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 Una "mia" strada del cuore

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MessaggioTitolo: Una "mia" strada del cuore   Una "mia" strada del cuore Icon_minitimeDom Lug 04, 2010 11:23 am

"una strada è solo una strada, quando scegli un sentiero chiedi a te stesso e a te stesso soltanto: questa strada ha un cuore?" Carlos Castaneda - A scuola dallo stregone -


dovevamo essere solo io e Francesco "Bobeta" in questo giro in Istria, invece mi telefona Marko: "vorrei venire anche io, ma non me la sento di guidare la moto, mi fa male la schiena.. se mi vuoi a "zavorra", ma non ti fare problemi."

nel nostro gergo: zavorra o zainetto, si riferisce, in modo scherzoso ovviamente, al passeggero.

"certo che mi fa piacere Marko". mi torna in mente quella vecchia canzone: "e se prima eravamo in due a ballare l'hully gully... adesso siamo in tre a ballare.." e mai canzone potrebbe essere più appropriata.

così, dopo il pieno di benzina, cominciamo il nostro giro altalenante in questa Terra montuosa, in alcuni punti in cui l'occhio abbraccia per intero il panorama di monti e colline sembra proprio di essere in una sorta di "mare terreno" e i monti una sorta di grosse onde. fà già molto caldo, il traffico è scarso, quasi inesistente su quella che è la vecchia strada per Rijeka (Fiume) ormai quasi dismessa, molto più veloci quella nuova e l'autostrada preferite dai vacanzieri.

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questa zona dell'Istria è caratterizzata da piccoli paesi fortificati, di origine medio evale, aggrappati in cima alle colline, un tempo costituivano una linea difensiva e di segnalazione, in caso di attacchi del nemico venivano accesi dei fuochi per dare l'allarme.

ben presto raggiungiamo il confine sloveno-croato, dobbiamo fermarci per il controllo documenti, ci sono altri due motociclisti sconosciuti, uno mi chiede informazioni sulla strada per andare a Rijeka, gli spiego come arrivarci evitando il tunnel Učka lungo 6 chilometri, che passa sotto l'omonimo monte ed è a pagamento, ma di fare proprio il passo in modo da gosersi strada e panorami. mi rendo conto che la cosa, per me semplice, li mette in difficoltà.. così dico: "se volete anche noi abbiamo come meta finale il monte Učka, facciamo solo una breve deviazione a Hum, potete unirvi a noi e facciamo la strada insieme"

"... e se prima eravamo in tre adesso siamo in cinque.."

guido quel piccolo corteo e dopo una curva ecco Buzet (Pinguente), la città dei tartufi, questa è proprio una zona di raccolta di tartufi neri, sembra un presepe aggrappato in cima ad una collina, proseguiamo e prendiamo una stradina che ben presto si trasformerà in una sorta di tratturo asfaltato, stretto tra i campi e i boschi, il profumo di muschio ancora umido si sparge nell'aria e nelle zone d'ombra la temperatura è più mite. conosco la nostra meta e so che i miei compagni di viaggio resteranno affascinati da questi posti, volutamente sono stato un pò "misterioso" per non rovinare il fascino della scoperta e "leggere" le loro emozioni sui loro volti, mentre mi calo nella parte di guida e cicerone.

la prima fermata la facciamo proprio poco prima di attaccare l'ultima erta salita che ci porterà a Hum, la città, che con le sue venti famiglie, detiene il Record dei Primati come città più piccola del mondo, ma non è solo questo..


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quello che vedete nella foto è un monumento all'alfabeto glagolitico: "glagolica" (leggi glagoliza), l'alfabeto inventato dai Santi Cirillo e Metodio quando cominciarono ad evangelizzare le zone di lingua slava, l'origine del moderno cirillico.

gli abitanti di questa zona considerano proprio questi posti la culla di questo alfabeto, proprio un pò come noi italiani identifichiamo Firenze come la culla dell'italiano.

dopo le fotografie affrontiamo l'ultima ripida e sinuosa salita che ci porterà a Hum, parcheggiamo le nostre moto proprio vicino al tavolo costituito da una grossa pietra quadrata, sotto un tiglio di oltre 600 anni, che fu il "parlamento" di questa cittadina contadina e guerriera.

qui la pietra emana calore, il calore della storia e delle fatiche contadine, dei "barbari" che arrivavano da Est, è tra queste città la meglio conservata, la più originale, le spesse mura, le case, le strade fatte di selciato, i voli di rondini e i fianchi della collina coltivati, tutto contribuisce a proiettarci in un passato remoto.. in un posto dove veramente il tempo di è fermato. solo la porta di accesso alla città è di epoca recente, per il resto si respira un'aria arcaica, una sorta di pace che entra nell'anima e induce a restare, una pausa...

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per il momento mi fermo qui con il racconto, ma continua....
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MessaggioTitolo: Re: Una "mia" strada del cuore   Una "mia" strada del cuore Icon_minitimeDom Lug 04, 2010 12:23 pm

bellissimo ed affascinante gianni,,,sembra di essere lì ,,,a ballare l'alli gally anche noi

e.... cosa sono quelle 12 piastre sulla porta ,,,rappresentano i mesi o i segni dello zodiaco ? considerando che la maniglia è un toro? eh??
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MessaggioTitolo: Re: Una "mia" strada del cuore   Una "mia" strada del cuore Icon_minitimeDom Lug 04, 2010 1:09 pm

... sul portone di accesso sono stati raffigurati i mestieri contadini, chiuso le maniglie formano il simbolo della città: un toro.

entriamo in punta di piedi, non vogliamo disturbare quella quiete, anche le voci si abbassano di tono, le nostre risate si fanno più sommesse, ci siamo solo noi e una famigliola in gita sabatina. il fatto di abbassare la voce ogni volta che ci trova in un posto dove prevale il silenzio è un qualcosa che mi ha colpito molte volte, anche in passato, forse i nostri toni di voce si alzano per sovrastare i rumori esterni, quando ci troviamo in una situazione come questa viene spontaneo parlare a bassa voce per riuscire a sentire meglio altri suoni: il canto di un uccello, il garrire delle rondini..

oltrepassata la porte entriamo in una sorta di androne, quanti uomini hanno camminato su queste pietre per renderle così lucide e levigate? al muro ci sono delle lapidi con inscrizioni in glagolitico.


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ci "disperdiamo" nelle uniche due vie del paese, le macchine fotografiche sono al lavoro, ognuno vuole cogliere un angolo, un posto che gli offre un'emozione, sento un commento di uno dei nostri nuovi amici occasionali: "sembra proprio che il tempo si sia fermato", loro sono due amici, uno più giovane e l'altro un pò più incanutito, uno ha fretta e l'altro è calmo, uno pensa alla strada che hanno ancora da fare.. l'altro no.

ma abbiamo il tempo per una foto ricordo e quello di fotografare le nostre moto dall'alto, vicino al tavolo e al tiglio che sono li da sempre, che aspetteranno altri visitatori frettolosi o lenti, altri stupori, altre voci basse. a fianco della chiesa una donna raccoglie la cicoria selvatica, il dente di leone.. alle finestre i fiori ma anche, secondo me, un affascinante obbrobrio, una nota stonata per questi luoghi: una palma che sopravvive, nonostante tutto, al freddo intenso dell'inverno locale, alla neve e al gelo.


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a malincuore riprendiamo la strada e attravesiamo queste colline seguendo un altro percorso, la stradina che seguiamo si trasforma sicuramente nel letto di un torrente, quando piove, a giudicare dal ghiaino e dai detriti che troviamo su quel sottile nastro d'asfalto grigio chiaro, dovuto alla pietra calcarea mescolata al bitume, arriviamo a Lupoglav e ci fermiamo in un bar, Roberto, il più anziano dei nostri nuovi amici mi chiede quanto mancherà per Rijeka, ma parlando scopro che sono su questa strada per errore, uno sbaglio fatto in ingresso già dall'Italia, quello più giovane un pò s'arrabbia, gli dice ecco adesso chissà quando arriveremo a destinazione, l'altro:"ma se non avessimo sbagliato non avremmo mai visto quel posto". il sorriso ritorna... imparare qualcosa di nuovo dai propri errori, anche quelli più banali.. ecco quello che mi viene da pensare, poi riprendiamo la marcia, i due nuovi amici staranno con noi ancora per poco, hanno scelto comunque di fare la strada più lunga, quella più difficile.. quella che sicuramente darà loro nuove, belle e intense emozioni, una volta al passo ci fermiamo e, come spesso accade in queste occasioni, si trova una parola in più per ritardare il commiato, buona strada Fratelli, ora ci lasciamo davvero..

mi prendo anche io una nuova pausa, la giornata è ancora lunga e di cose ce ne capiteranno parecchie.. continua.
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MessaggioTitolo: Re: Una "mia" strada del cuore   Una "mia" strada del cuore Icon_minitimeDom Lug 04, 2010 5:00 pm

Ho letto con interesse ed ho cercato di colgiere dalle immagini la sensazione di quiete e di tempo rilassato che per fortuna poco ha a che fare con le nostre corse quotidiane!
Sembrava davvero di essere li con voi !!!
Attendo il seguito e per ora : Una "mia" strada del cuore 542580 davvero Gianni!!!
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MessaggioTitolo: Re: Una "mia" strada del cuore   Una "mia" strada del cuore Icon_minitimeDom Lug 04, 2010 5:32 pm

... la strada che porta alla cima dell'Učka è di quelle che chiamo uno sterrarto asfaltato, buche, brecciolino ovunque, bisogna prestare molta attenzione, i pochi tratti di guard rail arruginito costituiscono più una minaccia che una protezione dallo strapiombo, in quei pochi chilometri è anche mutevole il paesaggio, freschi boschi si alternano a tratti assolati e caldi, il profumo del muschio si mescola a quello dello iodio marino, fino a non molti anni fa non era percorribile dai civili perchè la zona sovrastante il passo e anche la cima erano zone militari.. la cima è deturpata da una postazione radar, unico residuo della servitù militare, un breve sentiero ci separa dalla torre di vedetta da dove si può godere uno dei panorami più belli dell'Istria: da un lato la terraferma e dall'altro il mare e le isole di Krk (Veglia) e Cres (Cherso) le prime due delle diverse che formano l'arcipelago del Quarnaro,

siamo sulla cima sotto un sole cocente, ci fermeremo giusto il tempo per alcune foto.


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è ora di pranzo, proprio al passo c'è una "gostilna" con un nome tutto italiano che è anche tutto un programma: Dopolavoro.

qui, devo fare una piccola parentesi e non voglio neppure "giustificarmi" in un certo senso.

sono contrario alla caccia, soprattutto a quella indiscriminata, solitamente evito di consumare selvaggina, ma qui in Croazia so che la caccia ha soprattutto una funzione di riequilibrio: la presenza dell'orso e dei cinghiali e l'assenza di loro nemici naturali provoca spesso gravi danni ad alcune attività agricole, le isole di Krk e Cres sono dedite da sempre alla pastorizia, gli orsi scendono dall'altopiano del Velebit, attraversano a nuoto il braccio di mare che separa queste isole dalla terra ferma e hanno facili prede tra pecore e capre, la stessa cosa succede con i cinghiali, per cui in determinati periodi dell'anno vengono invitati cacciatori, anche dall'Italia per abbattere alcuni animali selvatici, posso assicurarvi che ci sono regole ferree: ogni cacciatore paga una quota per partecipare a queste battute, possono abbattere un limitatissimo numero di animali: 1 o 2 a testa a seconda della specie, non possono abbattere femmine, non possono abbattere animali giovani o cuccioli ecc..

la gostilna Dopolavoro offre proprio piatti di selvaggina, tra cui il prosciutto di orso, dopo oltre cinque anni che bazzico queste zone, però, ieri è stata la prima volta che lo avevano, è un prodotto che non sempre è disponibile. e così lo abbiamo assaggiato, oltre al formaggio ai tartufi, a una crema di formaggio e paprika e lardo mantecato con erbe selvatiche, poi un piatto di "fuzi", una sorta di pasta fatta in casa condita con uno spezzatino di selvaggina.. piatti della tradizione contadina istriana, ieri sera per punizione digiuno, lo dico sul serio, ma guardate che porzioni.


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a fine pranzo dopo il caffè mi concedo un paio di bicchierini di grappa al vischio, beh.. sottoporsi a certi scarifici ogni tanto... :))

proprio durante il pranzo ci viene vicino un bambino, avrà avuto tre anni, dice al padre ridendo e guardandoci, un pò in italiano e un pò in croato: "poglav, poglav motor" (guarda guarda le moto) gli sorrido e gli dico: "dai, vieni facciamo un giro" scappa va e si rifugia da suo padre, con un occhio furbo mi guarda mentre mi dice "ne, ne" e trascina il padre a vedere le moto.. un episodio minimo che ci mette tutti veramente di buonumore, se ce ne fosse stato bisogno..

continua...
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MessaggioTitolo: Re: Una "mia" strada del cuore   Una "mia" strada del cuore Icon_minitimeDom Lug 04, 2010 7:37 pm

Gianni ho letto con interesse tutto ciò che hai scritto...Le foto sono belle...e le parole corrono fluenti...Io resto dell'opinione,che già ti ho espresso,che potresti raccogliere foto e commenti in un libro-guida...Pensaci...e complimenti ancora...
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MessaggioTitolo: Re: Una "mia" strada del cuore   Una "mia" strada del cuore Icon_minitimeLun Lug 05, 2010 12:30 am

se continuate così c'è il rischio che mi monti la testa... e non so com'è tutte le volte che ci provo mi avanzano delle rotelle e ingranaggi.. Una "mia" strada del cuore 304779


... durante il pranzo ho uno scambio di sms con Gabriele "Zivas", un amico di Perugia che ha in programma una vacanza con sua moglie nell'isola di Cres, sta arrivando e gli farebbe piacere bere una birra con noi.. un'altra? e vabbè dai farò il sacrificio.

sempre a mezzo sms gli spiego dove siamo, mi ha sempre detto di conoscere bene la Croazia, non dovrebbe difficile raggiungerci, anzi per facilitargli il compito ci spostiamo di nuovo a Lupoglav, prometto che a fine racconto posterò una cartina (ndr, che fa tanto fi@o).

per ingannare l'attesa ci beviamo qualcosa: Francesco va ad acqua, Marko a te e io beh.. una grappa, tanto per restare in tema. ma a parte scherzi e battute vi voglio proprio raccontare questa cosa, pensate pure che sono un pò matto o sognatore, anzi io direi che "solo un pò" è riduttivo.

mentre cominciamo la discesa dal monte comincia a piovere, quattro gocce d'acqua di numero, poi una volta a Lupoglav non c'è ombra di pioggia. Gabriele finalmente arriva ma ha sbagliato strada, ha percorso la nuova strada per Rijeka, perchè lui conosce solo quella, gli faccio vedere sulla cartina quella che abbiamo percorso noi, molto più breve per raggiungere Brestova, il porticciolo per dove ci s'imbarca sul traghetto per Cres, beviamo la birra insieme e poi, dopo la foto ricordo, ci mettiamo in marcia, accompagneremo Gabriele nelle vicinanze del traghetto, poi per noi sarà il momento di girare le ruote e tornare verso casa.

appena mettiamo in moto si sente un primo tuono e dopo pochissima strada troviamo un breve temporale, la pioggia non è fitta ma quello che basta per farci mettere le tute, in quel momento nel gruppo siamo tutti amici di vecchia data e tutti abbiamo in comune l'amicizia con Ginoe "Il Zio", da quando Lui è scomparso in ogni mio giro vengo bagnato dalla pioggia, sempre breve, ma un pò di pioggia c'è sempre.. sarà vero o una mia fantasia, a me piace pensare che "Il Zio" mi fa sentire la sua presenza in quel modo, mi sembra ogni volta di sentire la sua allegra risata e il suo accento romagnolo.. lo dico ai miei amici e faccio notare loro: che non è successo nulla quando con noi c'erano i due ragazzi incontrati casualmente, quando siamo rimasti solo noi tre le prime gocce e poi nulla, adesso.. proprio adesso che siamo insieme il temporale che è durato non più di cinque minuti.. beh, se questo mio modo di pensare è pazzia.. sono felice di essere pazzo.

stiamo correndo verso Brestova, dalla strada bagnata si alza una leggera nebbiolina, l'asfalto riscaldato dal sole cocente fa evaporare l'acqua piovana donando al paesaggio, alle rocce ora candide, ora rosa, un'atmosfera irreale, sorrido pensando al mio amico, mi sembra di vederlo che corre accanto a me, una goccia di pioggia scivola sulla mia guancia, una goccia di pioggia salata.. sono un biker duro, non posso permettemi di dire che quella goccia salata che trema prima di cadere nel vuoto forse non è pioggia.

il racconto di questo mio giro con i miei amici, sia vecchi che nuovi termina qui, tra poco saluteremo Zivas e sua moglie e noi ci lanceremo in una corsa sfrenata e il ritorno non ha storia, su queste strade dove corre il mio cuore ho portato i miei amici, ho voluto portare anche voi che mi conoscete da poco, non ho mai fatto grandi imprese, è già una grande impresa, a volte, dare una ragione perchè certe cose accadono.

in queste ultime foto, il gruppo di amici vi saluta, la costa e di fronte Cres, ma anche gli sfregi che una centrale a carbone, retaggio di una modernzzazione, porta a una Terra che amo.

grazie e Buon Tutto.


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MessaggioTitolo: Re: Una "mia" strada del cuore   Una "mia" strada del cuore Icon_minitimeLun Lug 05, 2010 9:11 am

Bel racconto!!! Scritto con grande maestria ,ci ha portati davvero ingiro con te Gianni.

Bella anche l'associazione della pioggia alla presenza del tuo amico ,io non credo che tu sia pazzo ma credo che nulla finisca realmente per sempre e che ci siano differenti modi per farci avere il contatto con chi (anche se noi non possiamo vederlo)ci guarda e sceglia anche come farci compagnia.

A piccoli passi ci stai regalando belle emozioni e mi raccomando continua a farlo!

Una "mia" strada del cuore 542580 per questa condivisioane!
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MessaggioTitolo: Re: Una "mia" strada del cuore   Una "mia" strada del cuore Icon_minitimeLun Lug 05, 2010 3:42 pm

caro gianni,,,la terra
,il cielo e tutto ci parla continuamente,,,sta a noi ascoltare ,,parla con le parole del vento ,o con le parole della pioggia ,
a me parla con parole di animali e piante di nuovole o di fiori ,,,chi apre il cuore può udire ,,,,,,

tutti abbiamo viggiato con voi....
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MessaggioTitolo: Re: Una "mia" strada del cuore   Una "mia" strada del cuore Icon_minitimeLun Lug 05, 2010 5:41 pm

Caro Gianni,

non posso che essere d'accordo con i commenti di chi mi ha preceduto.

Hai una grande capacita' comunicativa, di far vedere anche a chi legge quello che tu hai visto con i tuoi occhi, Monica ha ragione, potresti raccogliere questi racconti in un "libro guida"....

Complimenti anche da parte mia.



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MessaggioTitolo: Re: Una "mia" strada del cuore   Una "mia" strada del cuore Icon_minitimeLun Lug 05, 2010 6:02 pm

E' una fortuna per tutti noi averti qui Gianni, complimenti Una "mia" strada del cuore 625161
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MessaggioTitolo: Re: Una "mia" strada del cuore   Una "mia" strada del cuore Icon_minitimeLun Lug 05, 2010 6:07 pm

Bellissimo racconto Gianni, i miei complimenti...mi hai portato in viaggio con voi! Una "mia" strada del cuore 542580
trapela dalle tue parole una forte sensazione di serenità, e il saper assaporare la vita così come viene, godendo di quello che offre. Una "mia" strada del cuore 720338
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MessaggioTitolo: Re: Una "mia" strada del cuore   Una "mia" strada del cuore Icon_minitimeLun Lug 05, 2010 9:10 pm

grazie, veramente grazie per i commenti, sinceramente non mi sembra di aver fatto nulla di straordinario, come vi avevo promesso ecco la mappa del giro, almeno quella nel racconto, è in scala un pò piccola, confesso che ho "litigato" parecchio con google maps...

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MessaggioTitolo: Re: Una "mia" strada del cuore   Una "mia" strada del cuore Icon_minitimeLun Lug 05, 2010 9:16 pm

mamma mia ,,,mi sembra enorme!!!
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MessaggioTitolo: risposta   Una "mia" strada del cuore Icon_minitimeMar Lug 06, 2010 3:55 am

luoghi stupendi, carichi di storia, di vita vissuta, di mistero, di grandezza racchiusi anche nella pietra più piccola...... [Solo gli amministratori hanno il permesso di visualizzare questa immagine]
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MessaggioTitolo: Re: Una "mia" strada del cuore   Una "mia" strada del cuore Icon_minitimeMar Lug 06, 2010 9:56 am

Monfalcone e Rijeka distano una novantina di chilometri, molti istriani fanno i pendolari a Trieste.. mentre i triestini vanno in Istria per mangiare.. al tempo della Jugoslavia sulla costa si potevano fare vere e proprie abbuffate di pesce con meno di 10.000 lire (cara e vecchia lira) a testa, oggi i prezzi sono più "europei", anche se le porzioni sono molto abbondanti, equivalenti quasi al doppio di quelle italiane, noi abbiamo speso 20 euro a testa per il pranzo, direi che in Italia si spende la stessa cifra per una pizza..

poi, proprio come dice Silva, sono veramente luoghi stupendi.. per quanto tempo ancora? purtroppo le isole e la costa stanno già subendo i massicci attacchi del cemento, un peccato.. il fascino di questi posti sta proprio nella natura ancora selvaggia, in quella sensazione di essere proiettati in un tempo che fù, il prossimo ingresso in Europa, per altro osteggiato dalla popolazione, farà perdere quelle tradizioni di piccoli grill lungo le strade, piccoli punti di ristoro per lasciare posto alle autostrade.. agli impersonali autogrill, a spiagge che sembreranno tante Rimini.. peccato.
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