L'arma disarmante

Posto questo "ennesimo" articolo di Gramellini (tratto da La Stampa), perche' (come ogni volta), mi fa riflettere.
Si riferisce a un fatto di cronaca di cui immagino tutti abbiamo sentito parlare ma...poi si sofferma sul significato di perdono, come gesto rivoluzionario (lo e' sempre stato, credo, se sincero), ma oggi forse piu' che mai.

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La settimana scorsa, la maestra napoletana Maria Marcello si era tuffata in una zuffa di bambini per separarli ed era stata colpita da un calcio che le aveva fracassato la milza. Al risveglio dall’operazione, le sue prime parole erano state irrituali: voleva rivedere il piccolo che l’aveva mandata all’ospedale e perdonarlo. Ieri il bambino le ha spedito una lettera di scuse, un mazzo di fiori e il vangelo della sua prima comunione. Libro Cuore? Può darsi.

Per me quella maestra è una rivoluzionaria e ha raccolto il frutto di un gesto non buonista, ma anticonformista. Esiste oggi qualcosa di più banale che vendicarsi delle offese subìte? Pare sia rimasta l’unica regola morale accettata da tutti: ogni torto va riequilibrato con un’offesa di segno uguale e contrario. Centinaia di film gialli e di curve ultrà non fanno che ripetercelo di continuo: l’onore, la giustizia e il rispetto si ottengono soltanto con la ritorsione. Un bambino ti spacca la milza? Che sia cacciato dal consesso urbano, umiliato lui e la sua famiglia. Così il bimbo crescerà avvelenato contro il mondo, in preda a un astio vittimista che i familiari non mancheranno di alimentare. Poi arriva una maestra da 1100 euro al mese che dice: «Ti perdono». E lo scenario di colpo si ribalta. Perché come fai a sentirti ancora vittima della società, quando la «tua» vittima ti chiede di stringerle la mano?
Il perdono è l’arma disarmante. Non puoi farci nulla: ti vince, ti conquista, ti redime. Ed è una medicina che alleggerisce il cuore di chi lo riceve, ma ancor più quello di chi lo offre.

argomento delicato questo.....
questa maestra ha fatto di certo un gran bel gesto, abbattendo muri che non è facile abbattere in situazioni del genere...

onestamente parlando se fossi stata al posto della maestra non credo che gli avrei detto "ti perdono", non gli avrei reso la vita difficle, non avrei preteso alcun provvedimento contro il bambino, ma dirgli ti perdono non sarei riuscita....
perchè mi sarei trovata senza milza e mi sarei trovata a dover affrontare tutte le conseguenze che la mancanza della milza può portare....

questa maestra ha avuto una gran forza di volontà.....