DONNA ALLO SPECCHIO

Ospite

DONNA ALLO SPECCHIO
-- Tu ti fai del male da sola!!!-…la porta sbattuta era piombata sul suo cuore e lo aveva schiacciato. Come sempre reagì al dolore con la rabbia, la sentì montare dal profondo del suo essere come un esercito di soldati che si riunivano per annientarla freddamente. La sua mente però rimase lucida, sapeva bene di non avere un carattere facile ma permaloso, infatti ripercorse i vari momenti e decise di avere ragione. Lui con la sua ricchezza, lui con i suoi abiti firmati e le auto di lusso, lui con le sue stupide feste dove si divertiva con i suoi amici a fare delle cose sciocche che sembravano uscite da un film. Adesso pretendeva che lei si vestisse da befana e portasse del carbone a casa sua la notte tra il 5 e il 6 gennaio: - C’è il rischio che i miei amici ti buttino in piscina- le aveva detto ridendo sornione, ma lei invece non si era sentita per niente ilare come lui!...Aveva cercato tante volte di spiegargli che adesso si era stancata, che voleva di più dalla vita, magari un bambino, magari un pochino di stabilità e qualche festa in meno. Quella sera aveva trovato il coraggio di dirglielo ed era pronta. Quando era arrivato voleva parlare per prima, ma lui non glielo aveva permesso. Dopo averla baciata aveva cominciato subito a descriverle come aveva organizzato la serata, il carbone era in auto, un bel sacco grosso, si sarebbero divertiti sporcandosi il viso, facendo le facce strane, che risate, che bella serata con la “befana” avrebbero passato insieme agli amici! Aveva pensato di farla scendere dall’alto, dal tetto della sua villa, con una scopa in mano e il sacco del carbone nell’altra, però voleva che si truccasse come una principessa e mettesse un vestito nero, semplice, attillato, scollato, seducente…Lei si era preparata come voleva lui, che l’aveva aspettata durante la doccia e la piccola cerimonia del trucco, aveva infilato il vestito e si era guardata allo specchio. Eccolo lì, alle sue spalle, vedeva nello specchio gli occhi di lui che non perdevano un solo particolare della sua figura, il suo sguardo approvava ciò che vedeva. Ma cosa vedeva veramente, si chiese lei, vedeva il suo viso, il suo corpo, ma l’aveva mai guardata veramente? Aveva mai pensato di chiederle cosa le piacesse o cosa volesse dalla vita?...Tutta la loro relazione era stata una corsa continua verso il nulla, lei si era sempre sentita come su un’auto lanciata su una strada senza fine, non c’era un traguardo nella loro vita insieme, non c’era mai stato!...La consapevolezza del vuoto che c’era dentro il suo cuore la assalì fin quasi a toglierle il respiro…basta-si disse- basta così, è troppo!...Si era girata verso di lui e, con mosse lente, aveva abbassato le bretelle dell’abito nero e lo aveva fatto scivolare lungo i fianchi fino a terra , poi aveva alzato un braccio e col dito gli aveva indicato la porta- Vai via e non tornare più, questa vita con te non mi piace, tu non mi piaci, i tuoi amici non mi piacciono, il nostro gioco è finito, da domani voglio cercare di vivere i miei anni e la mia età, tu cerca di ricordarti che non sei più un ragazzino e che la vita non è solo una festa…io ricomincerò ad essere me stessa, per te sono cambiata, ma per me diventerò migliore!- Lafatadelmare.

E’ più difficile subire la propria vita oppure cambiarla?

Ospite

E’ più difficile subire la propria vita oppure cambiarla?

Potrebbero essere difficili entrambe... Con la differenza che subendo la vita di qualcun'altro la difficoltà si somma alla frustrazione.
Ma tutto dipende dalla propria voglia e fiducia in se stessi.
Vabbè.....preferisco sempre a vedere il lato positivo.. e la domanda la porrei così: E’ più ~~difficile~~ facile subire la propria vita oppure cambiarla?

(P.S. non c'entra ma se posso dare un consiglio sugli scritti un po' lunghi via web... Qualche a capo in più facilita la vita a noi poveri lettori..
grazie) ooook

Ospite

Bel racconto introspettivo fata del mare....

purtroppo nella realtà esistono delle situazioni analoghe

vissute con meno sfarzo, ma ugualmente dolorose.....

Rispondo alla domanda, rischiando di essere semplicistica,

perché penso che ogni situazione sia diversa.....

e ogni persona abbia oltre a proprie reazioni

aspirazioni inclinazioni proprie,

una capacità di relazionarsi nel bene e nel male

estremamente soggettiva....

Direi che è più facile forse subire, che cambiare la propria vita.....

ma non mi sento assolutamente in grado di dare un giudizio univoco

ripeto ogni situazione che si crea è personalissima e rispettabilissima....

per cui forse solo guardandosi allo specchio ognuno capisce

quale percorso seguire....

Ospite

Credo, nonostante la frustazione come dice Piuma, sia più facile subire che cambiare la propria vita.
Per cambiare ci vuole coraggio, sicurezza, autostima. La paura dell'ignoto è forte, lasciare qualcosa che si conosce bene, anche se non ci piace abbastanza, per una strada nuova beh... non so nullaaaaa..

è dura.
Occorre una grande personalità, motivazione e determinazione e sono caratteristiche che non credo di avere, almeno non tutte...
Ed anche se parlo spesso di prendermi un bel barcone ad Antigua, un conto è dire...e un altro è fare e non so se lo attuerei all'atto pratico.
Mi è accaduto una sola volta di avere una forte motivazione, e ho cercato di tirar fuori il carattere, ma mi è mancata la determinazione, non sono riuscita a finire quello che avevo iniziato...e non so come sarebbe stato, e non lo saprò mai, ma non mi lamento, va bene così!

Ospite

Buongiorno PIUMA, hai ragione a dire che il racconto è venuto troppo stretto nella stesura grafica ma non sono riuscita a modificarlo dopo averlo visto...mi spiace...riguardo alla domanda cambiata forse dipende dal carattere, per me nella vita nulla è facile quindi non mi è venuto in mente di porla così...un caro saluto...

Ospite

Per Sirio ,hai ragione, infatti ognuno reagisce secondo il proprio carattere e anche secondo gli insegnamenti ricevuti...ecco, l'educazione ricevuta in famiglia potrebbe essere anche una delle variabili...un caro saluto

Ospite

Cara Titti (posso chiamarti così?) è vero che ci vuole una forte motivazione e tanto coraggio...ma soltanto per chi non è impulsivo, tanti agiscono senza pensare e io non so se dovrei invidiarli!!!!

Oltre l'apparenza....

Il racconto è molto bello ed anche nella realtà ci sono situazioni di questo tipo dove persone si annientano quasi per "accontentare "qualcun altro ritrovandosi così a vivere una vita che non le appartiene per nulla,dimenticandosi di se stessi e quasi non sapendo più chi si è e cosa si vuole.

Forse non si tratta ne di subire e nemmeno di cambiare la propria vita ma di riuscire a chiedersi per tempo quanto una persona che dice di volerci bene ,realmente alla fine poi c'è ne voglia se ci riduce ad essere solo un bell'involucro che recita un copione scritto solo da lui per compiacerlo e basta,non tenendo minimamente conto di chi siamo e di quanto ci verrebbe tolto in questo modo.

Sono situazioni estremamente soggettive come dice Carla e richiedono anche una conoscenza di se stessi e molta determinazione come dice Claudia.

Personalmente ho avuto il coraggio necessario per prendere in mano la mia vita scegliendo una dimensione di vita che non contemplava mezze misure oppure adattamenti a giochi strani dei quali poi solo io avrei pagato il conto con il trascorrere del tempo.

é chiaro che si incontrino difficoltà,quando si cambia paese,amicizie,abitudini ma a volte serve perchè appare come una vera e propria rinascita,come una sorta di rimettersi n gioco e dimostrare a se stesse che si può benissimo andare avanti contando solo su se stesse.

Non per tutti è così e non tutti posseggono lo stesso carattere e quindi ci si ritrova anche per non sentirsi magari sole a donare attenzioni e comprensioni a chi magari di queste cose non sa che farsene.

Mi piace pensare ad una vita dove per ciò che è possibile siamo noi

a decidere ciò che desideriamo,ciò che non ci piace più,ciò che ci fa male.

Non credo di vedere forme di amore dove abbiamo a che fare con chi viene trattato come nel racconto e questo vale per entrambi i sessi.

Ci sono anche molti uomini ingiro che vengono trattati come burattini senza fili e trovo anche questo squallido ed avvilente così come lo è per una donna,infondo l'anima,il cuore ,le nostre emozioni non hanno sesso ma solo il diritto di essere espresse e non calpestate.

Ospite

Benissimo Lisa hai messo il dito nella piaga! oggi questo modo di trattare l'altro è anche delle donne, quindi la conseguenza sarebbe una mancanza generale di considerazione per gli esseri umani in generale...in definitiva era anche questo che volevo attenzionare e cioè la superficialità dei rapporti umani...siamo capaci di cambiare il nostro comportamento?...tu dici che alcuni lo fanno ma ci vuole la predisposizione e questo lo penso anch'io...il giorno che sono entrata per la prima volta in carcere come insegnante avevo scelto io di farlo e la mia vita è cambiata....un caro saluto....

Ospite

lafatadelmare ha scritto:: Buongiorno PIUMA, hai ragione a dire che il racconto è venuto troppo stretto nella stesura grafica ma non sono riuscita a modificarlo dopo averlo visto...mi spiace...riguardo alla domanda cambiata forse dipende dal carattere, per me nella vita nulla è facile quindi non mi è venuto in mente di porla così...un caro saluto...

Ok, la mia voleva comunque essere solo una critica costruttiva ooook

non volevo essere un ufficio complicazioni affari semplici.

Ospite

Nessun problema cara Piuma, le sfaccettature e le interpretazioni di ciò che ci circonda e di ciò che scriviamo sono il sale della vita....buona giornata...

Ospite

Stando al racconto di lafatadelmare e ad altre situazioni analoghe, non credo che il punto stia nella difficoltà a cambiare o a subire, ma è l'insieme stessa della situazione.

Spesso chi subisce nutre un sentimento d'amore, d'affetto verso l'altro e questo sentimento alimenta la speranza che un giorno magari domani, l'altro possa cambiare, possa prendere coscienza del male che fa e quando questo accadrà allora potranno essere entrambi felici ed essere ripagata della sofferenza subita, a volte alla base del subire c'è proprio la speranza e il credere in un cambiamento, quando poi questa speranza col tempo viene a esaurirsi si trova il modo, il coraggio, la determinazione un qualsiasi arpiglio per uscirne fuori e riprendersi la propria vita con tutte le difficoltà che ne verranno.

Ospite

Infatti credo che la disillusione sia la spinta più grande al cambiamento...buona giornata!!!

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