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 Trilogia di confuse parole, sospirando simboli in sonetti

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MessaggioTitolo: Trilogia di confuse parole, sospirando simboli in sonetti   Trilogia di confuse parole, sospirando simboli in sonetti Icon_minitimeDom Ago 02, 2009 11:36 am

Squarci di bianco

Ricordi si staccano
come pezzi d’intonaco
dalle pareti di questa cella
bianca, come la rovinosa luce

che scalda, fino a che crepa
e crolla, cielo dentro la stanza,
e resta, soffitto nel disincanto,
mera grandiosa finestra.

Mi tengo a questa colonna mutila, abbandonata
in quest’urna senza porte, dalle alte calata
nubi che frammente, incrostano a volte, l’astro della sorte.

Rea d’aver alzato, rea d’aver creduto, rea d’esser crollato
quel cielo nella stanza: un tempo era innalzato al suo interno
il Tempio, ove viventi pilastri a volte, confuse parole, mandavano fuori.

ora, io rea,
io cariatide marmorea, espio l’assenza: fissando, incombente piena Essenza

Trilogia di confuse parole, sospirando simboli in sonetti Ricordi


L’intifada di Anubi

Triangolo, luogo vago,
in cui tutto si consuma
tranne il confine di fortuna
come cilindro di mago.

Quando abbottonato al cielo
saette scatena a fiotti
bombarda arroccati forti
di dimore fa sfacelo.

Slaccerei volentieri i tuoi sandali
sol se i tuoi bui firmamenti pargoli
non cadessero dalle braccia, nel nero.

Anubi, che la notte sei guerriero,
alla tua barca è sfuggito l’impero:
oceano Morto, nel giorno percoli!

Trilogia di confuse parole, sospirando simboli in sonetti Anubi


Uomo primitivo

Raccolgo, come chi non ha altro
questa pigna tra gli aghi.
Mi pungo e m’impolvero
come di nera polvere – su un carillon ad albero – le mani.

Scricchiolo. Scoppietta dotto il passo
questo suolo, dolce di mollezza e di profumo:
dorata resina tra le mie dita, povere,
fruscio come crine di piumino – cinerino - come spazzacamino.

Gioco, come un monello. Mi sporco, mi chino
su brune geometrie, che plasma Natura in dono,
che porta quel vento di Zeus, da viventi colonne all’olimpico trono.

Mangio, come lo scoiattolo che rode
questi molli semi ad uno ad uno.
Dormo, come lo scricciolo, mentre l’inverno corrode.

Trilogia di confuse parole, sospirando simboli in sonetti Fame
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MessaggioTitolo: Re: Trilogia di confuse parole, sospirando simboli in sonetti   Trilogia di confuse parole, sospirando simboli in sonetti Icon_minitimeDom Ago 02, 2009 11:38 am

le risepttive immagini le trovate a questi indirizzi:
http://harecreatures.altervista.org/poetika/ricordi.gif
http://harecreatures.altervista.org/poetika/anubi.gif
http://harecreatures.altervista.org/poetika/fame.gif

marTINA
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damdam
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damdam



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MessaggioTitolo: Re: Trilogia di confuse parole, sospirando simboli in sonetti   Trilogia di confuse parole, sospirando simboli in sonetti Icon_minitimeDom Ago 02, 2009 12:56 pm

ciao martina...
molto belle le parole che sento...
anche se a volte sei criptica...
mi ricordano la mia gioventù
e in molti passi mi rivedo anche...
complimenti... ooook
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MessaggioTitolo: Re: Trilogia di confuse parole, sospirando simboli in sonetti   Trilogia di confuse parole, sospirando simboli in sonetti Icon_minitimeGio Ago 06, 2009 6:05 pm

damdam ha scritto:
ciao martina...
molto belle le parole che sento...
anche se a volte sei criptica...
mi ricordano la mia gioventù
e in molti passi mi rivedo anche...
complimenti... :13:

hai ragione, sono TROPPO critica, e so TROPPO di plagio... il fatto è che poesie come FIUMI, o Corrispondenze, vorrei farle mie semplicemente imparandole a memoria e poi trascrivendole! perchè SONO mie... comunque ho cercato di fare un po' ordine, chiarezza... ti presento la revisione e cerco critiche!

thanks, martina

TRILOGIA RIVISTA

Squarci di bianco

Si staccano ricordi
come d’intonaco pezzi
da queste pareti, di questa cella
bianca, come la rumorosa luce

che scalda furiosa, fino a che crepa
e crolla senza voce, il cielo nella stanza,
e resta, soffitto nel disincanto,
mera grandiosa finestra.

Mi tengo a queste mutile travi
e con grida di vetro vibrante
azzanno marcio legno, duro stridente sterno

Rea d’aver alzato, rea d’aver creduto, rea d’esser crollato
quel cielo nella stanza. Scheletro di frastuoni. Le parole ho confuso
con le voci che mandavano fuori, ed il mio cranio stesso ho masticato.

Adesso espio, cariatide marmorea: sorreggo con il vacuo sguardo,
fesso dell’azzurra pienezza in cui mi perdo, stanco di un tepore senza inverno:
L’assenza espio in quest’urna immacolata, d’una via d’uscita,
anche solo di una porta per l’inferno.

Al Paradiso non si sfugge.
L’immacolato abbaglio crocifigge


L’intifada di Anubi

Triangolo, luogo vago,
in te, ferite guarisci.
Sei scudo, battaglia e mago,
vedi, prevedi e colpisci.

Piega il dorso a mezzaluna!
Lampi e saette scatena!
Bombarda di fitta bruma
quella malvagità umana!

Slaccerei volentieri i tuoi sandali
sol se i tuoi bui firmamenti pargoli
non cadessero dalle braccia, nel nero.

Anubi, che la notte sei guerriero,
alla tua barca è sfuggito l’impero:
oceano Morto, nel giorno percoli!


Uomo primitivo

Raccolgo, come chi non ha altro
questa pigna tra gli aghi.
Mi pungo e m’impolvero
di nera polvere. Un carillon ad albero.

Scricchiola al mio passo solitario, come un cuscino di spilli,
questo suolo, dolce di mollezza e di profumo:
dorata resina tra le mie dita povere, brilli.
Frùscio come crine di piumino. Cospargo di cenere i grilli.

Gioco, come i monelli. Mi sporco, mi chino
su brune geometrie, che plasma Natura-Spazzacamino,
dai suoi alti comignoli di lino, incrostando di nuvole un sole sereno.

Mangio, come lo scoiattolo che rode
questi molli semi ad uno ad uno. Poi dormo come lo scricciolo
mentre il nevischio invernale corrode, la mia tana, di polvere e sole.
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