Nel novembre del 1965 la mancanza di corrente riguardò la stessa area (7 stati e parte del Canada) di oggi
Quando New York restò al buio
le lunghe notti della Grande Mela Nel luglio del 1977 l'altro grande "black out" che sconvolse e terrorizzò la metropoli
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Una immagine del black out del 1965 |
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Il "New York city black out", il "black out di New York" è un evento
che fa parte dell'immaginario collettivo della "Grande mela", della sua
storia e delle sue leggende metropolitane. Anche perché, negli ultimi
quarant'anni è la terza volta che la città e le zone circostanti
restano al buio. Ci sono stati anche altri episodi minori e l'ultimo
blac kout di una certa entità risale al 1996 quando, sulla costa
occidentale, rimasero senza luce per una decina di ore, l'Oregon, la
California e una parte del Texas.
La prima fu il 9 novembre del 1965 quando, verso le 5 del pomeriggio,
rimasero al buio per diverse ore New York, sette stati della costa
occidentale (New York, New Jersey, Massachussets, Vermont, Maine,
Connecticut e New Hampshire) e una parte del Canada con le città di
Toronto, Ottawa, e Montreal. Qualcosa di assolutamente paragonabile a
quanto accaduto oggi. Allora, ci fu, tutto sommato, compostezza e
solidarietà e qualcuno diede la colpa di tutto agli Ufo assicurando che
nelle ore di buio, nel cielo della East Coast erano apparse misteriose
"palle di fuoco" .
La seconda volta che le luci si spensero a New York e dintorni (e
rimasero spente per molte ore) era il 13 luglio 1977. Era notte, faceva
un caldo bestiale, più o meno come adesso e la società newyorkese era
già molto cambiata. Ci furono splendidi episodi di abnegazione e molti
si fecero in quattro per salvare persone rimaste intrappolate in
ascensori o per aiutare concittadini anziani o in difficoltà.
Ma in quella notte decisamente più buia del solito, New York mostrò
anche la sua parte peggiore. A Brooklyn, Harlem e nel South Bronx,
bande di giovinastri si buttarono nelle strade approfittando
dell'oscurità a saccheggiare negozi, rubare automobili, rapinare
persone. La polizia effettuò 3.776 arresti, i pompieri dovettero
intervenire per spegnere 1.037 incendi, ma ci furono anche 1.700 false
chiamate per depistare le forze dell'ordine.
Nello stesso tempo, in altre parti della città, come al Greenwich
Village, la gente scese nelle strade dando vita a vere e proprie feste.
Si cantò e si ballò tutta la notte a lume di candela e, quando tornò la
luce, sembrò quasi spezzarsi un incantesimo e molti ancora ricordano
con piacere quella notte.
Tutto molto diverso dal black out di oggi nato e vissuto, almeno per
alcune ore, nel timore di un'azione terroristica.
Dal punto di vista tecnico, il "Grand Northeast Blackout" del 1965
sembra uguale a quello di oggi: la stessa enorme area e, probabilmente,
le stesse centrali coinvolte. Alla fine, si trovarono le spiegazioni
tecniche di quanto era accaduto e la tensione si allentò.
Molto più grave, anche perché mai completamente spiegato, il black out
dell'estate del 1977. La mancanza di corrente riguardò il solo centro
abitato di New York, ma è questo il black out che i newyorchesi
ricordano ancora con terrore.
Era un'estate calda e molto difficile per la Grande Mela. La città
stava attraversando un periodo di forte crisi economica e
l'amministrazione tagliava le spese. Come se non bastasse, in quei
giorni, per le strade di New York si aggirava un terribile serial
killer: il famoso David Berkowitz, detto "Sam" che andava in giro a
uccidere giovani fanciulle bionde. Quell'estate si chiamò "l'estate di
Sam" e, qualche anno fa ne è stato fatto anche un film.
Insomma, quando poco prima delle 10 di sera, la città piombò nel buio,
cominciò una vera e propria notte di terrore. La società che forniva la
corrente alla zona centrale di New York, si chiamava "Con Edison"; a
Long Island, invece, provvedeva la "Long Island Lighting Company". Le
due reti erano interconnesse, come lo erano altre delle zone limitrofe
che fecero in tempo a disconnettersi. Così l'oscurità avvolse solo
l'area metropolitana. La luce tornò dopo molto tempo: in alcune aree
addirittura, ci vollero 25 ore. Alle richieste di spiegazioni da parte
del sindaco Abraham Beame, la "Con Edison" non seppe darne. I dirigenti
del gruppo elettrico parlarono confusamente di "fenomeni naturali" di
cui non avevano il controllo e arrivarono a dire che, forse, era stata
"la mano di Dio". Il sindaco ebbe vita facile ad accollare tutta la
colpa alla "Con Edison".
Dal primo black out accettato abbastanza fatalisticamente dai
newyorkesi, alla "notte del terrore" del 1977 erano passati appena 12
anni. Oggi, dopo altri cinque lustri, i cittadini di New York camminano
per le strade della Grande Mela bloccata, intasata, imbottigliata,
chiusa negli ascensori, ma rincuorata dall'unica buona notizia in cui
tutti speravano: "Non sono stati i terroristi".
(la reppublica)