Io, succube dell'e-mail

Ne abbiamo gia' discusso, in questo forum.
Succede, effettivamente, molto piu' spesso di quanto si pensi, per alcuni diventa una forma di dipendenza.....


Da La Stampa:


Scusate l'assenza dal blog ma sono stata malata: nel frattempo ho letto il bel libro di John Freeman e mi sono identificata... è un problema anche per voi?


Sono succube dell’email. Consultare la posta elettronica per vedere i messaggi arrivati è la prima cosa che faccio appena mi sveglio al mattino e l’ultima prima di addormentarmi. Da quando la ricevo anche sul telefono cellulare, ce l’ho sempre con me e mi perseguita nel tempo libero, a tavola, persino in bagno. Ho cominciato a usarla tanto per lavoro che la deformazione professionale si è ormai impossessata di me e finisco per comunicare via email anche con famiglia, amici, amori: da quando esiste l’email via posta elettronica mi sono innamorata e mi sono lasciata, ho litigato e fatto pace.

Mi sono anche messa nei guai, per parole scritte e inviate troppo in fretta alle persone sbagliate, che le hanno stampate e prese per oro colato. Scripta manent. Non si direbbe, data la volatilità apparente delle parole elettroniche digitate al volo su un computer o un telefonino. A mie spese ho imparato che un’email non è una conversazione stile «chat»: ha valore legale e può essere impugnata. Ne ricevo centinaia al giorno, per lavoro. La stragrande maggioranza è da cestinare: si tratta di posta spazzatura con i soliti consigli per ingrandire il pene (ancora non hanno capito che non sono un uomo?) o altra pubblicità indesiderata, tra cui un’infinità di comunicati stampa che non contengono notizie interessanti: perchè per quelle, prima mi telefonano per avvisarmi.

Lo spreco di tempo maggiore però avviene per leggere e smistare i messaggi sopravvissuti al cestino: quelli a cui rispondere subito, rischiando di scrivere sciocchezze per la fretta; quelli da conservare dopo aver scaricato (o buttato) i pesanti documenti allegati; quelli da inoltrare ad altri, e quelli da buttare senza indugio nella spazzatura.

Non è finita: se poi non svuoto il cestino, l’accumulo raggiunge presto la soglia limite oltre la quale posso continuare a ricevere, ma non posso più inviare (perchè al lavoro l’account è quello aziendale, non l’infinita Gmail sul Web). Per lo stesso motivo sono costretta ad aprire anche la casella «messaggi inviati», per cancellare quelli inoltrati con pesanti allegati. Se si tratta di informazioni di cui mi importa avere traccia, cancello gli allegati dopo averli copiati e incollati dentro il corpo dell’email (ma non potevano farlo già i mittenti?), in modo da «salvare» i messaggi che contengono informazioni utili, compresi i recapiti.

Un dispendio di tempo ed energia che ha trasformato la «inbox» anche in archivio-agenda-indirizzario. Quando il computer non ha pià memoria, per fare spazio prima di cancellare tutto in maniera draconiana mi creo un archivio-copertina di Linus su una chiavetta Usb: ma spero di non dovermene servire mai.

Insomma, la posta elettronica è un lavoro a tempo pieno. In inglese è stata addirittura coniata la frase: «I’m working my email», letteralmente «sto lavorandomi la posta». Una schiavitù, come sostiene John Freeman, autore del libro «La tirannia dell’email» (Codice Edizioni). Che ha stilato un decalogo per liberarsi dalla tirannia che voglio memorizzare:
n.1 non inviare, perchè meno messaggi inviamo e meno ne riceviamo;
n.2 non controllare l’email come prima cosa del mattino e ultima della sera;
n.3 controllare l’email non più di due volte al giorno (questa mi sembra impossibile, con il lavoro che faccio: ma già ridurre a un controllo ogni ora sarebbe un bel successo, visto che attualmente l’occhio cade sull’email in tutti i momenti);
n.4 scrivere una lista delle cose da fare e inserirvi le email, per avere un’agenda che ricordi le priorità;
n.5 fare buon uso dell’email: per esempio utilizzare l’«oggetto», inviare solo messaggi brevi (quelli lunghi sono lettere: meglio spedirli come tali), non mitragliare i destinatari, firmare con i recapiti per non generare ulteriori email, creare cartelle per archiviare i messaggi in modo sensato;
n.6 leggere tutta l’email in arrivo prima di rispondere;
n.7 non affrontare argomenti complessi o delicati nelle email;
n.8 se si deve lavorare in gruppo per email, incontrare i collaboratori di persona;
n.9 impostare la scrivania per fare qualcos’altro oltre a spedire email;
n.10 programmare una porzione di tempo quotidiano senza computer.

In vacanza intendo staccare la spina. Ma prima avverto tutti via email.

Caspita, un po' mi ci ritrovo,

In casa ho quasi sempre il pc acceso, me ne s'è guastato 1, ma "niente paura ne ho un altro disponibile"... mi sono detta tutta felice

Da un po' di tempo a questa parte utilizzo sempre meno il cellulare, ma ormai al pc, se sono a casa non posso farne a meno senza tralasciare i lavoretti, la lettura e quant'altro... però quando vado via, il pc sta rigorosamente a casa, fuori casa non desidero vedere manco 1 pc e collegato ancor meno , non potrei mai portar con me il pc in vacanza.

Però è piacevole ricevere mail, io che col tempo ho abbandonato le lettere, non perché non mi piacciano, anzi... non mi trovo più con la mia grafia, non mi piace, sembra quella di una gallina e mi stanco.

Sulla quantità di mail che invio... invio il giusto e altrettanto ricevo e, fortunatamente ricevo pochissime mail di pubblicità che prontamente cestino.

AMMETTO CHE è UN PEZZO CHE FATICO AD ACCEDERE ANCHE AL PC MA NEGLI ULTIMI GIORNI HO RIPRESO IN MANO UN POCHINO LA MIA VITA E QUELLE ABITUDINI DI UN TEMPO, SENZA PERÒ FARMI SCHIAVIZZARE DA LORO, COME PER ES FB CHE HO SEMPRE TRASCURATO ED ANCHE L'EMAIL, DOVE HO RIPRESO LA VOGLIA DI COMUNICARE ATTIVAMENTE....
MA AMMETTO CHE HO TIMORE DI DIVENTARE "DIPENDENTE" DI ALCUNE FORME, COM'ERA AI TEMPI QUESTO NIDO E PRIMA DI ALLORA I MIEI DIARI VIRTUALI E PRIMA ANCORA LA CHAT....
PREFERISCO IL CONTATTO DIRETTO OD USCIRE FUORI ALL'ARIA APERTA O MAGARI COLTIVARE MEGLIO I MIEI HOBBYS....
PRIMA LITIGAVO E SOFFRIVO PER IL PC, ORA, QUANDO MI FA LE BIZZE, LO GUARDO CON SUFFICIENZA E SUPERIORITÀ, LO CHIUDO E MAGARI CI RIPROVO DOPO UN PÒ PRIMA DI FINIRE AL NEURO.....
HO CAPITO CHE NON NE VALE LA PENA DI FARSI VENIRE L'ULCERA PER QUALCOSA CHE è SOLO UNO STRUMENTO "ILLUSORIO", LA VITA è ALTRO....

Certo l'email rappresenta il contatto moderno, un modo di sentirsi, diretto, gratuito, e se vogliamo anche profondo...perchè ciò che puoi dire in una mail non puoi farlo al cellulare.
Anch'io ne faccio buon uso, anche se non smodato, ma devo dire che mi piace ricevere e mandare mail, corredate di emoticon, immagini, suoni, molto personalizzate insomma.
Certo la dipendenza sta dietro l'angolo, come per qualsiasi altra cosa, ma siamo noi a gestirci, e se l'attesa di una mail diventa spasmodica, questo è un sintomo di qualcosa che non va...nel nostro equilibrio interiore.

Non sono succube dell'e mail perchè scrivo pochissimo e non ne ricevo, faccio prima con il telefono, anche perchè sono pochissime le persone che contatto, in fb ora c'è anche mio fratello, mia cognata e le figlie, perciò ci parliamo lì ahahah
Però se parliamo di dipendenza da pc....................c'è stato un tempo, ll'inizio della mia avventura forumistica, che mi mancava moltissimo. Se uscivo non vedevo l'ora di rientrare per leggere i messaggi, così quando ero in vacanza, mi mancava tanto.....ora non è più così, da quando ho capito che LUI stava diventando il mio padrone ho ricalcolato le priorità della mia vita.

per quanto mi riguarda ,,le amiche storiche le sento solo per telefono ,,,fisso per di più ,,e riusciamo a stare amche un 'ora al tel,,,e ogni tanto ci incontriamo,,,

poi la rete mi serve per le comunicazione di yoga ,,visto che siamo in vari centri italiani,,,è comodo mandare una mail che tutti possano leggere,,,

infine ,ma non per importanza il forum ,,,,,certo non ho dipendenza da pc,,,forse ce l'ho più da libri,,,se non ho qualcosa da leggere ,,,la sera diventa noiosa,,,,

per me è un meraviglioso mezzo ,,,come il telefono o il cell....