pensare a delle regole. Vero tutto quello che dici, ma se si ama veramente, davvero ci si allontana dalla persona amata solo perché si hanno ritmi diversi? Spesso ci si perde, è vero, ma probabilmente chi si allontana già sta cercando altrove, inconsapevolemente, perché è insoddisfatto. Se si sta veramente bene con qualcuno, si supera il disagio di avere, in alcuni momenti,esigenze diverse.

Pensi che sia un errore accontentarsi? Io credo che lo sia se non si trova in questo stato il proprio equilibrio interiore. Non è ciò a cui tendiamo tutti? Comunque non credo che si possa vivere "parallelamente" ed essere contenti né credo che basti a tenenre unita una coppia l'interesse reciproco dei figli. Perlomeno, a me non è bastato. Forse gli uomini ci si ritrovano di più in una situazione di compromesso, del tipo avere un piede dentro ed uno fuori. Una donna, secondo me, non accetta queste situazioni. Se è motivata sopporta anche situazioni intollerabili, se non lo è, tronca. E poi, quante volte ci si sbaglia a valutare gli equilibri di coppia degli altri? Non bisognerebbe mai giudicare dall'esterno. Coppie che sembrano inossidabili spesso si rompono,altre che appaiono dal di fuori come caratterizzate da un senso di estraneità reciproca magari riescono all'interno della loro casa ad avere più intimità di quel che si immagina.

..sono d'accordo con te dam...è sempre meglio dare che ricevere..sopratutto se si dà senza aver la pretesa di aver nulla in cambio..dare è segno di altruismo..io la penso cosi...