[b]Come ogni anno, a Natale, nel carcere dove insegno si prepara un Presepe artistico che partecipa ad un concorso bandito dall'Amministrazione Comunale della mia città.
Quest'anno il direttore della Casa di Reclusione ha voluto affidare ai corsi scolastici il compito di allestire il presepe e sia io che i miei detenuti ci lavoriamo da più quindici giorni con passione ma anche con tanto interesse.
Ho scelto un tema particolare che mi è sembrato adatto a smuovere le coscienze in questo particolare Natale che andiamo a celebrare. Un Natale già "povero" per tutti, ma che diventa "poverissimo" dentro un carcere e, addirittura, misero per tanti immigrati che si trovano lontano dalle loro case.
In questo Anno 2009, il nostro Presepe vuole esprimere il massimo del simbolismo Cristiano che questa festa rappresenta: l’Accoglienza.
Solo con un vero Spirito di Fratellanza si possono riuscire a risolvere le grandi difficoltà che implica l’immigrazione clandestina nel nostro Paese e ogni siciliano, a qualunque città appartenga, deve essere consapevole che il Natale rappresenta un dono di Amore di Dio verso tutta l’Umanità.
I Siciliani sono abituati da sempre alle difficoltà della vita e sanno bene cosa vuol dire emigrare in altri Paesi, per cercare di sopravvivere alla fame e alla povertà. Adesso tocca ai Siciliani il compito di fare un gesto di Pace e di Amore verso coloro che hanno bisogno di aiuto.
Anche San Giuseppe e la Madonna cercarono asilo e conforto nel buio e nel freddo della notte, la loro umiltà non è dissimile da quella dei nostri contadini che, affrontando la vita sui carretti che loro stessi avevano costruito, sapevano di avere l’onestà della Fede nel cuore!
PRESEPE IN SICILIA
La Sicilia del Presepe della Casa di Reclusione è stata realizzata su una base, 2 metri per 2, di polistirolo sulla quale è stato riprodotto il plastico del paesaggio siciliano in gesso. Le montagne, le pianure e i fiumi, che rappresentano il patrimonio naturale della nostra isola, sono stati arricchiti da monumenti, anch’essi in gesso, che rappresentano le città capoluogo delle nove province siciliane.
Ogni detenuto ha svolto il compito più congeniale alle sue capacità, alcuni hanno lavorato per creare le forme di gesso e altri si sono occupati delle luci, degli effetti speciali e dei colori. Tutti insieme hanno aderito all’idea di ospitare la Sacra Famiglia su un modellino di carretto siciliano, antico retaggio della nostra tradizione culturale, e, tutti insieme, hanno deciso di aggiungere al Presepe due barconi di immigrati clandestini, che si avvicinano alle coste della Sicilia, come avviene spesso, ormai, nella realtà della nostra isola.
Il “Presepe in Sicilia” della Casa di Reclusione si presenta racchiuso in una rete da pesca, simbolo visibile dell’unità e della comunione tra gli uomini nella Fede e nella Carità.