| | Lilith: la Genesi | |
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Autore | Messaggio |
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| Titolo: Re: Lilith: la Genesi Sab Ago 01, 2009 12:36 pm | |
| - CAPITOLO CINQUE -
‘Dannato lupo!’ Train saltava da un tetto all’altro, tenendo sott’occhio la bestia, da lontano. Erano giorni interi che la inseguivano, per accertarsi che non facesse del male a qualche innocente. Era velocissimo. ‘Ma non abbastanza per un demone del mio livello!’ pensò Lilith, che gli era alle costole e lo mise con le spalle al muro. Il lupo era davvero imponente, il pelo rossiccio e folto ricopriva il corpo muscoloso e la ragazza intravide appena qualche brandello di quello che doveva essere il suo vestito prima della trasformazione. ‘Tzè, licantropi..’ mormorò con fare superiore. ‘Esseri violenti e senza cervello’ Train la raggiunse con un balzo, e accerchiarono la bestia. ‘Certo che è davvero scaltro. E’ riuscito a darci del filo da torcere per giorni.. quando torna umano gliela faccio pagare’ Lilith sorrise, senza distogliere lo sguardo dal suo obiettivo. Ormai sapeva che al moretto non piaceva essere battuto, men che meno da un lupo. Li detestava. ‘Allora, facciamolo in fretta’ La ragazza tirò fuori dalle fondine le due pistole. ‘Andate e colpite, mie Guardiane!’ I proiettili d’argento partirono veloci e colpirono la spalla del licantropo, che cadde a terra con un lamento assordante. Train lo raggiunse e lo legò, prima che potesse scappare. ‘Dovevi solo spaventarlo, non colpirlo! Domani gli farà un male del diavolo’ Lilith sbuffò, raggiungendolo. ‘Dovevo fermarlo, se avessi sparato dei colpi a vuoto si sarebbe innervosito e basta. E poi i lupi mannari rigenerano molto in fretta i loro tessuti, non lo sai?’ Lo trascinarono in una casetta abbandonata, che era diventata momentaneamente la loro base. ‘Io vado in ricognizione, tu sorveglialo. E’ uscito perché sentiva il richiamo del branco, è probabile che ce ne siano altri’. ‘E non trattarmi come una lattante..’ mormorò la ragazza, senza farsi sentire.
Lilith era abituata alla solitudine, tuttavia quel silenzio la snervava. Train era fuori da almeno un paio d’ore ormai, e non tornava. Era preoccupata. Se davvero c’era un intero branco là fuori, era possibile che avesse bisogno di aiuto. ‘Non sono un principiante’ esclamò il ragazzo, rientrando dalla porta all’improvviso. Ancora una volta era riuscito ad interpretare i suoi pensieri. Ma era così trasparente? La luce dell’alba carezzava appena il folto pelo rossiccio del lupo, quando cominciò a trasformarsi. Pian piano le enormi fauci fecero posto ad una bocca gentile e a lineamenti umani. Eoin si destò. ‘Ci sono state vittime stanotte?’ ‘No’ lo rassicurò sorridendo Lilith ‘Ti abbiamo tenuto d’occhio.’ ‘AHI!’ Il Rosso si accorse dei fori alla spalla. ‘Anche stavolta ci sei andata pesante eh?’ ‘Che ci vuoi fare, sono fatta così’ rispose lei, con un’espressione da finto angelo. ‘Fortunatamente per noi era l’ultima notte di luna piena. Adesso potremmo starcene tranquilli almeno per un mesetto. Certo che stai migliorando in resistenza fisica, lupacchiotto’ I tre ragazzi si guardarono e scoppiarono in una fragorosa risata, finalmente rilassati dopo notti passate insonni. Attesero il crepuscolo per rimettersi in viaggio, avevano deciso di tornare al castello di Azrael e liberare Emily, ovviamente dopo essersi preparati per la battaglia. Dopotutto erano solo in tre, e benché potessero contare su capacità fuori dal comune, l’esercito di Draven vantava almeno un migliaio di elementi. Impossibile da sconfiggere, per loro.
Dopo quella notte alla spiaggia avevano affrontato diverse volte il discorso della chiave e dello scrigno, purtroppo però Eoin sapeva poco più di quanto sapessero i suoi compagni. La storia dello scrigno gliela raccontava sempre sua madre, e la chiave d’oro era solo un cimelio tramandato nella sua famiglia, magari senza alcuna connessione. Quando Lilith e il Rosso si incontrarono di nuovo, era la prima volta che lui si trasformava. Cercando di resistere alla sua natura e alle pulsioni irrefrenabili che lo rendevano matto e lo guidavano verso il suo istinto animale, era stato attaccato da un altro lupo, che era fuggito sentendo l’enorme potere della ragazza che si avvicinava. Erano punto e accapo. Non avevano niente in mano. Una leggenda, una ragazza che Azrael teneva prigioniera e una chiave che apriva chissà cosa.
Smisero di lambiccarsi il cervello solo dopo essere arrivati nella cittadina di Andalsnes, più a sud di Hell. Trovarono riparo dalla pioggia incessante in un vecchio ostello, dove un’anziana signora li informò che era rimasta solo una camera a disposizione. Dopo essersi levati gli abiti fradici, Train guardò secco Eoin ‘Tu dormi per terra, puzzi di cane bagnato!’. Il Rosso si girò verso di lui, gli occhi ridotti a due fessure ‘Bada a come parli, angelo.’ Da un paio di giorni i due ragazzi erano nervosi, sembrava avvertissero qualcosa che Lilith non percepiva. Probabilmente si trattava del branco, che era sulle loro tracce. Train era convinto che fosse tutta colpa di Eoin se loro gli stavano alle calcagna. Comunque, non essendoci la luna piena, il loro fiuto era molto ridotto e i tre potevano permettersi un discreto vantaggio. Quella notte nessuno di loro chiuse occhio. Le pareti sottili li disturbavano con ogni minimo rumore che sentivano nelle altre stanze e i sensi erano sempre all’erta. Lilith era distesa sul letto, di fianco a Train, e osservava rapita le sue larghe spalle. Ad un tratto lui si voltò. ‘Mi trovi così interessante?’ sussurrò sorridendo. ‘No, mi piaceva solo la tua camicia’ rispose lei orgogliosa, e fece per girarsi dall’altra parte. Lui la fermò e la strinse forte al petto. ‘Il tuo profumo..è come una droga per me..’ La ragazza arrossì violentemente, tuttavia non si scansò e prese ad annusarlo. ‘Anche tu hai un buon odore’. I loro visi adesso erano nuovamente vicini dopo molto tempo. Le bocche stavano per sfiorarsi quando il vetro della finestra scoppiò, e un enorme licantropo nero atterrò con un tonfo sul tappeto. Il suo sguardo si fermò su di loro. La voce bassa e profonda del lupo ruppe il silenzio. ‘Consegnatecelo. E’ nostro’ Train si guardò in giro alla ricerca di Eoin, proteggendo Lilith con un braccio. Il Rosso era sparito. La ragazza superò il suo difensore e si avvicinò al nuovo arrivato. ‘Credi di farmi paura, cucciolotto?’ il suo sguardo non era più dolce come qualche minuto prima, ora gli occhi di oro colato brillavano, pieni di voglia di combattere. Tirò fuori una pistola e la puntò al cuore della bestia. ‘Vedi di smammare, bello.’ Senza fiatare il lupo uscì da dov’era entrato. ‘Dobbiamo trovare Eoin’ disse il demone, voltandosi verso l’angelo. Lui annuì silenzioso ed insieme uscirono dalla stanza.
Avevano setacciato la città per due giorni interi, ma del loro compagno non vi era traccia. Non c’era odore di sangue nell’aria, per cui Lilith era sicura che non vi fossero stati scontri violenti e nessuno si fosse ferito. Quella notte, steso sul letto, Train azzardò l’ipotesi che il Rosso si fosse allontanato di sua volontà, per non recargli ulteriori fastidi. ‘Non dire stupidaggini!’ ribattè lei ‘Sa benissimo che dobbiamo tenerlo d’occhio o potrebbe fare del male a qualcuno, è ancora un Licantropo neonato! Non sarebbe così incosciente..’ ‘O forse si.’ Lo sguardo del ragazzo era davvero duro. Lilith sapeva che non correva buon sangue tra i due, ma ora più che mai avevano bisogno del suo aiuto, per recuperare Emily. ‘Vado a cercarlo’ sbraitò, sbattendo la porta. ‘Testarda come al solito..’ mormorò Train tra sé e sé. ‘Guarda che ti ho sentito!’ urlò lei dall’altra parte della porta. Il ragazzo si alzò, sorpreso, e scoppiò a ridere, fino alle lacrime, una risata genuina e spontanea. Uscì e rincorse la compagna, ancora piegato in due. ‘Ti do una mano’
Eoin camminava furtivo nascosto tra la vegetazione. Aveva deciso di tagliare per le montagne, per fare prima. Non aveva una meta precisa, voleva solo attirare i lupi lontano dai suoi compagni, in modo tale che loro potessero concentrarsi su Emily. Arrivato ai piedi della montagna cercò un appiglio per cominciare la scalata. Aveva appena mosso i primi passi, quando degli artigli molto affilati si infilarono nelle sue carni e lo sbatterono giù con forza. ‘Dove credi di andare, cucciolotto?’ Un branco di sei lupi enormi lo sovrastava. Il capo, quello dal pelo nero come la pece, lo fissava con gli occhi iniettati di sangue. ‘Uccidetelo, sta con gli umani’. Disse solo, e al suo comando un lupo bianco spiccò un salto e fece per atterrare su di lui, quando un proiettile d’argento lo colpì in pieno petto e cadde a terra, privo di vita. Eoin si girò e vide i suoi compagni, in piedi poco lontano. ‘Come mi avete trovato?’ ‘Te l’ho detto, puzzi di cane bagnato!’ Train sorrise beffardo, e partì all’attacco. Lilith lo seguì a ruota, e cominciò a combattere con uno dei più grossi. Un altro lupo venne in suo aiuto, e la ragazza si infuriò. ‘Non ve l’ha mai detto nessuno che si combatte lealmente?’ Colpì il più grosso in pieno viso con un calcio veloce, poi lo sollevò di peso scagliandolo sull’altro. ‘Bah, in fondo neanche a me piace essere leale. Meglio il gioco sporco!’ Una zampata la fece cadere a terra. Il lupo corvino l’aveva sorpresa alle spalle. ‘Ah, ma tu vuoi proprio farmi arrabbiare oggi!!’ Cominciò un combattimento serrato. Nessuno dei due cadeva ai colpi dell’altro, sembrava una lotta del tutto pari. Gli artigli del canide riuscirono a conficcarsi nella spalla della ragazza, facendola urlare di dolore. In preda alla furia, gli occhi di Lilith cominciarono a brillare e a tingersi di rosso, e un’aura potente generò un tornado attorno a lei. Le sue mani divennero incandescenti, e generarono una fiamma di fuoco blu. I lupi arretrarono, impauriti. Il capo fece cenno di ritirarsi, e i compagni non se lo fecero ripetere due volte, scapparono letteralmente con la coda tra le gambe. Il demone si calmò. ‘Cavoli, e io che volevo provare la mia nuova mossa!’ Train ed Eoin la guardavano a bocca aperta. Quando Lilith combatteva era circondata da un’atmosfera particolare che la rendeva bellissima e terrificante allo stesso tempo. Aveva paralizzato tutti. ‘Beh, che c’è?’ chiese, con un’espressione ingenua. I due ragazzi si guardarono e scoppiarono a ridere. Era impossibile pensare che quella ragazzina fosse il più temibile di tutti i demoni, eppure era proprio così. Lei li guardò sorpresa, poi si avvicinò al Rosso e gli diede un leggero pugno sulla spalla. ‘’Ehy, che ti prende?’ protestò lui. ‘Così impari ad abbandonare i tuoi amici’ Eoin rimase un attimo sorpreso da quell’affermazione. Amici. Era sempre stato solo, non aveva mai contato su nessuno se non su sé stesso. ‘Amici’ ripetè piano, e ricambiò il sorriso della ragazza.
Il Branco non si fece più vedere. Dovevano aver capito che era molto meglio per loro girare al largo. Eoin e Train avevano smesso di litigare sempre (se non altro, ora lo facevano molto meno spesso) e avevano cominciato a collaborare, finalmente. Le ricerche avevano avuto un risvolto positivo. I tre compagni avevano deciso di lasciar stare per un attimo la battaglia imminente e concentrarsi sullo scrigno e il suo significato. Avevano da qualche giorno raggiunto la città di Stryn, ed era un viavai continuo dalla piccola biblioteca del monastero. Lilith non sapeva come, ma Train con un espediente era riuscito a convincere i monaci che loro erano dei ‘colleghi’, che stavano compiendo degli studi su un qualche cosa e avevano bisogno di consultare molti libri. Assurdo. Avevano trovato tre tracce abbastanza rilevanti. Germania, Francia e Inghilterra. Tutti e tre molto lontani da dove si trovavano in quel momento. Erano un po’ combattuti, tuttavia decisero di seguirne gli indizi. Ovviamente avrebbero dovuto accertarsi che non si trattassero solo di leggende. Una sera stavano decidendo il da farsi, quando Eoin azzardò una proposta. ‘Io vado a riprendere Emily, e voi cercate lo scrigno.’ ‘Neanche per idea!’ saltò su Lilith. ‘Pensateci bene. Nessuno al castello mi ha mai visto, se entrassi in incognito di certo non mi attaccherebbero, e io sarei libero di agire e portarla via.’ ‘Credi che siano così stupidi? La terranno d’occhio, non le permetteranno di scappare col primo chicchessia che incontra! E’ troppo rischioso. Ci vado io’ ‘Non se ne parla’ li interruppe calmo Train. ‘Eoin ha ragione, tocca a lui. Azrael ti conosce e ti ha già sorpresa una volta, senza contare che ha visto anche me. Il lupo è l’unico che può entrare senza destare sospetti’ La ragazza rimase in silenzio, amareggiata. Doveva rimandare ancora lo scontro con quel maniaco. Aveva una voglia matta di prenderlo a calci. Si arrese di fronte alla determinazione dei compagni, e la mattina seguente, all’alba, si salutarono con un abbraccio. Non era solita utilizzare queste smancerie, ma non sapeva se si sarebbero mai più rivisti. Questa volta la questione era seria.
‘Mi mancherà in fondo’ sospirò Train, guardandolo allontanarsi. ‘Chi picchierò? Chi prenderò in giro? Con te non è divertente!’ disse, rivolto alla ragazza. Ma lei non lo ascoltava, e stringeva forte la mano del ragazzo. La loro battaglia era appena cominciata.
Eoin camminava con passo deciso, diretto verso Risor, sulla punta della penisola, verso il castello di re Draven. ‘Ti troverò Emily’ disse a voce alta, guardando il ritratto della ragazza stretto nella sua mano. |
| | | cioccolataconpanna Oltre l'apparenza....
| Titolo: Re: Lilith: la Genesi Sab Ago 01, 2009 7:49 pm | |
| ... :compl: Lilith.... | |
| | | Ospite Ospite
| Titolo: al mio quasi alter-ego, ultimoquartodiluna Lun Ago 03, 2009 12:38 am | |
| ciao ultimoquartodiluna! ho appena finito di leggermi tutta la tua genesi postata finora. Era da ben tre giorni che non leggevo (cosa assai grave, perchè mi tocca ancora sorbire 6 libri obbligatori... per la scuola, sai com'è...). Il tuo racconto è stato un ottimo sblocca-mente: molto plastico, incalzante e coinvolgente... Ha molto il sapore dei manga, con qualche richiamo a leggende coraniche, giusto? Come sai dei jinn, ad esempio?
Ho sbirciato anche i tuoi disegni, e ho scoperto che ti piace cantare... Beh, puoi non crederci, ma io ho più o meno le stesse passioni: canto in un coro di musica etnica e gospel, disegno - anche se non manga -, scrivo racconti, poesie, diari... E nuoto. Così mi capita spesso di sognare ad occhi aperti, e riflettere, su fantasticherie come su questioni serie... E mi ha sorpreso ritrovare nel tuo racconto alcuni pensieri che avevo già accarezzato: come tu hai creato la prima madre, mi capita a volte di immaginare come sarebbe stato un mondo predominato dalla donna, una società matriarcale; il sentirsi diversi, e l'opposizione della perfezione di Adam, al libero arbitrio di Lilith, il divenire "diabolico" della libertà che è in sé bene... tutto questo è contenuto - seppure sotto altre spoglie - anche in un mio racconto. "SU PALAFITTE DI VETRO" è il titolo, ma non posso dire altro. Io comunico con giochi letterari e poesie, ma quando lavoro a scritti di lungo respiro, preferisco non parlarne.
Comunque mi fa piacere trovare in te un'esempio di condivisione, un polo positivo. A volte la vita sembra volerti spogliare anche delle tue forze più interiori, dei tuoi poteri più arcani: le doti, i doni di Dio. Spero che non ti capiti mai di conoscere quegli abissi, perchè io sono stata sull'orlo, e ho visto creature sprofondarvi e non tornare a galla.
c'è bisogno di molta creatività in questo mondo di pessimisti: di forza creativa, costruttiva... esiste la bellezza, l'eccellenza e trovarla, esprimerla, è possibile, non credi?
dunque, ti faccio i miei complimenti, ma più che altro ti ringrazio... Un solo consiglio e una sola domanda prima di sparire: il consiglio è quello di evitare i doppi punti interrogativi/esclamativi - l'enfasi si percepisce dal contesto - e le espressioni troppo colloquiali (come "bella roba"); quanto alla domanda, è molto semplice: come ti è venuta l'idea?
sto leggendo un manga a colori della marvel, disengato da alcuni spagnoli. s'intitola leviticus cross, e te lo consiglio caldamente non solo perchè è fatto divinamente, ma soprattutto perchè la storia è davvero simile alla tua e potrebbe darti spunti interessanti...
a presto allora! con affetto, martina |
| | | Ospite Ospite
| Titolo: Re: Lilith: la Genesi Mar Ago 04, 2009 1:01 pm | |
| Grazie mille per aver speso tempo a scrivermi due paroline in più, fa sempre piacere confrontarsi con i lettori! :) So di avere uno stile ancora acerbo, e molte cose di questo racconto devo ancora correggerle..diciamo che questa è una bozza e vorrei rivederla sia stilisticamente che grammaticalmente! xD Poi magari aggiungerò qualche pezzo qua e là..
L'idea mi è venuta..non so nemmeno spiegarti COME, perchè dovresti credere al soprannaturale per crederci!! O.O Una mattina mi sono svegliata e avevo in mente il nome Lilith, non so perchè. Non ho fatto sogni strani nè guardato film o robe così..così, arrivata in ufficio, ho deciso di cercare su Google e vedere cosa mi usciva fuori digitando quel nome, e ho trovato tutta la storia di Lilith. Fu DAVVERO la prima moglie di Adam prima di Eve (ovviamente non per i cristiani, Lilith è una figura pagana che appare in un sacco di religioni). Ho continuato a fare ricerche su di lei fino a sentirla "mia", a sentire che avevo molto in comune con lei..e così è nata la storia, è nato il mio alter-ego. La Lilith originale è certamente molto diversa dalla mia, poichè la mia possiede un cuore, dei sentimenti, vive passioni e un amore che supera ogni barriera del tempo e dello spazio. Invece l'originale fu corrotta dal peccato e dal Male e divenne una brutale assassina di bambini. Tuttavia credo che in ognuno di noi ci sia una parte buona e una cattiva, e se LEI mi ha cercata non è stato un caso. Mi ha dato forza, mi ha fatta crescere, mi fa riflettere..lei non è più solo una figura immaginaria, ma è diventata corporea dentro di me.
Mi piacerebbe leggere il tuo racconto e anche conoscerti meglio, visto che abbiamo tante passioni in comune. Te l'ho già chiesto nell'altro topic ma te lo richiedo qua: perchè non t'iscrivi anche nel mio forum e non posti le tue creazioni? Ripeto, mi piacerebbe molto leggere il tuo racconto, se me lo permetterai. Mi hai incuriosita!! :) Ti aspetto cara, un bacione e grazie ancora!!! Lil
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| Titolo: Re: Lilith: la Genesi | |
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| | | | Lilith: la Genesi | |
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