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 Elogio della solitudine

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4 partecipanti
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MessaggioTitolo: Elogio della solitudine   Elogio della solitudine Icon_minitimeLun Ago 31, 2009 3:47 am

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MessaggioTitolo: Re: Elogio della solitudine   Elogio della solitudine Icon_minitimeDom Set 06, 2009 10:52 pm

Finalmente sono riuscita ad ascoltare l'elogio della solitudine... Concordo con De Andrè quando dice che non tutti si possono permettere la solitudine...anzi in pratica quasi nessuno...Anche se ne avremmo bisogno tutti per comprendere meglio noi stessi,,,in modo da capire un pò di più gli altri...
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MessaggioTitolo: Re: Elogio della solitudine   Elogio della solitudine Icon_minitimeLun Set 07, 2009 11:53 am

Un mio vecchio amico, un ragazzo in gamba e uno che sta bene con tutti, lo definirei uno cool, mi confindò che non è capace di stare solo, se sta da solo sta male.

Non so perché non sono uno psicologo, so solo che è difficile essere capaci di stare da soli, bisgna avere i propri interessi e sapere passare il tempo.

Cmq dato che non voglio fare come la volpe con l'uva, non credo che sia una cosa sbagliata non essere capaci di stare soli. Chi ama la compagnia sa sempre con chi stare e ha un mucchio di compagni di vita. Ovviamente ho detto compagni di vita, non amici. Non è uno sbaglio. C'è chi come me invece che non sta bene con tutti ma solo con alcune persone e quindi preferisce essere selettivo. Non so se sia sbagliato.
Io credo alla fine ognuno di noi debba fare quello che lo fa stare meglio.

Inoltre sempre per non fare come la volpe con l'uva, ho letto diverso tempo fa che studi hanno dimostrato che uomini che hanno tanti amici vivono meglio, meno stressati. Questo perché quando una persona sta in mezzo ad un gruppo e sta bene allora abbiamo sintonizzazione celebrale:
"Il professor Nittamo Montecucco ha condotto numerosi esperimenti misurando con opportune attrezzature, le onde cerebrali di persone impegnate nelle stesse
azioni ed ha dimostrato l'esattezza di un'idea conosciuta da millenni presso molte culture.
Un gruppo di persone che cantano insieme o giocano, fanno sport o pregano, sintonizzano inconsapevolmente le loro onde cerebrali in modo talmente forte
che i grafici che le rappresentano assumono forme uguali.
Questo fenomeno impiega esattamente 31 minuti a verificarsi.
Questa sintonizzazione provoca una serie di reazioni fisiologiche che ci danno una sensazione di grande benessere. Questo spiega perché milioni di persone
si dedichino agli sport di squadra, amino ballare, cantare, marciare o pregare tutti insieme. E spiega anche perché, come ha mostrato una statistica realizzata
dal Corriere dello Sport, il maggior numero di gol vengano realizzati intorno al trentatreesimo minuto: 31 minuti per sintonizzare mentalmente la squadra
e poi due minuti per andare a rete.
E spiega perché per sperimentare le delizie estatiche del sesso tantrico sia necessario restare sessualmente uniti per più di mezz'ora (per approfondire
vedi "Il sesso tantrico" su
[Solo gli amministratori hanno il permesso di visualizzare questo link]

Questa sintonizzazione delle onde cerebrali non è solo un evento gradevole.
Sperimentare il piacere della socializzazione è un bisogno naturale primario, non a caso siamo animali da branco.
Non è un'opportunità, è un bisogno basilare. Se non soddisfiamo questo istinto otteniamo effetti pessimi su salute e stato d'animo. Effetti altrettanto
gravi di quelli che sperimentiamo se rinunciamo al piacere del sesso o a quello di muovere vigorosamente il nostro corpo sudando e ansimando.
Chi vive solo, senza mai mischiarsi con molti altri suoi simili per dedicarsi alle stesse attività è un povero desocializzato. E' una malattia ed è grave:
corrode il gusto della vita."

In conclusione credo che alla fine dovremmo essere onesti e dire che stare in compagnia fa bene e fa stare meglio. Purtroppo non tutti riescono a stare bene in compagnia con tutti; c'è chi ci riesce di più e chi di meno. Non so il motivo, forse c'è che semplicemente si adatta di più alle situazioni e chi no.

Onestamente non capisco perché si dovrebbe avere paura di più di persone che non sono in grado di stare da sole.
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MessaggioTitolo: Re: Elogio della solitudine   Elogio della solitudine Icon_minitimeLun Set 07, 2009 6:09 pm

Evviva la solitudine! Solo attraverso la solitudine che e' condizione indispensabile per la meditazione, si puo' intraprendere la scoperta del proprio se' e inoltre la solitudine rappresenta la verita' della condizione umana, perche' si viene al mondo e lo si lascia da soli, nudi e senza armi. La socialita' e' indubbiamente necessaria per formare il linguaggio, la mente, la conoscenza, per evolvere come individuo tramite l'ego, i desideri, gli istinti, ma allo stesso tempo, l'individuo ha bisogno di esplorare gli immensi spazi del proprio sacro vuoto interiore fatti di quiete, di silenzio, di solitudine. L'ideale sarebbe di vivere come esseri sociali in una societa' di mutuo soccorso, e nello stesso tempo di godere di ampi spazi fatti di solitudine e di autorigenerazione. Questo e' importante: trovare tempo da dedicare alla propria solitudine, impresa non facile perche' certe verita' come l'ego, la solitudine, la vecchiaia, la malattia, la morte, e la parte oscura del proprio se', fanno paura e non sono facili da affrontare. Io modestamente parlando, essendo Cpt Hrlock, mi considero un esperto di solitudine, in quanto ho imparato a sentirla, a conoscerla, ad amarla, nel silenzio dei miei viaggi siderali. Purtuttavia non disdegnando l'incontro lungo il cammino con qualsiasi viaggiatore, per scambiare conoscenza e conforto circa la precarieta' di questa condizione umana, considero la solitudine la mia "fortezza", perche' e' il mio sacro spazio di meditazione, introspezione, e autoconoscenza. Diciamo che ogni cosa e' un "dono", sia la compagnia e lo scambio di esperienze e conoscenze, come la solitudine, tesoro quanto mai difficile da conquistare, in un mondo cosi' sociale, tecnologico e frenetico che non permette di avere del tempo da dedicare al proprio se'.
Infine, chi non sa' stare bene con se' stesso, non sa' stare bene nemmeno con gli altri. Parola di Cpt. Harlock! Chi e' cosi' coraggioso da affrontare la propria solitudine? Elogio della solitudine 54323
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MessaggioTitolo: Re: Elogio della solitudine   Elogio della solitudine Icon_minitimeLun Set 07, 2009 10:53 pm

Personalmente ci sono momenti nei quali ho bisogno di stare sola...e si sicuro non ho qualche patologia strana...molto semplicemente riconosco che devo chiarire dentro me certi concetti,,,e devo isolarmi per comprendere ciò che è meglio fare...
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MessaggioTitolo: Re: Elogio della solitudine   Elogio della solitudine Icon_minitimeMar Set 08, 2009 11:56 am

Condivido pienamente, infatti se ti riferisci alla mia citazione non ho preso per oro colato tutto quello che ho citato.... Condivido pienamente quello che dici, cioccolataconpanna.
Come ho detto l'elogio alla solitudine di de andré mi fa bene fino a quando mi dice che si deve avere paura di chi non sa stare solo, dato che ho incontrato persone splendide che non sono capaci di stare sole e che sono e rimangono splendide.
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MessaggioTitolo: Re: Elogio della solitudine   Elogio della solitudine Icon_minitimeMar Set 08, 2009 10:45 pm

jko ha scritto:
Un mio vecchio amico, un ragazzo in gamba e uno che sta bene con tutti, lo definirei uno cool, mi confindò che non è capace di stare solo, se sta da solo sta male.

Non so perché non sono uno psicologo, so solo che è difficile essere capaci di stare da soli, bisgna avere i propri interessi e sapere passare il tempo.

Cmq dato che non voglio fare come la volpe con l'uva, non credo che sia una cosa sbagliata non essere capaci di stare soli. Chi ama la compagnia sa sempre con chi stare e ha un mucchio di compagni di vita. Ovviamente ho detto compagni di vita, non amici. Non è uno sbaglio. C'è chi come me invece che non sta bene con tutti ma solo con alcune persone e quindi preferisce essere selettivo. Non so se sia sbagliato.
Io credo alla fine ognuno di noi debba fare quello che lo fa stare meglio.

Inoltre sempre per non fare come la volpe con l'uva, ho letto diverso tempo fa che studi hanno dimostrato che uomini che hanno tanti amici vivono meglio, meno stressati. Questo perché quando una persona sta in mezzo ad un gruppo e sta bene allora abbiamo sintonizzazione celebrale:
"Il professor Nittamo Montecucco ha condotto numerosi esperimenti misurando con opportune attrezzature, le onde cerebrali di persone impegnate nelle stesse
azioni ed ha dimostrato l'esattezza di un'idea conosciuta da millenni presso molte culture.
Un gruppo di persone che cantano insieme o giocano, fanno sport o pregano, sintonizzano inconsapevolmente le loro onde cerebrali in modo talmente forte
che i grafici che le rappresentano assumono forme uguali.
Questo fenomeno impiega esattamente 31 minuti a verificarsi.
Questa sintonizzazione provoca una serie di reazioni fisiologiche che ci danno una sensazione di grande benessere. Questo spiega perché milioni di persone
si dedichino agli sport di squadra, amino ballare, cantare, marciare o pregare tutti insieme. E spiega anche perché, come ha mostrato una statistica realizzata
dal Corriere dello Sport, il maggior numero di gol vengano realizzati intorno al trentatreesimo minuto: 31 minuti per sintonizzare mentalmente la squadra
e poi due minuti per andare a rete.
E spiega perché per sperimentare le delizie estatiche del sesso tantrico sia necessario restare sessualmente uniti per più di mezz'ora (per approfondire
vedi "Il sesso tantrico" su
[Solo gli amministratori hanno il permesso di visualizzare questo link]

Questa sintonizzazione delle onde cerebrali non è solo un evento gradevole.
Sperimentare il piacere della socializzazione è un bisogno naturale primario, non a caso siamo animali da branco.
Non è un'opportunità, è un bisogno basilare. Se non soddisfiamo questo istinto otteniamo effetti pessimi su salute e stato d'animo. Effetti altrettanto
gravi di quelli che sperimentiamo se rinunciamo al piacere del sesso o a quello di muovere vigorosamente il nostro corpo sudando e ansimando.
Chi vive solo, senza mai mischiarsi con molti altri suoi simili per dedicarsi alle stesse attività è un povero desocializzato. E' una malattia ed è grave:
corrode il gusto della vita."

In conclusione credo che alla fine dovremmo essere onesti e dire che stare in compagnia fa bene e fa stare meglio. Purtroppo non tutti riescono a stare bene in compagnia con tutti; c'è chi ci riesce di più e chi di meno. Non so il motivo, forse c'è che semplicemente si adatta di più alle situazioni e chi no.

Onestamente non capisco perché si dovrebbe avere paura di più di persone che non sono in grado di stare da sole.

citazione interessante jko....

penso fondamentalmente anche io che non c'è una regola da seguire
o una dicotomia tra "solitudine" e "compagnia"......

in fondo ciascuno di noi animali da branco ha dinamiche diverse per "stare bene"....
in certe persone prevale l'istinto ad isolarsi, altre hanno bisogno di non sentirsi mai soli....

ritengo che sia questione di carattere, anche se l'equilibrio,
fra solitudine e vita di gruppo penso sia l'effetto più benefico per l'integrità della nostra psiche..


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MessaggioTitolo: Re: Elogio della solitudine   Elogio della solitudine Icon_minitimeLun Set 14, 2009 4:57 pm

Non c'e' nulla di piu' estremo della solitudine, se non che la morte.
Finche' cio' e' possibile, non c'e' nulla di male nello scongiurare l'incontro con questa inelluttabilita', quindi ben vengano compagnia, risa, lazzi e affini, cio' e' comprensibilmente umano. Il sovrumano fa' tremare i polsi ai piu', c'e' ancora tempo per non pensarci e per rendere la vita su' questa terra la piu' piacevole possibile. Elogio della solitudine 98506
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MessaggioTitolo: Re: Elogio della solitudine   Elogio della solitudine Icon_minitimeLun Set 14, 2009 6:07 pm

mah,,,, eh?? non credo che sia da fare un elogio alla solitudine come da abborrirla ,

se siamo equilibrati riconosciamo dentro di noi la neccessità di star soli come quella di star insieme agli altri,nella proporzione delle nostre esigenzae e del nostro temperamento...

così come solo nel silenzio con noi stessi ci possiamo davvero ascoltare ,così solo con gli altri ci possiamo confrontare ,entrambi possono essere possibilità di crescita....
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MessaggioTitolo: Re: Elogio della solitudine   Elogio della solitudine Icon_minitimeLun Set 14, 2009 7:51 pm

Si infatti...alla fine come in tutte le cose in media stat virtus.

Quello che non mi piaceve di de andré e che diceva di avere paura di chi non sa stare da solo e poi l'applauso finale. ...bah.
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MessaggioTitolo: Re: Elogio della solitudine   Elogio della solitudine Icon_minitimeLun Set 14, 2009 7:56 pm

SONO DACCORDO CON DHARMA,LA VITA CI DA LA POSSIBILITà DI AVERE VARI INCONTRI CHE NON BISOGNEREBBE MAI SOTTOVALUTARE,A VOLTE STARE DA SOLI PUò ESSERE NECESSARIO PER FARE IL PUNTO DELLA SITUAZIONE,MA è ANCHE VERO CHE SE LA COSA SI PROTRAE TROPPO A LUNGO MI SPAVENTA,FORSE PERCHè CREDO CHE OGNUNO A MODO SUO ABBIA BISOGNO DEL CONTATTO CON GLI ALTRI E CHE DA TUTTI CI SIA SEMPRE QUALCOSA DA IMPARARE.A VOLTE RIFLETTERE VA BENE MA LO SI PUò FARE ANCHE PENSANDO AD ALTA VOCE E SCAMBIANDO LE NOSTRE IDEE CON CHI HA VOLGIA DI STRE AD ASCOLTARE OLTRE CHE DI RACCONTARSI.
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MessaggioTitolo: Re: Elogio della solitudine   Elogio della solitudine Icon_minitimeMer Set 16, 2009 6:17 pm

Quindi non c'e' da lodare ne' da condannare nulla, di cio' che accade; semplicemente ogni condizione che si esperimenta, come la solitudine, non e' una condizione permanente ma transitoria, e necessita al proprio stato di esperienza-consapevolezza. Quindi ogni stato dell'essere dipende dal proprio bisogno soggettivo di confronto o di introspezione. Certamente trovare del tempo prezioso per ascoltare la propria solitudine significa coltivare il giardino segreto dell'anima, che e' anche il vuoto sacro generatore di ogni fenomeno del mondo reale. [Solo gli amministratori hanno il permesso di visualizzare questa immagine]
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MessaggioTitolo: Re: Elogio della solitudine   Elogio della solitudine Icon_minitimeGio Ott 01, 2009 3:46 am

capitan harlock ha scritto:
Quindi non c'e' da lodare ne' da condannare nulla, di cio' che accade; semplicemente ogni condizione che si esperimenta, come la solitudine, non e' una condizione permanente ma transitoria, e necessita al proprio stato di esperienza-consapevolezza. Quindi ogni stato dell'essere dipende dal proprio bisogno soggettivo di confronto o di introspezione. Certamente trovare del tempo prezioso per ascoltare la propria solitudine significa coltivare il giardino segreto dell'anima, che e' anche il vuoto sacro generatore di ogni fenomeno del mondo reale. [Solo gli amministratori hanno il permesso di visualizzare questa immagine]

Il mio pensiero è molto vicino a tutto ciò che ha già scritto capitan harlok, non potrei aggiungere niente di più di quanto abbia già detto lui.

"Ascoltare la propria solitudine significa coltivare il giardino segreto dell'anima....."
De Andrè dice di stare attenti e diffidare da chi non è capace di stare solo, io questo avviso lo interpreto così:
se una persona è incapace di stare sola vuol dire che non vuole o ha paura di ascoltare il suo grillo parlante cioè la coscienza, ha paura dei suoi pensieri di sè stessa, ha paura del suo lato oscuro, come potrei, io, fidarmi ad occhi chiusi di qualcuno che ha paura di sè stesso? che ha paura di ascoltare la propria anima?
Nonostante questa persona sia splendida in mezzo alla gente, io me ne guarderei un pò se non è capace di ascoltare sè stessa, forse De Andrè è questo che voleva dire o forse no, io questa diffidenza la vivo così
.
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MessaggioTitolo: Re: Elogio della solitudine   Elogio della solitudine Icon_minitimeGio Ott 01, 2009 5:53 pm

VERO CHE STARE DA SOLI PORTA AD UNA CONOSCENZA MAGGIORE DI SE MA ALTRETTANTO VERO A MIO AVVISO CHE ESISTANO PERSONE CHE SONO DA SOLE PUR STANDO IN MEZZO A TANTA GENTE E CHE C'è Nè SONO ALTRE CHE SONO DOVUTE RESTARE DA SOLE PER ANNI E CHE QUANDO RICONQUISTANO IL PIACERE DI UN BEL DIALOGO E DI UNA BELLA AMICIZIA FORSE NON RIESCONON SEMPLICEMENTE A DIRE OK MA SI STA BENE ANCHE DA SOLI PERCHè INFONDO UNA VITA DA SOLI CREDO SPAVENTEREBBE CHIUNQUE,CREDO CHE SIANO DISCORSI MOLTO SOGGETTIVI E PERSONALI E CHE NON SEMPRE LA SOLUZIONE è COSì A PORTATA D'OCCHIO COME SI POTREBBE CREDERE,INSOMMA è UN Pò IL RISCHI CHE SI CORRE QUANDO SI è TANTO ENTUSIASTI DELLA VITA,MAGARI SI PENSA DI AVERE A CHE FARE CON PERSONE FINANCHE SUPERFICIALI MA A VOLTE QUESTO è IL SOLO MODO CHE QUESTE PERSONE HANNO PER VOLTARE PAGINA E PER DARE PIù CALORE E COLORE ALLA PROPRIA ESISTENZA.è SOLO DIFFERENTE L'ANGOLAZIONE CON CUI SI GUARDA TUTTO QUI.UN Pò IL MALE DELLA SOCIETà QUELLO DI INTERPRETARE I VISSUTI ALTRUI CREDENDO DI SAPERE COSA CI STIA DIETRO SENZA AVERNE CONOSCENZA QUESTO MI SPVENTA MOLTO PIù DELLA SOLITUDINE,SARò FATTA MALE,TUTTO PUò ESSERE.
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MessaggioTitolo: Re: Elogio della solitudine   Elogio della solitudine Icon_minitimeGio Ott 01, 2009 10:02 pm

io vivo bene con me stesso
quindi in definitiva la solitudine
non mi fa paura anzi direi che molte volte
la cerco e la anelo...
è il mio modo di leggermi dentro , di fare un resoconto...
e a conti fatti è un resoconto che non mi fa paura...
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MessaggioTitolo: Re: Elogio della solitudine   Elogio della solitudine Icon_minitimeLun Ott 05, 2009 10:36 am

Vedo che il tema della solitudine è un tema ricorrente ai giorni nostri.
Penso che sentirsi soli è solo un sintomo di un problema più profondo che è la depressione, male del secolo scorso.
E' importante definire il rapporto con se stessi il cui "abbandono" (siamo noi che ci abbandoniamo) è così insopportabile da abbandonarci alla malinconia.
A nulla servono gli intrattenimenti a disposizione della nostra emancipata società (internet, cinema, teatro, discoteche ecc), la malinconia ti fa perdere la speranza di ritrovare il vigore per vivere una vita meravigliosa che è in attesa di noi.
C'è altro da scrivere sull'argomento ma torno più tardi. Ciao
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MessaggioTitolo: Re: Elogio della solitudine   Elogio della solitudine Icon_minitimeLun Ott 05, 2009 10:58 am

stimolante il tuo intervento Rossana che merita
sicuramente un approfondimento...

io come ho già detto altre volte ho pochi momenti di solitudine
e li vivo bene ma mi rendo conto che chi si sente ed è veramente
solo il problema è molto più complesso e sentito..

quello che possiamo fare nel nostro piccolo è stringerci
e dare una grossa considerazione a persone che vivono
male questa condizione...
fermo restando che il problema nella sua complessità
vada affrontato anche da un punto di vista medico...

vittoriaaaa!!
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MessaggioTitolo: Re: Elogio della solitudine   Elogio della solitudine Icon_minitimeLun Ott 05, 2009 12:54 pm

Ora, il senso di solitudine nasce da un disagio interiore magari stimolato da eventi esterni, vedi rapporti amorosi falliti, problemi di danaro e di lavoro ecc, per cui si tende a commiserarsi al punto da affidare ad intervento esterno (terapie psicologiche nonchè farmaci) la risoluzione del problema.
Invece non è così, purtroppo dipendere dagli altri porta più insicurezze, non dà risultati o è un paliativo.
Dipende solo da noi scoprire che il nostro cervello è un computer perfetto capace di farci fare qualsiasi cosa supportato dalle emozioni che sono i doni preziosi in nostro possesso ed è capace di superare qualsiasi ostacolo.
Siamo troppo perfetti ed è un delitto dare l'opzione agli eventi o ad altri di renderci imperfetti.
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MessaggioTitolo: Re: Elogio della solitudine   Elogio della solitudine Icon_minitimeLun Ott 05, 2009 3:41 pm

Complimenti Rossana per la tua sicurezza, invidiabile!
Il "sentirsi solo" è diverso dalla "solitudine", sono d'accordo.
La solitudine spesso è una ricerca, un allontanarsi dai rumori, dalle incomprensioni, dai torti, dalle asperità della vita. E' ritrovare noi stessi, in un angolo,per ascoltarci e sentire quello che ancora amiamo, che ci fa stare bene. E' riscoprirsi, lontano dai condizionamenti esterni.
E' una scelta, anche di libertà.

Sentirsi soli è sintomo di qualcosa che non va, una depressione appunto per i più svariati motivi, spesso problemi di cuore.
Ma non è facile, almeno non per me, non farsi condizionare dagli eventi, o dagli altri.
Viviamo in una società e volenti o nolenti siamo costretti a relazionarci con gli altri, e quando qualcosa va storto in queste relazioni, inevitabilmente ne subiamo un contraccolpo anche noi.
Ognuno poi reagisce come può, ed anche se non sono d'accordo neanche io di affidare la risoluzione del problema alle terapie farmacologiche, mi rendo conto che invece c'è chi non ne può fare a meno, anche se, vogliono dartene atto, molti credono che i farmaci siano la panacea a tutti i problemi che ci si presentano, quando invece certe situazioni, come dici giustamente tu, vanno risolte con il cervello, con la ragione.
Ma spesso le emozioni offuscano la ragione.
La forza la troviamo solo in noi stessi, ma dobbiamo prima capire questo e poi trovare il coraggio di affrontare il problema e superarlo.
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MessaggioTitolo: Re: Elogio della solitudine   Elogio della solitudine Icon_minitimeLun Ott 05, 2009 4:58 pm

Ti ringrazio Lonely dei tuoi complimanti ma io non sono immune dalle insicurezze e fragilità che le emozioni portano.
Le mie sono convinzioni in cui credo ma spesso mi è capitato di sentire fortemente quel senso di inquietudine che viene dal sentirsi soli.
Sono momenti in cui mettiamo alla prova la nostra forza interiore che ci sostiene nella vita, senza della quale alcuni impazziscono, altri ne muoiono ed altri ancora si chiudono dentro una gabbia invisibile da cui è impossibile evadere.
Ogni volta che sono entrata in questa ragnatela, dopo un primo smarrimento, l'istinto di amazzone che è in ogni donna si è imposto e ho combattuto soprattutto per quelli che mi amano e che hanno fede in me.
Dice il poeta:
"Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera"

Sì, è subito sera ed il momento della resa dei conti con noi stessi ci aspetta dietro l'angolo, allora bisogna tirarsi sù e vivere al meglio delle nostre possibilità.
Amiamoci perchè l'amore è l'unico conforto che la natura umana possiede

Elogio della solitudine 490513
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MessaggioTitolo: Re: Elogio della solitudine   Elogio della solitudine Icon_minitimeLun Ott 05, 2009 5:20 pm

Citazione :
l'istinto di amazzone che è in ogni donna si è imposto e ho combattuto soprattutto per quelli che mi amano e che hanno fede in me.
Dice il poeta:
"Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera"

Sì, è subito sera ed il momento della resa dei conti con noi stessi ci aspetta dietro l'angolo, allora bisogna tirarsi sù e vivere al meglio delle nostre possibilità.
Amiamoci perchè l'amore è l'unico conforto che la natura umana possiede

In questo siamo simili, cara Rossana, l'istinto combattivo, il lottare per vivere ci accomuna, nonostante tutte le avversità, gli ostacoli e i dolori che siamo costretti ad affrontare.
Non credo però sia proprio di ogni donna, credo invece che sia una caratteristica di chi ha una grande forza di volontà legata a un profono istinto di sopravvivenza e attaccamento a questa vita terrena.
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MessaggioTitolo: Re: Elogio della solitudine   Elogio della solitudine Icon_minitimeLun Ott 05, 2009 5:46 pm

Mia cara Lonely, tutte le donne sono delle amazzoni e chi dice di non esserlo è perchè non si conosce abbastanza per far sì che emerga.
Ogni donna affronta tutti i giorni prove molto difficili quali il dolore della maternità, il confronto con il genere maschile, deve lavorare e poi tornare a casa e fare la moglie, la serva, l'amante e l'educatrice e per fare questo occorre una forza notevole.
Tutto questo il maschio non è in grado di sostenere, per cui molte donne non lo sanno ma sono tutti i giorni fior di amazzoni.


P.S.
Maschietti, non offendetevi perchè noi donne ci innamoriamo proprio delle vostre debolezze.
loooove
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