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 RACCONTO 3 di Bruno

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MessaggioTitolo: RACCONTO 3 di Bruno   RACCONTO 3 di Bruno Icon_minitimeVen Apr 24, 2009 11:04 am

I fari inquadrano la villa, l'elaborato cancello in ferro battuto, le alte palme, le aiuole colme di piante, il prato all'inglese, le colonne che sostengono la lunga balconata del primo piano che si allarga sui portale di noce. Tutto è curato con meticolosità. Scende dall'auto, sospinge il battente destro con visibile sforzo, ma subito il giardiniere, come sbucato dal nulla, si precipita ad aiutarlo e quasi lo rimprovera: "Professore, professore, ma che fa? Provvedo io, stia comodo!"
Il professor Olisio Ratti riprende la guida e conduce la monumentale Isotta Fraschini nell'autorimessa,ricavata da una delle scuderie alle spalle della villa, inseguito dal servizievole giardiniere. Spegne i grossi fari nichelati che sovrastano, come occhi di drago, gli arcuati parafanghi, toglie il contatto e lascia l'auto alle cure del dipendente. Percorre il vialetto ghiaioso che aggira la villa fino all'ingresso principale, osservando compiaciuto la sua proprietà e aspirando voluttuosamente i mille odori del suo giardino, dominati da quello resinoso della vicina pineta che si arrampica sulle pendici dell'incombente vulcano. La porta si spalanca, un'intensa luce lo abbaglia e la calda atmosfera della sua casa lo avvolge. Abbraccia la moglie e la precede nell'ampio salotto arredato in puro stile Luigi XVI. Molti dei mobili sono autentici Avril Etienne dalle superfici impiallacciate e sottolineate da una snella cornice di bronzo. Quattro giovinetti lo salutano rispettosamente, ma il suo sguardo si illumina solo quando il primogenito, Nico, lo bacia sulla folta barba sollevandosi sulla punta dei piedi per raggiungere il volto dell'imponente e massiccio genitore. E già alto e robusto per i suoi tredici anni e i sottili capelli biondi mascherano il volto tondo, gli occhi leggermente sporgenti e quel sorriso che gli conferisce un atteggiamento ebete che il padre ignora, mentre osserva compiaciuto la peluria bionda che ricopre le guance, il mento, il collo in una prospettiva non lontana di barba. Allontana con dolcezza il ragazzo ed entra nel suo studio, appoggia sullo scrittoio la grande borsa di coccodrillo che reca sempre con sé e si abbandona stanco ma soddisfatto sulla poltrona veneziana Luigi xvi, mentre l'occhio passa in rassegna gli attestati e le onorificenze occhieggianti da elaborate cornici dorate: certificato di laurea, la nomina a Gran Cordone della Corona d'Italia, quella di Professore Insigne dell'Università di Napoli e di membro della Reale Accademia d'Italia. E uno scienziato illustre, un biologo di fama internazionale all'apice della carriera. Il Regime se ne è impadronito e lo sfoggia in ogni occasione. Ha dato l'esempio quando per il conflitto etiopico si donava l'oro alla patria e sulla piazza del paese si è sfilato la vera, subito imitato dalla moglie, e l'ha consegnata al podestà in alta uniforme alla presenza del Federale e attorniato dai figli vestiti da balilla, figli della lupa e piccole italiane. E proprio un'edificante manifestazione e i discorsi patriottici zeppi di citazioni mussoliniane sembrano infiammare tutti quei poveretti che si accalcano ai piedi del palco delle autorità e che, umili ma fieri, ascendono fino al capiente cesto per lasciarvi cadere vere, catenine, leggeri braccialetti d'oro frutto di fatica e di sudore, accompagnati da esaltanti inni diffusi dai grandi altoparlanti dell'Eiar ancora echeggianti della metallica voce del Duce. Poi il corteo dalla piazza del Comune al largo prospiciente la villa Ratti, attraverso quella specie di budello che costituisce il cuore della cittadina vesuviana, sotto vecchi balconi dalle ringhiere di ferro e dall'impiantito con la solita consunta lastra di marmo di infima qualità, sfiorando le porte dei "bassi", i carrettini con un ricordo di pittura sgargiante accerchiati da nugoli di mosche, zanzare e moscerini che ballano l'interminabile danza fino a quando una mano li schiaccia e poi munita di mestolo si affonda nel pozzetto del limone, della fragola, della nocciola e della cioccolatta per servire i clienti. Ma altre legioni d'insetti si precipitano a prendere il posto dei caduti. Le insufficienti fontanine pubbliche lasciano scorrere quel filo d'acqua che tutto il giorno vede una folla di donne, bambini e vecchi riempire secchi, fiaschi e bottiglie che vengono svuotati negli sbrecciati acquai dove mani avide si immergono per un tentativo di pulizia che, presto deluso, cade nell'indifferenza e nella rassegnazione. I rubinetti solo qualche volta concedono qualcosa di più di poche gocce del prezioso liquido e gli sciacquoni non raggiungono mai il livello sufficiente per fare ingoiare il materiale fetido e scuro che i tanti abitanti producono perché la vita deve continuare, non può arrestarsi perché l'ottocentesco acquedotto non riesce a soddisfare quel minimo di vitali esigenze di cittadini di uno stato che pur invia spedizioni per conquiste coloniali dal costo di fior di milioni. Un paio di pizzerie sono aperte e mani abili, ma dalle unghie nere di sudiciume, impastano la farina dove riversano l'acqua raccolta di prima mattina e cospargono di pomodoro e mozzarella il tondo appena formato. Fulminea la stessa mano schiaccia o scaccia una mosca e si solleva a detergere il sudore che, traboccante per il movimento e il calore del vicino forno a fascine, scorre abbondante sulla fronte, o si abbassa per quietare un improvviso prurito della zona scrotale per poi ritornare alla precedente funzione. Questurini si precipitano ad imporre ai gelatai di far sparire quegli indecenti carretti e a far sloggiare la povera umanità dalle fontanine dove un operaio dell'acquedotto si affretta a serrare il bullone. Nel corteo vi è un delegato del Partito giunto per l'occasione da Roma: non si deve permettere che riferisca quelle miserie, il solo pensiero che possano giungere all'orecchio del Duce, che turbino la sua grande mente dedita a ben altri traguardi, atterrisce le autorità locali!
Dispute si accendono qua e là presto sedate dai rappresentanti di quello stato forte, autorevole, che non ammette contraddittorio.
Ed ecco la grande e assolata piazza dominata dalla villa dei Ratti, che appare quasi come una reggia fra le basse e scalcinate costruzioni che chiudono il rettangolo in forte pendenza con il selciato consunto e sconnesso, ma in via di sostituzione. Piccoli e malaticci platani fanno una ben magra figura in confronto alla selezionata vegetazione della residenza dello scienziato. Si intravvedono cedri e auraucarie, numerose bellissime acacie dal fogliame elegante e leggero e con fiori gialli dorati, eucalipti, lecci, platani e tamerici, mentre dai muri traboccano le bougainvillee dal vivacissimo colore violetto e si arrampicano dovunque lussureggianti bignonie e gli odorosi gelsomini. La compagnia si scioglie e il professor Ratti, seguito dalla moglie e dai figli, scompare con andatura solenne in quella specie di Eden.

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MessaggioTitolo: Re: RACCONTO 3 di Bruno   RACCONTO 3 di Bruno Icon_minitimeVen Apr 24, 2009 8:25 pm

...Bruno un bell'affresco storico...molto interessante il tuo racconto......... RACCONTO 3 di Bruno 154982
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damdam
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MessaggioTitolo: Re: RACCONTO 3 di Bruno   RACCONTO 3 di Bruno Icon_minitimeSab Apr 25, 2009 4:02 pm

ciao bruno
questi racconti sono deliziosi
ma volevo fare un appunto se permetti...
credo che troverai un seguito maggiore e maggiore sintonia
con tutti se comincerai a partecipare più attivamente al forum..
con questo non voglio negarti niente ma sono sicuro
che rispondendo un pò in giro, facendoti conoscere un pò
avrai anche più commenti alle tue composizioni
e si potrà aprire un dialogo anche più stimolante per tutti-
Lino
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MessaggioTitolo: Re: RACCONTO 3 di Bruno   RACCONTO 3 di Bruno Icon_minitimeSab Apr 25, 2009 5:10 pm

Ciao Damdam, ringrazio per l'apprezzamento dei miei racconti.
Per quanto riguarda il giusto appunto che mi fai, ti dico che sto cercando di orizzontarmi fra gli argomenti e gli iscritti del forum, Ma NON mi è facile principalmente per i caratteri piccoli che diventano QUASI ILLEGIBILI quando l'autore li colora in modo da farli confondere con il fondo.Bruno
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MessaggioTitolo: Re: RACCONTO 3 di Bruno   RACCONTO 3 di Bruno Icon_minitimeSab Apr 25, 2009 5:23 pm

RACCONTO 3 di Bruno 707270 RACCONTO 3 di Bruno 707270 RACCONTO 3 di Bruno 707270

BRUNO HAI PERFETTAMENTE RAGIONE SUI CARATTERI!!!

P.S. nella sezione AIUTOO ho scritto un post sulle caratteristiche dei caratteri, dimensioni, colori, etc etc e ho proprio evidenziato che alcuni colori sono illeggibili.....nel fondo di questo forum....

P.S.: comunque non tutti spero siano illeggibili......

RACCONTO 3 di Bruno 241610

altro P.S.: :sorry: se non ti ho dato ancora risposte a 1 e 3....
ma ieri come avrai notato c'era aria di festa....

e poi talvolta spaziamo dal serio al faceto.....

per cui ieri mi sono data al "faceto"....

RACCONTO 3 di Bruno 862275 Bruno....
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MessaggioTitolo: Re: RACCONTO 3 di Bruno   RACCONTO 3 di Bruno Icon_minitimeSab Apr 25, 2009 10:16 pm

Scusa Bruno ma se volevo leggere un libro non venivo qui nel forum!!!!! Parlaci di te e non i romanzi!!! Spero non ti offenderai!! ciao RACCONTO 3 di Bruno 2339 RACCONTO 3 di Bruno 815380 RACCONTO 3 di Bruno 176184
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MessaggioTitolo: MI DIMETTO   RACCONTO 3 di Bruno Icon_minitimeDom Apr 26, 2009 11:53 am

[size=18]Sono Bruno, mi sono iscritto qui per curiosità ed ho inserito 3 miei racconti che sono stati ben accolti,
ma mi si chiede giustamente di partecipare più attivamente leggendo e rispondendo ai vari post del forum.
Come già detto purtroppo NON mi è facile perchè i post sono scritti, tutti o quasi, con caratteri molto piccoli che, inoltre, assumono colorazioni che li rendono o troppo sgargianti o illegibili perchè si confondono con il fondo.
Prego quindi l'amministratore di cancellare il mio nome dagli iscritti qui.
Ringrazio tutti per la gentile accoglienza, vi auguro buon lavoro e buon diverimento.
Bruno
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MessaggioTitolo: Re: RACCONTO 3 di Bruno   RACCONTO 3 di Bruno Icon_minitimeDom Apr 26, 2009 12:30 pm

[quote="Bruno"][size=18]Sono Bruno, mi sono iscritto qui per curiosità ed ho inserito 3 miei racconti che sono stati ben accolti,
ma mi si chiede giustamente di partecipare più attivamente leggendo e rispondendo ai vari post del forum.
Come già detto purtroppo NON mi è facile perchè i post sono scritti, tutti o quasi, con caratteri molto piccoli che, inoltre, assumono colorazioni che li rendono o troppo sgargianti o illegibili perchè si confondono con il fondo.
Prego quindi l'amministratore di cancellare il mio nome dagli iscritti qui.
Ringrazio tutti per la gentile accoglienza, vi auguro buon lavoro e buon diverimento

mi spiace per come la pensi bruno e certo non
posso obbligarti a partecipare,,,
mi viene il dubbio concedimelo che il tuo scopo
era solo quello di postare i tuoi racconti...
mi sembra debole il motivo che è scritto con caratteri piccoli...
questo lo potevi notare subito se ti interessava veramente...
comunque rispetterò la tua volonta
il forum ha bisogno di persone che abbiano
il piacere di dialogare e confrontarsi tra loro...
e questo ovviamente deve essere una scelta libera.
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MessaggioTitolo: Re: RACCONTO 3 di Bruno   RACCONTO 3 di Bruno Icon_minitimeDom Apr 26, 2009 12:42 pm

Damdam ha scritto:
mi spiace per come la pensi bruno e certo non
posso obbligarti a partecipare,,,
mi viene il dubbio concedimelo che il tuo scopo
era solo quello di postare i tuoi racconti...
mi sembra debole il motivo che è scritto con caratteri piccoli...
questo lo potevi notare subito se ti interessava veramente...
comunque rispetterò la tua volonta
il forum ha bisogno di persone che abbiano
il piacere di dialogare e confrontarsi tra loro...
e questo ovviamente deve essere una scelta libera.

[b]Ah, Damdam questo NON dovevi dirmelo (...era solo quello di postare i tuoi racconti...) è un'illazione sbagliata e lo capirai sol se dai un'occhiata al mio blog http://bcotronei.attivi-blog.com
Per il resto certo hai ragione perchè bisogna partecipare totalmente. Purtroppo non è tanto il carattere piccolo, ma l'uso dei colori che mi rende faticoso partecipare.
Senza polemica, ma cordialmente.
Bruno
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MessaggioTitolo: Re: RACCONTO 3 di Bruno   RACCONTO 3 di Bruno Icon_minitime

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