La volgarità

Una delle cose che mi dà più fastidio è la volgarità.
E quando la volgarità è abbinata
alla donna diventa insopportabile.
Non che faccia differenze tra uomo e donna ,
sarei uno stupido,probabilmente
mi sento ancora un cavaliere errante
e quando vedo una donna con atteggiamenti volgari
mi infastidisce e mi dispiace profondamente.

la volgarità ormai è presente un pò ovunque..basta accendere la tv...o guardare certi giornali...o captare certi discorsi che non vorresti ascoltare dove la vita propria viene raccontata con tinte a colori!!!Mah...

“La Storia di Zanzarin”
C'era una volta uno strano insetto, “Zanzarin”, che al posto del pungiglione aveva una carota. Lavorava presso un contadino al servizio del Re ed era felice di vedere crescere i conigli vigorosi grazie alla sua robusta e nutriente proboscide.
Un giorno, il Re, che faceva una passeggiata nei boschi, si soffermò dal contadino per dare da bere ai cavalli e vedendo gli splendidi conigli, gli chiese quale era il suo segreto. Con tanto onore e fiero di sé, il contadino rispose: - “Devo tutto a Zanzarin, che al posto del pungiglione possiede una carota sempre pronta da essere mangiata e degustata dai miei voraci conigli”-.
Il Re, vedendo il singolare insetto, gli chiese se era disposto a dare il suo prelibato pranzo ai conigli del suo Castello e Zanzarin, seguendo le precedenze e le regole di corte, facendo un maestoso inchino rispose: -“Il suo fedele servo diventerò, Sua Maestà!”-.
Al contadino non piacque dover rinunciare al bravo Zanzarin, ma gli voleva tanto bene per tutti gli anni in cui lo aveva servito fedelmente, e quindi, lo salutò con affetto augurandogli la miglior fortuna.
Salì Zanzarin sulla testa del cavallo del Re ed, in men che non si dica, si trovò nel cortile del Castello, dove dieci denutriti conigli lo aspettavano. Si mise subito al lavoro e nel giro di pochi giorni gli animali diventarono meravigliosi.
Ma, ahimè! Iniziarono a riprodursi con altrettanta energia, al punto che nel giro di qualche mese erano diventati cinquanta. Purtroppo, a differenza del contadino, il Re non aveva bisogno di vendere i conigli ed il povero Zanzarin, non faceva in tempo a farsi crescere la carota, che veniva subito divorata.
Esausto da non poterne più, si passò delle notti in bianco pensando a come risolvere il problema. Per primo, gli venne in mente di fuggire, ma scartò subito l'idea: lui era sempre stato un suddito fedele! Allora, pensò di far scappare qualche coniglio, ma povere bestiole, sarebbero perite fuori dal Castello con i mille pericoli del bosco. Quindi, si sarebbe sentito un cattivo assassino e scartò di nuovo l'idea. -“Ecco, mi occorrono rinforzi! Ma come faccio? L'unico che conosco con la carota al posto del pungiglione sono io...”- si disse Zanzarin, una mattina, dopo aver dormito.
Pensa, pensa, pensa e ripensa... - “Ecco, farò tanti figlioletti zanzarini! Ma adesso che ci penso avrò bisogno di più di una zanzara perché secondo la legge della riproduzione, su quattro discendenti due sono femmine e due maschi, e dei due maschi uno sarà con la carota come me e l'altro senza... Dovrò viaggiare fino a Zanzarilandia e chiedere il permesso di prendere mogli al capo tribù! Mi occorreranno almeno due o tre giorni... e i conigli nel frattempo chi li nutre???”- si disse il povero Zanzarin in preda alla disperazione.
Pensa, pensa, pensa e ripensa... “Ecco, chiederò udienza al Re, gli esporrò il mio problema, sua Maestà capirà... in fondo è per una giusta causa... se vado avanti di questo passo mi esaurisco e allora, chi darà da mangiare ai suoi conigli?” - si disse fiero e convinto di se stesso.
E infatti, il Re, che era un uomo saggio, lo lasciò andare. L'insetto fece il suo percorso e si accordò col capo tribù per cento femmine, tutte belle, vigorose ed in fertile età. Contento di aver raggiunto il suo scopo, si disse che meritava una passeggiatina volante, un po' di relax prima di ripartire. E, mentre si dimenava nell'aria, vide una graziosa zanzarina, che, con eleganti mosse, faceva le pulizie del nido. Si soffermò Zanzarin per fare conoscenza e chiederle se apparteneva al gruppo delle cento femmine destinate dal capo tribù: -” No, no, no, no! Io sono promessa ad un maschio di una sola zanzara per il semplice fatto che la mia fertilità è cento volte tanto quella delle mie sorelline. Quindi prima risolvi i tuoi problemi e poi, se sarò ancora libera, potrai parlare col capo tribù, il quale se è d'accordo, ci sposerà con una solenne cerimonia”- rispose la zanzarina.
Fu l'ora di ripartire. Le cento femmine erano pronte ed emozionate di fronte ad un futuro compagno così serio, onesto e leale. Ma Zanzarin, strada facendo, continuava a pensare alla dolce femminuccia dagli eleganti modi. Arrivati al Palazzo, presentò al Re le sue nuove compagne, ma passò una settimana senza riuscire ad avvicinarsi a nessuna di loro. Lo stomaco si era chiuso al povero Zanzarin e quindi, non riuscendo a mangiare, la sua carota non era più nutriente per i conigli.
Alle orecchie del Re giunsero le voci di mosche di corridoio sulla penosa situazione di Zanzarin e, preoccupato, lo chiamò al suo cospetto. Vide il suo deprimente stato di salute e quindi chiamò il medico di corte per farlo visitare immediatamente. Dopo due lunghe ore di attesa, il medico comunicò all'orecchio, con enorme segreto, la diagnosi al Re. E questo disse: -”Ho capito. Risolverò tutto. Reperite immediatamente il più veloce dei miei messaggeri e lasciate riposare Zanzarin finché non sarà tutto pronto e poi darò l'ordine di risvegliarlo”-
Ed ecco che passate ventiquattro ore lo fece chiamare:-” Grazie sua Maestà, per le cure che mi ha dispensato”- disse Zanzarin con elegante inchino. -” Allora mio caro, lavoratore e fedele suddito, sei pronto?”- chiese il Re. -”Farò come sempre del mio meglio per servirla, sua Maestà”- rispose.
-” Girati Zanzarin! Guarda chi sta entrando dalla porta!”- ordinò il Re.
-” Sto sognando?!”- si disse. E iniziò a fare voli in cerchio, su e giù, a destra e a sinistra dalla gioia.
-” No Zanzarin, non è un sogno, è realtà!”- rispose il Re.
Di fronte a lui c'era la graziosa Zanzarina, accompagnata dal capo tribù con le cento sorelline che le facevano da damigelle. E così di fronte al Re e con solenne cerimonia Zanzarin e Zanzarina si sposarono e vissero felici per tutta la vita. Ebbero centinaia di figlioli, sempre fedeli sudditi del Re, che alimentarono tutte le generazioni dei suoi conigli.
E questa è la storia di Zanzarin, che al posto del pungiglione, aveva una carota.

Gigliola Dassori
Arquata Scrivia, 17 Aprile 2005

Ecco fatto. Non sapevo dove inserirlo, è un racconto abbastanza insolito. Non è volgare o almeno, a me non sembra, ma ha un qualcosa di... Ditemi voi. Buona lettura.
Gigli

QUANDO UNA PERSONA DIVENTA VOLGARE PROBABILMENTE LO DIVENTA PERCHE' NON RIESCE A REGGERE IL CONFRONTO CON CHI GLI STA' DI FRONTE,ED ALLORA INTRAVEDE NELL'ESTERNARE PAROLACCE ED ARROGANZA UN BANALE SITEMA DI DIMOSTRARE LA PROPRIA FORZA.
QUALCUNO DICEVA: " LA CALMA E' LA VIRTU' DEI FORTI"
PENSO CHE AL GIORNO D'OGGI QUESTO SIA ELOQUENTE NON TROVATE?

...una fiaba bella...l'ho letta volentieri...mi ha riportato indietro con il tempo...

gengiskan49 ha scritto:

QUANDO UNA PERSONA DIVENTA VOLGARE PROBABILMENTE LO DIVENTA PERCHE' NON RIESCE A REGGERE IL CONFRONTO CON CHI GLI STA' DI FRONTE,ED ALLORA INTRAVEDE NELL'ESTERNARE PAROLACCE ED ARROGANZA UN BANALE SITEMA DI DIMOSTRARE LA PROPRIA FORZA.
QUALCUNO DICEVA: " LA CALMA E' LA VIRTU' DEI FORTI"
PENSO CHE AL GIORNO D'OGGI QUESTO SIA ELOQUENTE NON TROVATE?

direi di si la calma è la virtu dei forti...
ed io cerco di applicarla anche se non sempre è possibile
e mi rendo conto che ogni persona nella sua sensibilità
può avere una reazione diversa.

Si hai ragione la calma è la virtù dei forti, ed io purtroppo non lo sono e sono irascibile, e trascendo, è un mio grave difetto, lo riconosco. Ho adottato una tecnica però che funziona, cerco, quando ci riesco, di non rispondere, evitare, allontanarmi, e ritornare solo quando riesco ad affrontare un dialogo equilibrato. E' difficile...ma spesso ci riesco, specialmente quando corro, quando torno sono talemnte sfinita che ho perso anche la forza di arrabbiarmi...a proposito...

"Mi piace andare a correre tutte le mattine perche' mitiga la tristezza. Quando sogno una certa ragazza lo so, anche se non lo ricordo. Me lo dice la sensazione di vuoto nel petto. Correre aiuta, per questo al mattino presto c'e' tanta gente che corre."
C’era una volta l’amore ma ho dovuto ammazzarlo di Nedina Reyes

La calma se mantenuta nel modo giusto, senza soffrire, ha il vantaggio di abbassare il battito cardiaco,ossigenare meglio il cervello,capire qualè la reazione migliore. Credetemi conviene mantenere la calma.

Davvero una bella fiaba... ne hai di fantasia giglia.....


La volgarità ostinata, persistente, sempre e ad ogni costo non è bella anzi..... ma a volte quando si perde il controllo, quando te le fanno girare talmente tanto, quando sei proprio nero nero la volgarità esce incontrollata ed è uno sfogarsi istintivo un buttar fuori la rabbia del momento quando proprio ti è impossibile per natura restar calmi.


silva

Mi sento molto stanca., dalle sei e mezza di stamattina che non mi fermo. Volevo ringraziarvi per aver letto il mio racconto e dirvi che le mie colleghe si spaventano quando qualche volgarità esce dalla mia bocca. Non è da me, ed è proprio un sintomo che il "Mostro" è alle calcagne.
Se mi capita, vi prego di farmelo notare.
Grazie.
Buonanotte. Gigli

Si, può capitare anche a me. Ma dette esageratamente o a sproposito, no. Mi riferivo a questo.
Oggi lavoro i pomeriggio.
Buona giornata.