Previsioni dell'inquinamento atmosferico in Italia

La mia aria: un sito sulla qualità dell'aria che respiriamo
da benessereblog

Chi è allergico conosce ormai tutti gli strumenti online che consentono di monitorare i pollini ma chi vive nelle grandi città inquinate non sa mai fino a che punto la qualità dell’aria sia cattiva, specialmente se gira spesso a piedi o addirittura pratica sport in pieno centro. Il sito La mia aria fornisce un rapporto dettagliato sulla qualità dell’aria che respiriamo nelle nostre città, ma non solo.

Le previsioni coprono i cinque giorni successivi, il servizio è gratuito e basato su un sistema di calcolo molto evoluto (alle spalle c’è la ricerca dell’ENEA). Basta collegarsi al sito e chiedere la previsione dell’area che interessa, anche a livello comunale. Si può scaricare anche un widget da inserire sulla propria pagina web.

Per chi fosse interessato

[Solo gli amministratori hanno il permesso di visualizzare questo link]

Grazie Claudia,

mi sembra uno strumento molto prezioso per chi soffre di allergia, e purtroppo i casi sono in continuo aumento, e inoltre l'allergia puo' "spuntare" all'improvviso.

Mia sorella si e' "allergizzata" all'ambrosia a quasi quarant'anni, mia figlia ha inziato lo scorso anno ad avere raffreddore e lacrimazione agli occhi.

Mannaggia!

grazie claudia,,,

nella mia città qualche anno fa l'ENEAha messo dei lenzuoli bianchi ,in vari punti della città per monitorare l'inquinamento ,,,non è da credere dopo solo una settimana il colore che avevano,,,, chissà se anche i miei polmonoi sono così,,,nemmeno fumassi

A proposito d'inquinamento............................

Clima: smettere di costruire impianti

WASHINGTON, Usa -- Smettere subito di costruire nuovi impianti e dispositivi inquinanti. E' questa l'unica soluzioni prospettata dagli scienziati per tenere sotto controllo il riscaldamento globale del pianeta e contenerlo entro i famosi 2 gradi.

Ma, a quanto pare, sarà ben difficile riuscire nell'intento di bloccare gli effetti peggiori del mutamento del clima. Almeno questo è quanto sostengono due articoli pubblicati di recente dalla celebre rivista Science.

Stop dunque alle automobili, industrie e centrali elettriche: sostituirle con altro. Obiettivo irraggiungibile con le odierne tecnologie. Il primo studio è opera di Steven Davis dell'università di Stanford.

Lo scienziato ha calcolato che l'insieme auto, industrie e altri impianti attuale produrrà 496 miliardi di tonnellate di CO2 per 50 anni, una quantità che farebbe innalzare la temperatura media di 'appena' 1,3 gradi, sotto quindi il 'livello di guardia. Per riuscirci senza intaccare la produttività, spiega l'esperto, bisognerebbe avere a disposizione fonti rinnovabili che producano almeno 30 Terawatt di energia entro metà secolo. Ecco: il problema sta appunto qui.

Proprio quest'ultimo dato è quello che rende pessimisti gli scienziati, spiega Martin Hoffert della New York university in un articolo di accompagnamento: "Ci sono due impedimenti principali al raggiungimento di questo obiettivo - scrive Hoffert - innanzitutto le tecnologie 'verdi' attuali non hanno una sufficiente capacità di penetrare nel mercato e sostituirsi alle altre. Inoltre negli ultimi anni si sta assistendo a un sempre maggior ricorso alle fonti fossili, soprattutto da parte di Cina, India e Usa, e questo trend sarà molto difficile da invertire in tempo".

Intanto, gli scienziati italiani del Comitato Evk2Cnr stanno raccogliendo dati ad alta quota, attraverso la rete di monitoraggio globale Share, per capire come si muovono gli inquinanti e creare modelli previsionali sembre più precisi per l'evoluzione del global warming sul pianeta.
---------------------------

Ho evidenziato il passaggio in cui si dice che le tecnologie verdi attuali non sono in grado di penetrare nel mercato...........................COME MAI?????
La domanda è cretina, lo so, l'oro nero è la risposta e lo sappiamo benissimo, siamo invischiati fino al collo dalla sostanza che mantiene l'equilibrio fra la politica internazionale ed i lauti guadagni delle compagnie petrolifere, ogni tanto c'arriva qualche buona notizia come una probabile prossima (ma non si sa mai quanto) uscita di un'auto elettrica o ad altro materiale ecologico, ma penso che siano in molti a non aver interesse affinchè questo accada, intanto l'inquinamento prosegue a suon di "stop alla circolazione" come a dire " diamo un brodino all'ammalato per farlo guarire" per quel che serve

Il brodino non serve, e lo sappiamo tutti, ma gli interessi economici in gioco, come hai giustamente sottolineato tu, sono davvero enormi, e allora non importa se la terra finira' male, l'importante e' finire male ma con le tasche piene (i pochi che hanno approfittato)

in più c'è da considerare che l'auto elettrica ,funzione si a elettricità ,,,ma come viene prodotta l'elettricità che serve,,

le centrali sono tutte di grande impatto ambientale ,e l'aumento delle esigenze elettriche porta pericolosamnete verso il nucleare,,,

per ora è un cane che si morde la coda,,,è solo con trasporti a impatto 0 e consumi ridotti ,,,forse ,che possono invertire la tendenza ,,ma finchè facciamo arrivare il latte dall'estero il miele dall'est ,e non parlo di materie prime da poter condividere con gli altri popoli,,,le mucche ci sono anche da noi,,,

Capisco dharma, è la globalizzazione, che da un lato aiuta ma dall'altro favorisce lo scambio, il mercato ed i consumi ecc ecc
C'è sempre chi ci guadagna e chi ci rimette......................gli ultimi son quelli che ci rimettono sempre ed il problema non si risolve.