| | ARTE, Quadri, Sculture, Recensioni | |
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Autore | Messaggio |
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armonia_completa Oltre l'apparenza....
| Titolo: RE Mar Nov 24, 2009 4:49 pm | |
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| | | armonia_completa Oltre l'apparenza....
| Titolo: RE Mar Nov 24, 2009 4:51 pm | |
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| | | Ospite Ospite
| | | | Ospite Ospite
| Titolo: Re: ARTE, Quadri, Sculture, Recensioni Ven Nov 27, 2009 4:58 pm | |
| Mi piacciono i colori di questo artista, meno la rappresentazione che la vedo molto angosciante in questi sguardi molto evidenziati
Posso postare anch'io un artista? |
| | | lisa Oltre l'apparenza....
| Titolo: Re: ARTE, Quadri, Sculture, Recensioni Ven Nov 27, 2009 5:03 pm | |
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| | | Ospite Ospite
| Titolo: Re: ARTE, Quadri, Sculture, Recensioni Ven Nov 27, 2009 11:48 pm | |
| Grazie Keko..... abito nei dintorni ma non ne ero a conoscenza Che dite (per chi è in zona) se facciamo un gruppo per andare a vedere la mostra? sia se ci conosciamo già, ma anche se non ci siamo ancora conosciuti..... può essere un'occasione no? Ma anche i "distanti" sono invitati come sempre ovviamente , posto si trova |
| | | Ospite Ospite
| Titolo: Re: ARTE, Quadri, Sculture, Recensioni Sab Nov 28, 2009 12:18 am | |
| Tra i tanti artisti del passato sento di avere una forte attrazione per la pittura di Pieter Bruegel, pittore fiammingo del Cinquecento. Qualche anno fa ho ammirato alcune sue opere nella stupenda sala, a lui dedicata, al Kunsthistorisches Museum di Vienna.
Nel vedere i quadri di questo Artista dal vivo mi sono reso conto della ricchezza dei particolari e della precisione del segno, quadri talmente ricchi di personaggi e di particolari che per goderne appieno della loro bellezza, avrei dovuto passare ore davanti ad ogni opera. Le riproduzioni presenti nei libri, essendo di piccolo formato, non sempre riescono a dare la reale visione della capacità di miniaturista di Pieter Bruegel.
Amo la sua pittura proprio per la ricchezza di particolari con cui componeva le opere e con le quali, ancora oggi, trasporta lo spettatore in un mondo svelato fino al più minuto particolare anatomico, di costume e di atteggiamento. E’ ben nota l’accuratezza con cui i fiamminghi sapevano ritrarre un fiore, un albero, un granaio o un gregge di pecore. La loro specializzazione consisteva nel dipingere quadri il cui pregio essenziale era la stupenda abilità e fedeltà della rappresentazione.
Il tema principale, che identificava l’arte di Pieter Bruegel, fu lo studio della vita paesana, l’uomo che egli prediligeva dipingere era colto dal vero e amava ritrarlo mentre mangiava, danzava o lavorava. A Bruegel interessava osservare e descrivere le manifestazioni della vita, proprio in queste egli ricercava e trovava lo stravagante e il grottesco. L’uomo viene perciò rappresentato per quello che è in realtà, con i suoi difetti ma anche con le sue furberie. Un soggetto tragicomico, uno scherzo della natura, un uomo talvolta rachitico che si rotola sotto il sole, dove niente afferra e niente capisce. Allo spettatore il compito di trarne la morale.
Scene di vita reali, rappresentate con dovizia nei minimi particolari non tralasciando la cura del paesaggio circostante; rupi, fiumi, monti, valli e colline si sviluppano su diversi piani creando allo spettatore la sensazione di una prospettiva a volo d’uccello. Non mancano tranquilli villaggi con le case dai tetti di paglia, gli alberi e cespugli disegnati con la precisione di un botanico, e uccelli precisi in ogni loro piuma.
Bruegel lavorò molto non solo ai suoi quadri ma anche a stampe satiriche, a mappe e incisioni. Dipinse quadri religiosi e pagani, raffigurazioni di mostri per descrivere il demonio, i peccati e le colpe dell’uomo.
Una critica seria su Pieter Bruegel non prese avvio che nell’ultima decade dell’ottocento e tuttavia non sfugge ancora alla definizione di popolare. Oggi lo vediamo riprodotto su copertine di quaderni, su calendari e persino su portacenere, eppure lui fu diverso; in pieno Cinquecento non decorò altari o chiese o palazzi, ma dipinse per gli amici e per pochi collezionisti che lo amavano.
In poche righe ho voluto parlare di questo grande Maestro, che merita ben altri spazi, vi invito ad approfondire la conoscenza di Pieter Bruegel e di altri grandi Artisti del passato che non essendo attualmente “alla moda” restano sconosciuti a gran parte della gente non trovando spazio nelle grandi mostre e nella diffusione da parte dei mass-media specializzati d’arte. Keko Considerato che non posso avere gli originali ne ho copiati alcuni....questo è uno dei cinque!!! |
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| Titolo: Re: ARTE, Quadri, Sculture, Recensioni Sab Nov 28, 2009 12:37 am | |
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| | | Ospite Ospite
| Titolo: Re: ARTE, Quadri, Sculture, Recensioni Sab Nov 28, 2009 2:12 pm | |
| - sirio_night ha scritto:
Che vuoi dire Keko..... che questa "copia" l'hai dipinta tu? Grazie, ho fatto cinque riproduzioni poi ho "perso" la vista tanti sono i perticolari... Questo delle nozze dei contadini la foto è troppo chiara, ma non ho voglia di fotografarlo nuovamente!!! |
| | | cioccolataconpanna Oltre l'apparenza....
| | | | lisa Oltre l'apparenza....
| Titolo: Re: ARTE, Quadri, Sculture, Recensioni Sab Nov 28, 2009 5:28 pm | |
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| | | cioccolataconpanna Oltre l'apparenza....
| Titolo: Re: ARTE, Quadri, Sculture, Recensioni Sab Nov 28, 2009 11:15 pm | |
| John Constable (East Bergtholt, 1776-1837) attinge alle fonti del ricordo e percepisce la luce per marcate differenze di gradazione.Non viaggia, né si sperde nelle considerevoli mancanze di concretezza nei grandi spazi secondari delle tele: egli resta più volentieri legato alla sua terra natia, luogo agreste di Suffolk e Salisbury, Dedham, Hampstead, Stour a respirare a pieni polmoni la natura. Durante tutto il corso della sua vita, Constable ama vivere nella tranquilla e silenziosa vita a cielo aperto, nella quale tutte le cose sono considerate dono di Dio, dal momento che la natura è la più evidente verità rilevata dal Creatore: file di arbusti, granai, alberi, piante, prati e ruscelli sono elementi caratteristici appartenenti a Dio. Nei suoi bozzetti a olio, quelli più piccoli, Constable si sottrae al particolare per dare una visione generale e ben marcata, lanciando messaggi di percezione diretta di un evento della natura. I suoi studi sulle nuvole, realizzati negli anni 1821 e 1822, erano già stati fatti per gli stessi scopi da Alexander Cozens (1717-86), che nelle nubi e in altre manifestazioni della natura identificava un certo tono di mistero, sfiorando la misura della razionalità, senza mai toccarla. Constable nei suoi studi la oltrepassa, senza più tracciare un inizio ed una fine; il suo insieme di nuvole, contraddistinto da gradazioni caratterizzanti l'esattezza dell'ora e del luogo della percezione, sembra andare fuori dai fogli, è dinamico, attivo e si muove velocemente ed imprevedibilmente in tutte le direzioni: una superficie, da piccola e limitata, si trasforma in infinita e completamente libera. Nello studio dei chiaroscuri nella natura, Constable colpisce il fruitore dell'opera con la forte energia della luce contrapposta all'ombra. La sua tecnica dinamica rende l'immediatezza, generata dalle pennellate di bianco uscito puro dal suo contenitore, stese come si fa con una paletta, e i suoi tocchi vibranti allargati a macchie danno ancor più splendore, tanto da rendere satura la tela e fare respirare l'atmosfera che incomincia a pulsare dentro di noi.
PAESAGGIO CON DOPPIO ARCOBALENO LA BAIA DI WEYMOUTH | |
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| Titolo: Re: ARTE, Quadri, Sculture, Recensioni Lun Nov 30, 2009 5:06 pm | |
| Joseph Mallord William Turner (1775-1851) considerato il più grande pittore romantico; protagonista di una autentica rivoluzione pittorica, ha dato vita ad una tipologia di paesaggio che ha aperto la strada alle correnti moderne della pittura europea.
La sua arte nata dalla visione di un mondo fantastico, ci offre una visione grandiosa della natura colta nei suoi aspetti più romantici, ricca di luce e di colore. I suoi quadri si completa con la creazione di uno spazio del tutto nuovo e moderno nel quale la prospettiva si dissolve . L'Italia ha avuto un ruolo fondamentale nella formazione della sua poetica. Fin dalla giovinezza e poi durante tutta la sua vita, egli fu affascinato dal nostro paese e dalla sua tradizione artistica. A Venezia realizza i capolavori degli ultimi anni durante i quali raggiunge esiti di una modernità sorprendente, plasmando in maniera decisiva l'ultima fase della sua pittura.
“Bastimento nella tempesta” 1842 olio su tela 122x91.5 Tate Gallery Londra Analizzando un’analoga opera di un pittore fiammingo del ‘600 e conoscendo la sua capacità nella rappresentazione e precisione nel riportare fedelmente tutti i particolari, potremmo ricostruire quei vascelli guardando un suo quadro, mentre nessuno potrebbe ricostruire un battello ottocentesco da un quadro di Turner. In questa opera Turner si limita a darci l’impressione dello scafo scuro, la bandiera che sventola sul pennone, in un mare infuriato tra le raffiche minacciose. Non sono evidenti particolari in questa scena, nella quale diventiamo protagonisti inghiottiti dalla luce folgorante e dalle ombre oscure della nuvola tempestosa. |
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| Titolo: Re: ARTE, Quadri, Sculture, Recensioni Lun Nov 30, 2009 7:01 pm | |
| Edward Robert Hughes (Londra, 5 novembre 1851 – St Albans, 23 aprile 1914) è stato un pittore inglese, molto apprezzato. Il suo stile era ispirato ai dettati dei Preraffaelliti e a quelli dell'Estetismo. Era il nipote del pittore Arthur Hughes. Edward Robert Hughes era un vero e proprio cultore del perfezionismo che non si stancava mai di raggiungere anche attraverso la ricerca di nuove ed ambiziose tecniche. Hughes inoltre era l'assistente del più anziano William Holman Hunt e quando quest'ultimo venne colpito da una forma di cecità progressiva, Hughes ebbe l'incarico di portare a compimento i suoi ultimi lavori. Edward Robert Hughes morì nella sua casa di St Albans poco dopo un'operazione chirurgica. (The Valkyrie's Vigil - 1906) |
| | | dharma Oltre l'apparenza....
| Titolo: Re: ARTE, Quadri, Sculture, Recensioni Lun Nov 30, 2009 7:13 pm | |
| bellissime tele ,,,,io non mi intendo tanto di arte contemporanea,,,, mi fermo al rinascimento , ma ne sento la forza e a tratti la drammaticità dell'immagine,trovo affascinanti pur nella loro diversità questi artisti,,,, | |
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| Titolo: Effetti e tecniche nella pittura Mer Dic 02, 2009 10:37 pm | |
| L'effetto "Mise en Abyme"
Il termine "Mise en Abyme" di origine francese significa letteralmente "collocato nell'infinito" e si riferisce più propriamente a opere grafiche e pittoriche in cui superfici specchianti ci mostrano scene alternative a quella principale di cui altrimenti non potremmo essere a conoscenza, come personaggi di spalle o proprio fuori campo, il che rende più straniante l'effetto . Tra le tante opere di grandi maestri nelle quali appare questo effetto quella che più mi piace è “Las Meninas” di Diego Velázquez realizzato nel 1656. Esposto al Museo del Prado di Madrid, ammirandolo si percepisce immediatamente che l’intento del pittore era anche quello di sollecitare infinite interpretazioni; l’Artista ci invita ad entrare nel luogo preposto alla creazione dell’opera, che non è un atelier, come ci si aspetterebbe, bensì una sala dell’Escorial di Madrid. Velázquez non si limita a mostrarsi nell’atto di dipingere, con il pennello nella mano destra e la tavolozza nella sinistra, ma dà la possibilità a membri della famiglia reale e cortigiani di assistere al suo lavoro. La bizzarria continua con l’utilizzo della tecnica “Mise en Abyme” con la quale fa riflettere, in uno specchio posto in fondo alla sala, la coppia reale che sta ritraendo. |
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| Titolo: Re: ARTE, Quadri, Sculture, Recensioni Mer Dic 02, 2009 11:22 pm | |
| Keko, non conoscevo questo "effetto droste".... ho cercato un po' e più che altro ho trovato fotografie, ma tu l'hai postato come effetto pittorico, e dunque ho individuato questa composizione: (M.C.Escher, Hand with Reflecting Sphere. Litografia, 1935) |
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| Titolo: Re: ARTE, Quadri, Sculture, Recensioni Gio Dic 03, 2009 1:16 pm | |
| - sirio_night ha scritto:
Keko, non conoscevo questo "effetto droste".... ho cercato un po' e più che altro ho trovato fotografie, ma tu l'hai postato come effetto pittorico, e dunque ho individuato questa composizione: (M.C.Escher, Hand with Reflecting Sphere. Litografia, 1935)
Vero, in fotografia si usa moltissimo...Molto bello questo che hai trovato!!!!... |
| | | dharma Oltre l'apparenza....
| Titolo: Re: ARTE, Quadri, Sculture, Recensioni Gio Dic 03, 2009 9:52 pm | |
| bellissimi questi effetti ,,, keko una curiosità.... ma tu sei un esperto d'arte | |
| | | cioccolataconpanna Oltre l'apparenza....
| Titolo: Re: ARTE, Quadri, Sculture, Recensioni Gio Dic 03, 2009 10:42 pm | |
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| | | Ospite Ospite
| Titolo: Re: ARTE, Quadri, Sculture, Recensioni Sab Dic 05, 2009 6:42 pm | |
| Effettivamente hai ragione Monica, l’effetto Droste nonostante in fotografia sia stato usato molto non è facile da trovare.......molto bella la foto che hai pubblicato, originale....
In pittura l’effetto, Mise en Abyme risulta forse ancora più difficile da trovarsi, perché usato nei particolari dei quadri e non sempre è visibile nell’insieme dell’opera....!!!
Mi piace l’effetto nel quadro del pittore fiammingo Jan Van Eyck dal titolo "Ritratto dei coniugi Arnolfini", nel quale si nota, nella parete alle loro spalle, uno specchio rotondo nel quale si riflettono i coniugi di spalle oltre alla figura di due persone, di cui una di queste si presuppone sia il pittore....E' come se lo specchio permettesse una duplicazione della realtà....!! |
| | | Ospite Ospite
| Titolo: Un quadro di........ Sab Dic 05, 2009 6:55 pm | |
| Un quadro di RembrandtRembrandt esegue "La ronda di notte" inj occasione dei grandi festeggiamenti che Amsterdam allestisce nel 1638 per l'arrivo in città della regina di Francia Maria De Medici. In tale occasione la prestigiosa gilda degli archibugieri, nella cui sede la regina è ricevuta e ospitata, decide di rinnovare la decorazione della propria sala di rappresentanza, affidando a 7 diversi pittori altrettanti quadri di grandi dimensioni raffiguranti le varie compagnie affiliate all'associazione. Rembrandt è incaricato di ritrarre i membri della compagnia del capitano Frans Banning Cocq, composta da sedici contadini, ciascuno dei quali, secondo le regole in uso, avrebbe versato una quota per il pagamento della tela.
L'intero dipinto ruota attorno all'idea del progressivo passaggio da una situazione di allegra e momentanea confusione all'ordine finale. Il luogotenente ha appena ricevuto il via libera, alcuni soldati lo hanno notato e iniziano a disporsi, il tamburino sulla destra richiama l'ordine di marcia, ma la formazione nopn è ancora schierata. I due alti ufficiali, riconoscibili dalle uniformi di parata e dai segni dell'autorità (il bastone e la spada), si dirigono verso il centro, mentre alle loro spalle i soldati si accalcano sulla scena agitando le lance, issando le bandiere, imbracciando gli archibugi, armi simbolo della compagnia, esibite non in modo araldico ma in azione. tre archibugieri eseguono delle operazioni con l'arma: uno la sta caricando, un altro la fa esplodere, un terzo soffia via la polvere. Sul lato sinistro due bambine portano alla cintola polli e fagiani che simboleggiano il loro ruolo di vivandiere addette al rifocillamento dei soldati, e il prozioso corno potorio per dissetarsi, emblema della gilda.
Ultima modifica di Keko il Sab Gen 09, 2010 12:54 am - modificato 1 volta. |
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| Titolo: Le donne nell'arte Gio Dic 17, 2009 11:16 pm | |
| Spero di aver postato nel posto giusto Solo nell’ultimo secolo, e con grande fatica, la donna ha potuto finalmente affermare senza imbarazzi e censure la sua creatività anche nelle arti figurative: i risultati sono evidenti, ormai non c’è più nessuna barriera “sessuale” che possa dividere dipinti, sculture, architetture, fotografie o film firmati indifferentemente da uomini e da donne. Tuttavia, fino all’età delle avanguardie del Novecento l’arte poteva tutt’al più essere per le signore un commendevole passatempo, ma da praticare rigorosamente per diletto. Anche nei centri più avanzati e aperti era considerato uno scandalo, o quanto meno una rara bizzarria che una donna potesse dedicarsi professionalmente alla pittura o alla scultura: peggio ancora se la donna in questione era giovane, e magari anche graziosa. Riesce difficile pensare a un ambito così rigidamente maschilista come quello delle arti figurative: per millenni, la pittura e la scultura sono state un affare tra uomini: maschi i committenti, maschi gli artisti, maschi i collezionisti, maschi i direttori dei musei, e così via. Per questo sistema chiuso, bisogna cercare con pazienza le tracce delle donne artiste: ma il risultato è molto appagante, anche perché ci si rende presto conto del ruolo davvero straordinario che hanno avuto le artiste italiane, capaci, con la loro volontà e con la bellezza delle loro opere, di insinuare le prime crepe nella muraglia di un ostinato monopolio maschile. Giorgio Vasari, a metà del Cinquecento, non dedica ufficialmente nemmeno una delle sue proverbiali “Vite” a una artista donna: ma, tra le pagine, cominciano ad affiorare i nomi delle prime “virtuose” che attirano l’occhio esperto del biografo aretino. La bolognese Properzia de’ Rossi, per esempio, è una prodigiosa scultrice, capace di intagliare decine di teste umane in un nocciolo di ciliegia, ma anche di cimentarsi “virilmente” con il marmo. Per di più, ammette Vasari, è anche una gran bella ragazza, e una perfetta donna di casa. I documenti, tuttavia, ci offrono un’immagine ben diversa dallo zuccheroso stereotipo vasariano: anzi, incontriamo Properzia ripetutamente coinvolta in processi per danni e aggressioni. Difendeva il suo amante, la sua vita, la sua arte e la sua dignità di donna. Per secoli le donne artiste hanno dovuto sfoderare gli artigli: e le italiane sono state in prima fila, accanto a qualche coraggiosa olandese e tedesca, almeno fino all’età dell’Illuminismo. Possiamo cullarci nella delicata illusione di tranquille signore intente a dipingere nature morte, fiorellini, ritratti di famiglia: certo, qualche pittrice di fama corrisponde a questa aspettativa, come la bravissima Giovanna Garzoni, specialista nel dipingere a guazzo su pergamena, oppure Margherita Caffi. Tuttavia, molto più spesso, per imporsi in modo autonomo le donne artiste hanno dovuto passare attraverso esperienze umane difficili, compiere scelte radicali: nel caso della delicata e bravissima Elisabetta Sirani, splendia seguace bolognese di Guido Reni, si parla addirittura di veleno. Il caso più celebre è quello di Artemisia Gentileschi, dotatissima figlia di Orazio, uno dei più grandi pittori del primo Seicento. Nata nel 1593 a Roma, Artemisia resta presto orfana della madre e cresce tra colori, tele e pennelli, che diventano i suoi giochi preferiti: la sua adolescenza è duramente segnata dallo stupro subito da parte del paesaggista Agostino Tassi, amico e collaboratore del padre. Agostino si difende dicendo che Artemisia era consenziente, ma la ragazza non molla. Trascina Tassi (che fra l’altro era sposato) in tribunale: subisce umiliazioni, torture, la vergogna di un processo pubblico, eppure non si arrende, finché il giudice non le dà finalmente ragione. Certo, la pena per Tassi è lieve, quasi irrisoria, ma Artemisia ha voluto difendere la sua onestà. Da questo momento curerà la propria carriera di pittrice di successo, viaggiando molto, in diverse città italiane (Firenze e Napoli sono le tappe principali) e anche in Inghilterra. Appena può, rivendica nella pittura la forza della donna, dipingendo Giuditta che decapita Oloferne o altre scene bibliche in cui una femmina uccide un uomo. Il tutto con uno stile efficacissimo, in parte frutto della conoscenza diretta di Caravaggio quando era bambina e dello studio originale delle sue opere, in parte di una autonoma vena formale sicura e intensa. Un’altra pioniera della pittura femminile è la cremonese Sofonisba Anguissola, in assoluto la prima artista italiana a ottenere un grande successo internazionale. Nata intorno al 1532 e cresciuta in una famiglia nobile, molto attenta alla formazione artistica delle quattro figlie, Sofonisba si impone prima di tutto fra le sorelle, poi sull’ambiente artistico locale, e infine in ambito europeo. I suoi ritratti sono impeccabili, correttissimi, eppure attraversati da un brivido di personalità delicata, talvolta repressa. Straordinarie sono anche le vicende umane: nel 1559 si trasferisce a Madrid, dove continua a dipingere e diventa dama di compagnia della regina. All’età allora avanzatissima di trentanove anni viene costretta dal religiosissimo re Filippo II a sposare per procura un gentiluomo siciliano di origine spagnola. Si trasferisce a Palaermo, ma la morte precoce del marito interrompe presto il poco sentito matrimonio. Nonostante il parere nettamente contrario della famiglia, Sofonisba s’imbarca per tornare verso il nord: probabilmente in viaggio, sulla nave, s’innamora del capitano, il genovese Orazio Lomellini, e ne farà il suo secondo marito. Per trentacinque anni Sofonisba vivrà a Genova (dove avrà, fatto inaudito, anche un assistente maschio!), salvo poi trasferirsi di nuovo a Palermo: qui Anton Van Dyck, il più brillante ritrattista del Seicento, le renderà omaggio, considerandola una maestra ideale e chiedendole anche di posare per un ritratto: Sofonisba, novantenne, acconsente, ma chiede a Van Dyck di non esagerare con le rughe... La galleria delle pittrici italiane si arricchisce di diversi nomi importanti. In alcuni casi si tratta di “figlie d’arte” Marietta Tintoretto, morta purtroppo giovanissima, è insieme alla già citata Artemisia Gentileschi la più famosa, ma la migliore è certamente la bolognese Lavinia Fontana, le cui composizioni superano per importanza e determinazione quelle del padre Prospero, affermato interprete del tardo manierismo. Dopo la metà del Settecento le francesi prenderanno decisamente la guida del movimento di emancipazione delle artiste, ma la loro battaglia prende avvio da un’altra forte donna italiana: Rosalba Carriera. Nata nel 1675 a Venezia, Rosalba si impone come una delle più brillanti e originali ritrattiste del primo Settecento. La fama di suoi pastelli vola, attraversa l’intera Europa fino alla Danimarca. Nel 1720 viene ammessa all’Académie Royale di Parigi, un onore straordinario. La veneziana è la maestra di un’intera generazione di pittori francesi: nel 1747 dovrà cedere alla cataratta, che nonostante tre operazioni agli occhi la rende cieca. Morirà, anziana, dieci anni dopo, non senza aver avuto la soddisfazione di sapere che nella sua Venezia si era affermata Giulia Lama, allieva di Piazzetta e intensa autrice di monumentali pale d’altare. Imprese “da uomini”, si diceva una volta: e invece Giulia Lama è una delle prime donne a ottenere il permesso di ritrarre modelli (maschi) nudi. Il tempo comincia a cambiare: ci vorranno ancora molti sforzi per vedere finalmente affermata e libera la creatività femminile, ma il merito di aver avviato il cammino va a un gruppetto di artiste italiane, coraggiose, certo, ma soprattutto brave.[img] [/img] |
| | | dharma Oltre l'apparenza....
| Titolo: Re: ARTE, Quadri, Sculture, Recensioni Ven Dic 18, 2009 5:29 pm | |
| grazie elena ,,davvero ,,,anche se continua a persistere ,secondo me,,e me ne scuso con i ragazzi del forum ,ancora una visione della donna falsata ,,, le notizie che passano sono quelle di spettacolo e leggerezza ,,,,non credo affatto che ad oggi ci sia niente di aderente completamente alla realtà... la presunta indipendenza di oggi sta passando attraverso la salute e l'impegno estenuante di tante donne ,,, dal lato dell'arte poi ,,,la strada credo sia ancora lunghissima ,,,,e queste eroine ,,,sono solo un esempio ,,, | |
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| Titolo: Re: ARTE, Quadri, Sculture, Recensioni | |
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| | | | ARTE, Quadri, Sculture, Recensioni | |
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