Ogni volta che risuccede, fa male.
Fa male pensare che esistano persone che pensano di essere superiori ad altre e di aver maturato (non si sa in base a cosa), il diritto di calpestare i piu' deboli.
Fa male e mi fa venire una grande rabbia.
Da La Stampa
Bimba autistica cacciata dal ristorante
REGGIO EMILIA
Polemiche a Reggio Emilia per il presunto allontanamento forzato dal ristorante di un grosso centro commerciale di una bambina autistica che, mangiando alla mensa, sarebbe stata colpevole di «allarmare la clientela» con la sua presenza.
La vicenda, raccontata oggi dalla Gazzetta di Reggio, è avvenuta ieri al mega store Free Flow di via Kennedy. Verso le 13 una bambina autistica di 10 anni e la terapista che la accompagnava si sono accomodate per pranzare nel self service del centro Meridiana. Dopo poco, però, uno degli addetti al servizio di sicurezza le avrebbe spinte ad allontanarsi. «Quello non era il posto giusto per noi - racconta la dottoressa Maddalena Algeri - io la imboccavo e le tenevo ferme le mani, ma ci è stato detto che allarmavamo la clientela che ci circondava».
Dal responsabile del servizio di sicurezza al responsabile del servizio mensa, sino ai responsabili del Meridiana stesso, tutti hanno chiesto conto al vigilante di cosa fosse realmente accaduto. Questi ha però fornito una versione dei fatti contrastante con quella della terapista, sostenendo «non ho mandato via nessuno» e di essere intervenuto dopo aver notato una sorta di aggressività della dottoressa nei confronti della bambina.
Dalla parte della guardia, riferisce ancora il quotidiano, coloro che gli lavorano accanto: «Ha figli anche lui, impossibile che si sia comportato male. Forse è intervenuto perché i clienti l’hanno sollecitato a capire cosa stesse accadendo». Il presidente dell’associazione Aut Aut (una onlus di Famiglie con portatori di Autismo) ha denunciato il fatto ai carabinieri. Ma il presidente dell'associazione Aut Aut non ammette giustificazioni. Ha dichiarato al giornali emiliano: «Quanto accaduto è semplicemente vergognoso, la mamma di quella bambina sta ancora piangendo per il trattamento riservato alla figlia. La terapista è una professionista seria che fa questo mestiere da tanti anni. Tutti i giorni accompagna bambini autistici a pranzare fuori, proprio per far sì che si ambientino, e mai, mai le era capitata una cosa del genere. I dirigenti del centro mi hanno chiamato costernati per chiedere scusa alla ragazzina e a sua madre: nessuno mi ha raccontato una differente versione dei fatti. Anzi. Da quel che so, il vigilante ha avuto il coraggio di dire alla dottoressa "tanto non hai testimoni". I testimoni, invece, ci sono. E vedremo chi è che non racconta la verità».