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 ALDA MERINI(la poetessa che cantò l'amore e poesia

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margherita55
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MessaggioTitolo: ALDA MERINI(la poetessa che cantò l'amore e poesia   ALDA MERINI(la poetessa che cantò l'amore e poesia Icon_minitimeDom Mag 06, 2012 10:08 am

“Io nacqui destinata a soffrire. Mi auguravo di morire. Ma la vita fu feroce: mi lasciò sopravvivere”

ALDA MERINI, LA POETESSA CHE CANTO’ AMORE E FOLLIA

L’ inferno è la mia passione. Bruciata dalla vita, rinata nella poesia”

“ Sono una piccola ape furibonda. Mi piace cambiare di colore. Mi piace cambiare di misura”.
Era chiamata così anche dal poeta milanese Giovanni Raboni per la sua poesia pungente e critica nei confronti della sua contemporaneità. La vita di Alda Merini è stata segnata dalla terribile esperienza del manicomio anche se lei stessa diceva:
“ Io la vita l’ho goduta tutta, a dispetto di quello che vanno dicendo sul manicomio. Io la vita l’ho goduta perché mi piace anche l’inferno della vita e la vita è spesso un inferno. Per me la vita è stata bella perché l’ho pagata cara”.
Queste parole testimoniano la volontà di non demonizzare gli ospedali psichiatrici, anzi renderli luoghi della Poesia, Alda Merini ha affrontato tutti gli ostacoli e i dolori con estrema umiltà e forza e questi sono stati materia della sua scrittura.
La poetessa era una presenza “eccentrica” nello scenario della poesia italiana, ha saputo con elegante maestria fare del suo “disordine” mentale uno strumento di poetica ineguagliabile.
Negli ultimi anni di vita la Merini si sentiva sola, non era più a suo agio in quella piccola e disordinata casa sui Navigli a Milano, sentiva che la città l’aveva abbandonata, diceva infatti: “Non amo più Milano come una volta, mi ha disorientata, la Poesia l’ha persa e non so se la ritroverà. Lotto ogni giorno perché ci sia un’ po’ meno commercio e più attenzione per chi cerca aiuto.”
Alda Merini aveva un grande spirito, non temeva di rendere pubbliche le sue idee; viveva non curante dei giudizi e dei pregiudizi, anche se nei momenti difficili, di fragilità psichica, credeva di essere perseguitata da editori, addirittura dal postino e dai vicini di casa.
La sua vita è stata difficile nel periodo dell’ infanzia,tormentata in età adulta, ma anche ricca di passioni amorose travolgenti. In ogni suo amore riponeva tutte le forze, affidava agli uomini della sua vita tutto il coraggio e la passione che possedeva e soltanto grazie ad emozioni forti che provava ogni secondo, gioie, dolori, ansie, dubbi e tormenti, nasceva la Poesia. Versi veri, profondi, che venivano alla luce senza forzature perché Lei viveva grazie alla poesia.
La poetica della Merini è molto eterogenea, è un continuo susseguirsi di passioni erotiche e profonda religiosità, di dolore per la vita e felicità della luce eterna; c’è un contrasto abissale nei suoi componimenti fra luce e tenebre, un’ incessante lotta dovuta alla sua vita disordinata.
Alda dopo la pubblicazione nell’ ‘88 di una raccolta di testi (a cura di Raboni) diviene una scrittrice di riguardo, è stata celebrata da grandi nomi della musica come Celentano, Dalla e Vecchioni.
Quest’ ultimo nel 1999 scrisse una canzone e la dedicò ad Alda Merini:




Noi qui dentro si vive in un lungo letargo,
si vive afferrandosi a qualunque sguardo,
contandosi i pezzi lasciati là fuori,
che sono i suoi lividi che sono i miei fiori.

Io non scrivo più niente, mi legano i polsi,
ora l’unico tempo è nel termo che colsi
qui dentro il dolore è un ospite usuale,
ma l’amore che manca è l’amore che fa male.
RIT: Ogni uomo della vita mia


Era il verso di una poesia
Perduto, straziato,
raccolto, abbracciato.



Ogni amore della vita mia
Ogni amore della vita mia
È cielo e voragine,
è terra che mangio
per vivere ancora.

Dalla casa dei pazzi, da una nebbia lontana,
com’è dolce il ricordo di Dino Campana;
perché basta anche un niente per essere felici,
basta vivere come le cose che dici,
e dividerti in tutti gli amori che hai
per non perderti, perderti, perderti mai.

Cosa non si fa per vivere,
Cosa non si fa per vivere,
guarda! Io sto vivendo.

Cosa mi è costato vivere?
Cosa l’ho pagato vivere?
Figli, colpi di vento….

La mia bocca vuole vivere
La mia mano vuole vivere!
Ora, in questo momento!

Il mio corpo vuole vivere!
La mia vita vuole vivere
Amo, ti amo, ti sento!
RIT.



Il testo di questa canzone è molto profondo e si descrive bene la vita della Merini;
i versi “noi qui dentro si vive in un lungo letargo” oppure ancora “non scrivo più niente mi legano i polsi”, si riferiscono al periodo trascorso in manicomio.
Un verso a mio parere significativo per capire la Merini è: ”qui dentro il dolore è un ospite usuale, ma l’amore che manca è quello che fa male”, cioè la poetessa conosceva bene il dolore e la sofferenza e aveva capito come sopportarli e combatterli, per Lei era impossibile vivere senza Amore.
Alda Merini cioè sapeva come vivere con il dolore che la seguiva costantemente, ma non poteva resistere senza amare ed infatti nella 3° strofa parla del suo rapporto con gli uomini : “ogni uomo della vita mia era il verso di una poesia”, la passione amorosa faceva dunque nascere i versi, cioè stimolava la creatività e la voglia di andare avanti.
C’è anche una citazione di Dino Campana, anche lui un poeta, nato in Toscana, che ha scritto un canzoniere e, come Alda Merini ha vissuto la realtà dei manicomi.
“Basta un niente per essere felici, basta vivere come le cose che dici” , la poesia della Merini è umile anche se in certi casi è pungente e critica, e così credo che lei sia vissuta, umilmente, senza mai nascondere i suoi pensieri e le sue pene.




Il suo rapporto e i suoi ricordi del manicomio sono espressi anche in questa breve ma esauriente poesia:

Le mie impronte digitali
Prese in manicomio
Hanno perseguitato le mie mani
Come un rantolo che salisse la vena della vita,
quelle impronte digitali dannate
sono state registrate in cielo
e vibrano insieme ahimè alle stelle dell’ Orsa Maggiore.

L’ esperienza l’ha segnata in maniera indelebile: “sono state registrate in cielo”, faranno sempre parte della sua vita: “hanno perseguitato le mie mani”; l’ internamento in manicomio ha profondamente caratterizzato anche la sua poesia: ”perseguitato le mie mani”, la reclusione le ha portato un’agonia interminabile: “come un rantolo che salisse la vena della vita.”




“Si va in manicomio per imparare a morire.”
“La verità è sempre quella, la cattiveria degli uomini che ti abbassa e ti costruisce un santuario di odio dietro la porta socchiusa. Ma l'amore della povera gente brilla più di una qualsiasi filosofia. Un povero ti dà tutto e non ti rinfaccia mai la tua vigliaccheria.” Alda Merini
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MessaggioTitolo: Re: ALDA MERINI(la poetessa che cantò l'amore e poesia   ALDA MERINI(la poetessa che cantò l'amore e poesia Icon_minitimeDom Mag 06, 2012 10:19 am

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MessaggioTitolo: Re: ALDA MERINI(la poetessa che cantò l'amore e poesia   ALDA MERINI(la poetessa che cantò l'amore e poesia Icon_minitimeLun Ago 27, 2012 7:43 pm

ALDA MERINI(la poetessa che cantò l'amore e poesia 194457 Rughe



Perchè togliere le rughe?

Sono il segno indelicato che avanza ormai l'età,

intarsio sulla pelle, ragnatela del tempo che cattura

inesorabile sospiri e risate dolori e speranze.



Alda MeriniALDA MERINI(la poetessa che cantò l'amore e poesia 605445
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