Passeggiando, passeggiando

Non una bella passeggiata in mezzo alla natura, mi riferisco al passeggiare nel senso peggiore del termine, in realta' mi riferisco alle passeggiatrici, a quelle che lo fanno per soldi (ce ne sono poi altre ma.....il discorso diventerebbe troppo lungo).

Oggi sono ripassata in una delle strade della brianza che ogni tanto percorro, e come mi e' gia' successo alcuni giorni fa, ho visto una di queste povere ragazze sedute al lato di una strada sotto un sole a picco (oggi per fortuna un po' meno bollente del solito) in attesa di clienti.

L'avevo gia' notata lunedi' scorso, era piu' o meno l'una, il sole era molto piu' bruciante di oggi, e c'era la sua sedia, vuota, e un camion gigantesco accostato, probabilmente utilizzato al posto di un albergo ad ore che nelle vicinanze non c'e'.

Pensarla li' con questo .....ehm mi verrebbe un termine ma non lo uso, che abusa di lei (si' abusa perche' il fatto che la paghi non puo' farlo sentire con la coscienza a posto), mi ha fatto stare male.

Dicono che e' il mestiere piu' antico del mondo, probabilmente non sara' possibile mai estirpare questo cancro, ma pensare a tutte queste poverette, molte delle quali sono anche tenute in schiavitu' da persone senza scrupoli, credetemi mi angoscia profondamente.

Spesso, quando ne vedo qualcuna in strada, come te Grazia penso più che altro al fatto che possano essere state costrette da qualche delinquente...e anche a me fanno pena.

Ma se è una scelta, anche economica, non la capisco...premesso che nessun mestiere per me è degradante se fatto con onestà, preferirei fare le pulizie o qualunque altra cosa...

togliendo l'alone di mistero che le avvolgeva nella cultura greca o in quella giapponese ,,provo comunque una gran pena,,,

e contemporaneamente un gran sgomento ,perchè troppi sono gli uomini che se ne servono,,,scusate ma non mi viene un'altra parola,,

dietro c'è tanta paura ,tanta miseria tanta debolezza,,,coercizione e sopraffazione,,,

il doscorso poi si amplia pensando alla tolleranza da parte di chi dovrebbe vigilare,,perchè se vediamo noi ,,vedono anche altri,,,

Già le passeggiatrici, che bell'eufemismo
Chissà quante volte quelle ragazze hanno immaginato di passeggiare nel vero senso della parola
E' vero che c'è tra loro qualcuna che passeggia perchè le piace quel tipo di lavoro, sembra impossibile ma non lo è, ma ce n'è un'infinità che è costretta a farlo ed i controlli, tanto reclamati e pubblicizzati quando sono avvenuti, restano un'utopia, perchè?
Ha detto bene lisa, c'è la domanda per questo tipo di mercato, come pure per i viados, non ce ne sarebbero così tanti se non ci fosse richiesta.
Fenomeni dei tempi che viviamo? Non credo, da sempre esistono l'uomo e la donna con i loro pregi, le loro necessità e le loro devianze

Aggiungo questa vicenda:
«Le mie notti da escort in discoteca»
La confessione: spesso i clienti erano troppo storditi anche per il sesso. Per mesi dai tavoli del privé al letto
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_luglio_29/20100729NAZ22_22-1703481714821.shtml

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L'articolo è lungo, se avete pazienza e tempo per leggere potreste trovare interessante e drammaticamente istruttiva l'esperienza di questa ragazza.
La vicenda della cocaina nella Milano da sniffare ci amareggia anche con storie come quella di una ragazza, come tante, non una Belen Rodriguez a cui forse questa storia sporcherà appena una spallina, una a cui è anche troppo voler buttare tutto il fango di questa storia.
Una ragazza come tante, che rimane imbrigliata dal giro delle escort che si prostituiscono passando dal ballare su un cubo alle uscite come escort e alla successiva prostituzione, una che cerca poi di uscire, ma che non si sente più sicura, ha solo paura del suo passato che non se ne andrà.
Che tipo di cultura produce tutta questa disponibilità a prostituirsi: il denaro facile, la mancanza di altre opportunità che non siano solo sopravvivenza quando ci si riesce.

Il mito della frequentazione degli ambienti Vip, l'idea che prima o poi non passi il principe azzurro.
n pochi mesi questa ragazza passa dal facile guadagno ad un brusco risveglio, diventa mamma, ma ha paura di quello che potrà succederle:mi toglieranno la bambina.
Quando si addita il fenomeno del velinismo e dell'immagine femminile che esce dalla nostra televisione e dal mondo della pubblicità, qualcuno parla di bacchettoni, ma non è forse questa la cultura che alimenta il facile successo e le scorciatoie dei furbetti?
Esiste una questione morale che non è solo un problema di moralità politica ma di una cultura che nel nostro paese sta affossando il talento e il rispetto, creando le occasioni per deprimere il futuro del nostro paese: i giovani.

Cara Flilla,

escort, ragazza immagine e via metaforeggiando, ma la sostanza non cambia.
Ma come abbiamo potuto arrivare a questo punto dove il desiderio piu' grande della maggior parte delle ragazzine e' diventare veline o lavorare nel mondo dello spettacolo?

Veramente una spiegazione credo ci sia.
Piu' o meno 30 anni di televisione demenziale, dove conta solo l'apparire, il piu' svestita possibile, eventualmente.

Ne abbiamo discusso piu' volte anche qui, colpa anche dei genitori che magari fanno vedere "il grande fratello" a bambini delle elementari. Ma forse questi genitori non hanno nepoure gli strumenti culturali per capire che stanno facendo un grosso sbaglio.

E' un gatto che si morde la coda, ma i risultati sono questi, profondamente sconfortanti.

La cosa peggiore è che ci sono genitori che ambiscono a mettere i figli/e in condizione d'apparire, per sfogare sui ragazzi le loro frustrazioni