Sensibilità

http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=32542

Ci ho messo un po' per leggere tutto e in effetti la sensibilità sembra un bene raro, come dice l'articolo, non vorrei passare per pessimista ne giudicare altri, ma se lo dice l'articolo ci credo.

Riflettevo che la vita moderna e il bisogno di denaro rendono i soggetti esposti poco sensibili, non è colpa loro, forse come dice Confucio "Se incontrate qualcuno con dei difetti che non vi piacciono cercateli dentro voi stessi".

Grazie Margherita.

E si riflettiamo bene si nota proprio la mancanza di sensibilità nella mancanza di opere di vera arte.
Dal dopoguerra ad oggi sono stati davvero pochi gli artisti che hanno espresso il loro essere: grandi musicisti ( per grandi intendo al pari di Mozart, Beethoven, etc..), la pittura offre qualche artista con buona padronanza del colore e delle linee, ma Caravaggio era un'altra cosa.
Anche l'architettura e la poesia non hanno avuto grande espressione nell'ultimo secolo.

Questo non significa che poi non si trovano persone sensibili, il fatto è che molte volte le persone nascondono questa parte interiore per non apparire fragili e vulnerabili.

la società di oggi è stata improntata sull' "uomo che non deve chiedere mai", sull'"uomo che si è fatto da sè"; vengono esaltate le doti del fare, anzichè le qualità dell'essere.

Ed hai proprio ragione! In questo ultimo mezzo secolo gli artisti sono spariti, non perchè non ce ne siano, ma perchè l'Arte è una dote innata, non è un corso scolastico per fare soldi, ed oggi purtroppo la società esalta solo questi cialtroni surrogati, cestinando i veri artisti nati come tali.

Così è anche per tutte le altre persone sensibili, vengono additate come infantili ed incapaci a produrre denaro, derise, offese e messe da parte da una maggioranza di bifolchi che vantano professione e titolo di studio, avendo disprezzo per le vere qualità umane, definite obsolete.

In breve, credo che dove ci sia il materialismo spicciolo non possa più esprimersi la sensibilità.

Per tornare alla sensibilità, quindi, non bisogna fare l’errore di giudicare le cose guardandole solo da un punto di vista: per poterle valutare esattamente, bisogna guardarle sotto tutti i punti di vista; bisogna, per così dire, girar loro attorno, e considerarne anche i lati nascosti. La sensibilità, il più delle volte, si accompagna ad altre doti che offrono la possibilità di trarne il massimo vantaggio, in termini di consapevolezza e di pienezza esistenziale: sta al singolo individuo che l’ha ricevuta in dono, poi, di imparare a farne buon uso.

Mentre
rifletto su questo punto importante dell'essere sensibili; il mio pensiero si sofferma sul comportamento e la consapevolezza di essere in qualche modo utile, per se stessi, e la prerogativa di "dividere" la conoscenza che ne deriva con il prossimo.
E' importante che la nostra sensibilità non diventi arma di conflitto interiore; come potrebbe succedere a persone ipersensibili; la nascita sia duratura non conflittuale, quindi ha bisogno di una forte motivazione per espandersi, per crescere, come un credo, una fede forte.........

margherita55 ha scritto:

Per tornare alla sensibilità, quindi, non bisogna fare l’errore di giudicare le cose guardandole solo da un punto di vista: per poterle valutare esattamente, bisogna guardarle sotto tutti i punti di vista; bisogna, per così dire, girar loro attorno, e considerarne anche i lati nascosti. La sensibilità, il più delle volte, si accompagna ad altre doti che offrono la possibilità di trarne il massimo vantaggio, in termini di consapevolezza e di pienezza esistenziale: sta al singolo individuo che l’ha ricevuta in dono, poi, di imparare a farne buon uso.

Mentre
rifletto su questo punto importante dell'essere sensibili; il mio pensiero si sofferma sul comportamento e la consapevolezza di essere in qualche modo utile, per se stessi, e la prerogativa di "dividere" la conoscenza che ne deriva con il prossimo.
E' importante che la nostra sensibilità non diventi arma di conflitto interiore; come potrebbe succedere a persone ipersensibili; la nascita sia duratura non conflittuale, quindi ha bisogno di una forte motivazione per espandersi, per crescere, come un credo, una fede forte.........

Ecco, proprio questo è il punto, le persone sensibili cercano molto spesso di immedesimarsi negli altri, ma quasi sempre vengono scambiate per tappeti e allora devono necessariamente ritirarsi nel proprio centro per evitare i conflitti sia interiori che esteriori, perchè non amano diventare simili a chi le maltratta.

Ne parlo pechè ho una cugina ipersensibile con cui vado molto d'accordo, e non ci vuole tanto, lei chiede solo di non essere aggredita verbalmente ne plagiata e raggirata. Il minimo che chiunque potrebbe concederle e invece la maltrattano quasi tutti.

Ne parlo pechè ho una cugina ipersensibile con cui vado molto d'accordo, e non ci vuole tanto, lei chiede solo di non essere aggredita verbalmente ne plagiata e raggirata. Il minimo che chiunque potrebbe concederle e invece la maltrattano quasi tutti.




...............rimango sconcertata di quanto scritto!!!...e mi viene spontaneo pensare, senza sembrare giudice di cose e persone che non conosco bene, e aggiungo: essere sensibili non vuol dire subire offese, perchè non si sta parlando di stupidità.
Essere sensibili è un dono, può diventare pregio se ben valutato come possibilità.
Tua cugina è in balia della maleducazione.
Un gesto dettato dalla sua volontà di forte appartenenza, può ridonarle stima di se....

La sensibilità senza determinazione è purtroppo oggetto di abuso, lei ha solo 17 anni, non è capace di imporre il rispetto, le stesse persone difronte a me si fanno pecore, forse perchè sono meno sensibile o forse perchè temono cosa le aspetta? Deve crescere, ma spero che rimanga sempre quella che è, a parte l'acquisire forza di carattere.

Tornando a noi, oggi vige il dictatum: Fatti rispettare e ti rispetteranno.

Ma è divertente vedere come si comportano certi maleducati se non tiri fuori la grinta subito.

...................hai ragione è giovane!!!.. ma è anche vero che la sfaccettatura di carattere è nell'infanzia.
Se è stata educata al rispetto alla ubbidienza, ed ha un carattere docile per indole; facile da soggiogare, da intimorire, credo che ci voglia molto tempo prima che ricuperi una parte di sana maleducazione (crescenza/maleducazione).

Se non vi fosse la sensibilità, il mondo ci si presenterebbe come opaco e spento ed ogni cosa, ogni suono, ogni profumo, scivolerebbero via veloci, senza lasciare traccia nel nostro animo; la nostra vita sarebbe ristretta entro gli angusti orizzonti delle necessità pratiche, del calcolo, della convenienza, dell’interesse.

Tutto sarebbe veramente molto squallido; e la cosa più squallida sarebbe proprio l’impossibilità di rendersene conto, perché solo la coscienza della nostra natura di creature sensibili ci permette di stabilire la differenza qualitativa che corre tra un mondo ridotto a puro gioco di interessi in competizione ed un mondo abbellito e ingentilito da una luce soave di bellezza.



.................

Io veramente intendevo "crescere di età", la crescenza/maleducazione non so cosa sia, so solo che diventando più grande saprà certamente non concedere più la sua sensibilità a chi non la merita, facendosi rispettare proprio in base alla sua buona educazione, cioè esigendola da tutti.

grande saprà certamente non concedere più la sua sensibilità a chi non la merita, facendosi rispettare proprio in base alla sua buona educazione, cioè esigendola da tutti.




................scusa non avevo capito che ti riferivi solo all'età.
Giustamente come dici, con il crescere saprà a chi concedere questo previlegio: essere speciale.
Crescenza/maleducazione: per me vuole dire crescere anche nella consapevolezza che si può scegliere di fare del male.

Ah si, adesso è chiaro, ma secondo me tutti sanno il male che fanno, anche i bambini, è solo una questione di indole, spesso la gente cattiva crescendo non cambia, anzi peggiora, ma sa ben camuffare la sua indole agendo da grande alle spalle e non più apertamente, ho notato.

Da piccoli si vede i bambini chi sono davvero, da grandi è più difficile, la sensibilità è dunque una componente identificativa fondamentale, secondo me, non permette certi comportamenti arbitrari ne prima ne dopo.

............mi trovo daccordo quando dici: è dunque una componente identificativa fondamentale, secondo me, non permette certi comportamenti arbitrari ne prima ne dopo (o sei sensibile o no)

Si, è così, una persona sensibile non aggredisce mai, al massimo può mettere al tappeto moralmente chi cerca di farle del male, un po' di Judo psicologico dimostra solo che la sensibilità consapevole è più forte della grettezza impulsiva.

..........stai diventando una ragazza saggia, complimenti....

Saggia io? No, solo convinta che chi è centrato nel bene non teme nemici e dimostra con le giuste parole o con i fatti a chi fa il male che è solo un povero fallito morale, lasciandogli due possibilità, sparire o sparare, però nel secondo caso l'insensibile avrà firmato la sua indole.

Questa brutta sorte è riservata alle belle maschere, nella vita e soprattuto nei forum, ho notato.

......................ciao Lucy, permettimi di dirti quello che mi passa nella mente ogni volta ti leggo, è come leggere un giudizio, una sentenza, una colpevolezza da parte nostra, spero che sia solo un'impressione.

shining ha scritto:

E si riflettiamo bene si nota proprio la mancanza di sensibilità nella mancanza di opere di vera arte.
Dal dopoguerra ad oggi sono stati davvero pochi gli artisti che hanno espresso il loro essere: grandi musicisti ( per grandi intendo al pari di Mozart, Beethoven, etc..), la pittura offre qualche artista con buona padronanza del colore e delle linee, ma Caravaggio era un'altra cosa.
Anche l'architettura e la poesia non hanno avuto grande espressione nell'ultimo secolo.

Questo non significa che poi non si trovano persone sensibili, il fatto è che molte volte le persone nascondono questa parte interiore per non apparire fragili e vulnerabili.

la società di oggi è stata improntata sull' "uomo che non deve chiedere mai", sull'"uomo che si è fatto da sè"; vengono esaltate le doti del fare, anzichè le qualità dell'essere.

Permettetemi di intervenire, ma con poco perchè sono del settore diciamo...
Hai ragione shining su quel che dici, ma ti esorto solo a comprendere che l'artista è come uno specchio che riflette tutto ciò che le mostra il sociale in cui è calato...la sua sensibilità, che c'è ed esiste a prescindere, in lui, come in tutti, gli serve per carpire quegli aspetti della realtà che ai più sfugge...spesso li fa propri, ne diventa cantore e poeta..anche il sangue caldo di Caravaggio è testimonianza del decadente fermento virile del seicento, nell'enfasi retorica delle sue forme e contrasti, che ben si distinguevano, in contrapposizione, dal passato rigore classicistico del Rinascimento...come il periodo pericleo ed il seguito ellenistico...

margherita55 ha scritto:

......................ciao Lucy, permettimi di dirti quello che mi passa nella mente ogni volta ti leggo, è come leggere un giudizio, una sentenza, una colpevolezza da parte nostra, spero che sia solo un'impressione.

Ciao Margherita, ti ho giudicata e colpevolizzata in qualche mio reply? Se così è per favore riportami il post, perchè non mi ricordo di averlo scritto.

Sono giovane è vero, ma molto giudiziosa, lo dice sempre mio padre, quando parlo lo faccio sempre in modo razionale, mai tanto per parlare, ti faccio un esempio:

Io non fumo perchè il fumo fa male ed è sintomo di qualche problema mentale.

Ho espresso una sentenza? Beh mi dispiace, ma non posso dire il contrario della realtà soltanto per compiacere qualcuno, specie se rispondo ad un argomento.

....................Io non fumo perchè il fumo fa male ed è sintomo di qualche problema mentale.


...credo di aver capire il problema es: sintomi di qualche problema mentale. Io avrei detto semplicemente fa male alla salute....senza colpevolizzare nessuno.
Non sempre è piacevole leggere parole che ci fanno sentire in qualche modo a disagio...

Non posso sapere cosa fa sentire a disagio chiunque legga un forum, perchè se ciò accade solo quella persona sa qual'è il suo problema, dovrebbe risolverlo invece di colpevolizzare chi dice la verità, se ha la coda di paglia non può pretendere che tutti facciano silenzio per compiacerlo e se non è all'altezza di ribattere che scrive a fare in un forum? Devo dire solo ciò che piace ad altri?

Ho specificato "problema mentale" perchè spesso chi fuma vorrebbe ribaltare la frittata, quasi con autorità divina, una violenza di cui non si preoccupa affatto, fumando in faccia ad altri, e questo è l'atteggiamento generale di questa società priva di rispetto verso chi è migliore, un modo di fare da malati di mente. Continuo?

Ora però vorrei sapere quando e dove ti ho giudicata e sentenziata, non mi piaccciono le allusioni non dimostrate nei fatti, se devo scrivere facendo prima la cernita dei difetti altrui preferisco andare a lavorare in psichiatria, con tanto di guanti gialli, anzichè recitare qui.

margherita55 ha scritto:

....................Io non fumo perchè il fumo fa male ed è sintomo di qualche problema mentale.


...credo di aver capire il problema es: sintomi di qualche problema mentale. Io avrei detto semplicemente fa male alla salute....senza colpevolizzare nessuno.
Non sempre è piacevole leggere parole che ci fanno sentire in qualche modo a disagio...

Infatti cara, condivido in pieno ciò che dici anche in altri post, ma quel disagio che si prova, non è sempre e costantemente riferito alla propria persona, come erroneamente potrebbe pensare chi non detiene la qualità empatica con il prossimo ergendosi superbamente a "migliore" di lui, ma proprio in virtù di questa qualità sensibile verso il prossimo, che ci porta (noi che siamo gli ultimi;-)) al risentimento verso chi giudica, disprezza, critica senza alcun briciolo di Compassione.
Dovremmo superarla "la spiacevolezza"...
con la Compassione che porta a comprendere tale limite: la mancanza di Amore incondizionato.
"Ama il prossimo tuo come te stesso" è qualcosa che va ben oltre il retaggio religioso che offre la misera comprensione dettato dal buonismo a buon mercato.
E' una semplice frase che ci mette di fronte ad un grandissimo lavoro di introspezione in relazione con l'esterno...che molti eludono, costruendosi la loro nicchia di "prossimi", il loro giardino, la loro chiesa, setta, ...comunità ect ect....questione di sensibilità..se è limitata, crea muri e barriere...sempre più strette, fino a divenire isolamento con un singolo elemento, ovvero colui che odia gli altri, come se stesso, attira gli odiosi suoi prossimi simili...triste vero?

Lucy ha scritto:

Non posso sapere cosa fa sentire a disagio chiunque legga un forum, perchè se ciò accade solo quella persona sa qual'è il suo problema, dovrebbe risolverlo invece di colpevolizzare chi dice la verità, se ha la coda di paglia non può pretendere che tutti facciano silenzio per compiacerlo e se non è all'altezza di ribattere che scrive a fare in un forum? Devo dire solo ciò che piace ad altri?

Ho specificato "problema mentale" perchè spesso chi fuma vorrebbe ribaltare la frittata, quasi con autorità divina, una violenza di cui non si preoccupa affatto, fumando in faccia ad altri, e questo è l'atteggiamento generale di questa società priva di rispetto verso chi è migliore, un modo di fare da malati di mente. Continuo?

Ora però vorrei sapere quando e dove ti ho giudicata e sentenziata, non mi piaccciono le allusioni non dimostrate nei fatti, se devo scrivere facendo prima la cernita dei difetti altrui preferisco andare a lavorare in psichiatria, con tanto di guanti gialli, anzichè recitare qui.

Sto aspettando la tua risposta Margherita, ho solo 27 ma non mi faccio accusare di ciò che non ho detto, nemmeno da mio padre, per cui spiegati apertamente.
Il silenzio non sarebbe un sintomo di buona educazione dopo ciò che hai scritto.

Mi sembra che gli animi si stiano infiammando velocemente e mi spiace molto, opinione molto personale e senza desiderio di offendere,