Moderata distanza reciproca

Quando si ama veramente qualcuno lo si vuole lasciare libero.


Questo non vuol dire prendere strade separate sempre e comunque ma capire che per quanto simili ognuno di noi ha esigenze differenti,differenti interessi ,ed anche la giusta consapevolezza di nn poter sempre fare e strafare per conto proprio.

Credo che essere troppo soffocanti non aiuti il rapporto di coppia ad evolversi e finisce per diventare una gabbia,dorata ma pur sempre una gabbia però.

Nel rispetto reciproco credo che non ci sia nulla di male se una sera io vedo delle amiche oppure se il mio compagno faccia la stessa cosa e nn credo che episodi così possano minare la stabilità della coppia anzi credo invece che possano arricchire il rapporto regalando nuovi spunti di confronto,di scambio e di discussione.

Capisco anche che il tutto sia molto soggettivo e che non ci sia un torto od una ragione ,ognuno ha il suo modo di vedere e di vivere che deve essere rispettato e condiviso.

Per quanto mi riguarda cerco sempre di mediare e di essere presente anche se non ritengo corretto annullarmi totalmente o pretendere la stessa cosa dal mio compagno perchè questo per primo non farebbe stare bene me.

Ritengo doveroso avere momenti solo per la coppia ma altrettanto giusto insomma aprrirsi al mondo ed avere del tempo da dedicare anche agli altri(amici,Famiglia Ecc) lo si può fare insieme ma a volte anche singolarmente senza dover temere e vivere questi momenti come un abbandono,altrimenti si rischia l'isolamento oppure nell'ipotesi peggiore la fuga dall'altra parte.

é molto soggettivo e nessuno credo possa sapere meglio di se stesso cosa sia meglio per lui,tutto sta a trovare qualcuno che dall'altra parte viva le stesse cose nello stesso modo per riuscire a creare un'equlibrio all'interno della coppia che possa dare serenità ad entrambi.

Io personalmente non amo le costrizioni e preferisco che lo stare con me sia dettato dall'instinto e dall'amore che il mio compagno prova piuttosto che da ricatti morali o da costrizioni psicologiche,sono un pò particolare io ma credo davvero che amare qualcuno voglia dire lasciarlo libero di scegliere sempre,se lo facessero a me mi mancherebbe l'aria ed il risultato sarebbe l'allontanamento.

il mio pensiero è a metà strada...

sarei tentato di soffocare una persona quando amo
perchè l'amore e la passionalità sono sensazioni
che vivo con grande forza....

ma capisco e sono d'accordo con lisa
che dice che quando si ama si deve lasciare liberi
e non soffocare...

è come alimentare un fuoco
quando si soffoca muore
mentre lasciar soffiare il vento con moderazione
serve a ravvivarlo ancor di più..

alla fine credo che non debbano mancare mai
stima e fiducia anche se caratterialmente
non tutti reagiamo allo stesso modo

lisa ha scritto:

Quando si ama veramente qualcuno lo si vuole lasciare libero.


Questo non vuol dire prendere strade separate sempre e comunque ma capire che per quanto simili ognuno di noi ha esigenze differenti,differenti interessi ,ed anche la giusta consapevolezza di nn poter sempre fare e strafare per conto proprio.

Credo che essere troppo soffocanti non aiuti il rapporto di coppia ad evolversi e finisce per diventare una gabbia,dorata ma pur sempre una gabbia però.

Nel rispetto reciproco credo che non ci sia nulla di male se una sera io vedo delle amiche oppure se il mio compagno faccia la stessa cosa e nn credo che episodi così possano minare la stabilità della coppia anzi credo invece che possano arricchire il rapporto regalando nuovi spunti di confronto,di scambio e di discussione.

Capisco anche che il tutto sia molto soggettivo e che non ci sia un torto od una ragione ,ognuno ha il suo modo di vedere e di vivere che deve essere rispettato e condiviso.

Mi trovo molto d'accordo con te Lisa

La teoria è interessante ed è ciò che ho sempre sostenuto.
In un rapporto sentimentale ognuno deve avere i propri spazi. Difficile è metterlo in pratica, anche per una questione proprio di spazi fisici, ormai sempre più limitati, per questioni economiche.
Non è detto che per amarsi sia necessario coltivare gli stessi interessi o fare tutto insieme.
Se si hanno delle esigenze diverse, ritengo che vadano coltivate senza per forza essere condivise, altrimenti si rischia d'ncolpare il partner delle proprie insoddisfazioni, e di soffocare la nostra personalità.
E' vero anche che con il lavoro che porta via gran parte della giornata, problemi d'incontro/scontro ce ne dovrebbero essere pochi. Ma evidentemente questo forse è un problema che innesca il meccanismo e cioè il fatto di condurre per la maggior parte del tempo della nostra giornata una vita da soli, ci rende sempre meno disponibili alla condivisione, e meno pronti al dialogo; reduci da giornate faticose e stanchi dunque di farsi comprendere pretendiamo di essere capiti al volo e così nascono presto dubbi e incomprensioni.
L'unica soluzione sarebbe una relazione senza convivenza, che alimenterebbe, secondo me, anche la passione che la routine e la quotidianità uccide, ma se si vuole costruire una famiglia è impensabile, i figli hanno bisogno di punti di riferimento.
Meglio soli?

Insomma come avrete capito sono un po' confusa...

lonely62 ha scritto:

L'unica soluzione sarebbe una relazione senza convivenza, che alimenterebbe, secondo me, anche la passione che la routine e la quotidianità uccide, ma se si vuole costruire una famiglia è impensabile, i figli hanno bisogno di punti di riferimento....

Esiste già e si chiama L.A.T. = Living Apart Togheter , vivere insieme ma separati.
Gli spazi in comune, la convivenza, inevitabilmente sviliscono il rapporto di coppia, ci si perde in sciocchezze quotidiane, si finisce per litigare anche per la marca della carta igienica, e poco a poco l'altro diventa una presenza scontata se non insopportabile (come per esempio nella cella di una prigione); sistemarsi in due appartamenti nello stesso stabile risolve agevolmente i "punti di riferimento" per i figli.
 
 

unelefante ha scritto:

Esiste già e si chiama L.A.T. = Living Apart Togheter , vivere insieme ma separati.
Gli spazi in comune, la convivenza, inevitabilmente sviliscono il rapporto di coppia, ci si perde in sciocchezze quotidiane, si finisce per litigare anche per la marca della carta igienica, e poco a poco l'altro diventa una presenza scontata se non insopportabile (come per esempio nella cella di una prigione); sistemarsi in due appartamenti nello stesso stabile risolve agevolmente i "punti di riferimento" per i figli.

dalla sigla presumo sia una " invenzione americana"...
sembrerebbe una grande invenzione....
ma mi mette addosso una tristezza infinita....
probabilmente non siamo ancora preparati
a questo tipo di "progresso"....

«finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca,
che rappresentava per loro la migliore posizione» ....

Applico questa filosofia per sopravvivere...
Sono una persona molto gelosa(diciamo possessiva) e solo ignorando la vita di mio marito e creandomi spazi solo ed esclusivamente miei, combatto la mia "esagerazione sentimentale"...

Dopo aver provato varie possibilità di non-sofferrenza il non-sapere mi è diventato indispensabile.

Sì, sto a distanza di sicurezza!!!
DL