In Italia 2 mila spose bambine ogni anno

In Italia i minorenni non possono sposarsi. Esiste però una deroga. Per «gravi motivi», dai 16 anni in poi il tribunale per i minori può autorizzare le nozze. Il Centro di documentazione per l’infanzia registra da anni questi casi: nel 1994 erano 1.173, poi sono via via diminuiti, fino ai 209 del 2006 e i 156 del 2007 (ultimo dato disponibile). La Campania è la regione in cui ne avvengono di più, 77. Per la maggior parte si tratta di matrimoni tra stranieri, con in testa le comunità di immigrati da Pakistan, India e Marocco. Questi numeri descrivono però solo l’aspetto legale, che secondo gli esperti è minimo rispetto a tutti i legami imposti all’interno delle famiglie, a volte suggellati con un rito in qualche moschea, più spesso con unioni celebrate nei Paesi d’origine.
Le ragazze immigrate di seconda generazione nel nostro Paese sono circa 175 mila. Il matrimonio combinato riguarda però solo alcune comunità, quella indiana e quella pakistana più delle altre, in misura minore la marocchina e l’egiziana. Le nozze imposte sono il male estremo. Il pericolo dei prossimi dieci anni rischia di essere la conflittualità latente, incarnata da ragazze che studiano e si integrano, ma che vivono in famiglie attaccate alle tradizioni. Molti genitori non hanno un grado di istruzione elevato e quindi di fronte a situazioni in cui vedono un pericolo non sanno come reagire. Si chiudono, diventano severi e impongono le regole con l’aggressività.
(articolo)

Di la tua....!!!

Purtroppo in Italia si vuole far finta di niente sul problema dell'integrazione e\o quando la si affronta lo si fa nel modo sbagliato.

Da una parte l'italia dovrebbe essere realmente aperta all'estreneo che dovrebbe come principio essere una ricchezza.

MA il problema è che se uno straniero viene in italia e anche giustamente rispettoso delle sue tradizioni non ha la apertura mentale di mettersi in discussione come persona per essere un cittadino italiano allora il problema non si risolverà mai.

Molto spesso si trova razzismo da una parte e chiusura dall'altra.
La colpa è di entrambi.

Una cosa personalmente che non sopporto da cittadino italiano e da persona fondamentalmente aperta sono gli atteggiamenti di persone di altri posti che rimangono chiusi nelle loro tradizioni alcune volte anche sbagliate e che non si mettono in discussione e non si rendono conto che nel bene e nel male quando si emigra ci si deve adattare a buona parte degli usi e costumi di un posto per poter essere accettato.

Sottolineo buona parte degli usi e costumi......

E' il problema del confronto dove tutti si mettono in gioco e decidono di cresce ma se uno rimane arroccato nei propri usi e costumi ritendoli a priori i più giusti allora non solo non potrà mai essere un buon cittadino di qualsiasi altro paese oltre il suo ma potrebbe anche essere un peso dato che il suo modo di agire è controproducente e crea problemi.

So che può essere una visione un pò drastica e come al solito da bastian contrario ma avendo vissuto per diverso tempo all'estero mi sono reso conto che l'atteggiamento sopra citato è davvero sbagliato e spesso ti crea diffidenza e ostilità attorno ....