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 (dall'opera "DE AMICITIA..." di Cicerone)

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MessaggioTitolo: (dall''opera "DE AMICITIA..." di Cicerone)   (dall'opera "DE AMICITIA..." di Cicerone) Icon_minitimeDom Mag 24, 2009 12:36 am

....Così si comprende che la natura stessa non ama assolutamente la solitudine e s'appoggia sempre a qualcosa, come ad un sostegno; a qualcosa di dolcissimo, quando si tratta di vere amicizie.

Eppure nonostante che la natura dimostri chiaramente per tanti segni che cosa voglia, che cosa cerchi, di che abbia bisogno, noi, non so neppure in che modo, rimaniamo sordi, e non ascoltiamo i suoi moniti.
Di varia natura e molteplici sono le relazioni tra amici e si dànno spesso motivi di sospetto e di offesa; sospetto e offesa che il saggio talvolta sa evitare, minimizzare talaltra e altra volta sopportare.

Così bisogna convincersi che in amicizia non esiste peste maggiore dell'adulazione, delle lusinghe e della cortigianeria; e, volendo, possiamo bollare con un'infinità di nomi questo difetto delle persone leggere e false, che parlano sempre per compiacere, mai per dire la verità.

Ma distinguere e riconoscere un amico compiacente da uno sincero, fatta la dovuta attenzione, è possibile quanto il distinguere qualsiasi oggetto imitato e falso da uno genuino e vero.
L'assemblea popolare, di solito sa giudicare la differenza che passa tra un democratico, cioè tra un cittadino compiacente e leggero, e uno coerente, austero e dignitoso.

In amicizia se non trovi, come si dice, un cuore aperto, se non ti presenti tu stesso a cuore aperto, non puoi credere in nulla di certo, non sei sicuro di nulla, neppure di amare ed essere amato, dal momento che ignori quanta sincerità vi sia in quei sentimenti.

Perchè un'adulazione sfacciata non c'è chi non la scopra, ma dall'adulatore astuto e subdolo bisogna guardarsi attentamente, perchè non riesca ad insinuarsi.
E neppure è proprio facile scoprirlo, perchè spesso adula mentre contraddice, lusinga fingendo di litigare e alla fine si arrende e si da per vinto, perchè l'amico ingannato creda di aver visto più lontano.
Non c'è cosa più vergognosa dell'essere ingannato, e bisogna stare attenti.
Mi hai raggirato, oggi, mi hai ingannato peggio di tutti quei vecchi scemi da commedia!
Perchè anche nelle commedie il personaggio più stupido è quello dei vecchi malaccorti e creduloni.

E' la virtù che concilia l'amicizia e la fa durare.
In essa sta la perfetta armonia, in essa la stabilità e la costanza.
E' la virtù che quando si è mostrata in tutto il suo splendore, quando ha individuato e riconosciuto in un'altra persona la sua stessa luce, gli si avvicina e la accoglie a sua volta.
Da questo incontro divampa l'amore, o l'amicizia, se preferisci, perchè la ragione etimologica delle due voci sta nell'"amare"; e amare non è altro che avere cara la persona cui si vuol bene, ma senza interesse, senza secondi fini.

Questo avevo da dirvi sull'amicizia.
E la virtù, senza di che essa non puo' esistere, io vi esorto a porla tanto in alto da convincervi che, eccettuata lei, non v'è cosa più bella dell'amicizia.
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MessaggioTitolo: Re: (dall'opera "DE AMICITIA..." di Cicerone)   (dall'opera "DE AMICITIA..." di Cicerone) Icon_minitimeDom Mag 24, 2009 8:02 am

"Da questo incontro divampa l'amore, o l'amicizia, se preferisci, perchè la ragione etimologica delle due voci sta nell'"amare"; e amare non è altro che avere cara la persona cui si vuol bene, ma senza interesse, senza secondi fini.

Questo avevo da dirvi sull'amicizia.
E la virtù, senza di che essa non puo' esistere, io vi esorto a porla tanto in alto da convincervi che, eccettuata lei, non v'è cosa più bella dell'amicizia."

sottolineo le due frasi finali .....

sono bellissime.....

e che le nostre amicizie nel forum siano mosse da questa origine etimologica!!!!

grazie deli..... (dall'opera "DE AMICITIA..." di Cicerone) 605445
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MessaggioTitolo: Re: (dall'opera "DE AMICITIA..." di Cicerone)   (dall'opera "DE AMICITIA..." di Cicerone) Icon_minitimeDom Mag 24, 2009 5:01 pm

anche a me aveva colpito molto questo brano....
perché aveva dei risvolti non solo mielosi e dolci ma anche riflessivi che potevano indirizzarsi a qualsiasi episodio hce potremo incontrare nel nostro cammino....
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MessaggioTitolo: Re: (dall'opera "DE AMICITIA..." di Cicerone)   (dall'opera "DE AMICITIA..." di Cicerone) Icon_minitimeDom Mag 24, 2009 5:39 pm

Amico mio, io non sono ciò che sembro.
L'apparenza è come un'abito che indosso,
un'abito che protegge me dai tuoi interrogativi
e te dalle mie negligenze.
Amico mio, l' "io" dimora in me nella casa del silenzio
e lì rimarrà per sempre,
impercettibile e inavvininabile.
Non voglio che tu creda ciecamente in ciò
che dico o faccio, le mie parole e le mie azioni infatti
non sono altro che i tuoi pensieri e le tue speranze resi tangibili.
Quando tu dici "Il vento spira verso est",
io confermo "Sì, spira proprio in quella direzione";
perchè non voglio che tu sappia che la mia mente
non dimora nel vento ma nel mare.
Tu non puoi capire i miei pensieri
trasportati dalle onde, nè voglio che tu lo faccia.
Preferisco navigare da solo.
Quando da te è giorno , da me è notte;
e pure descrivo il mezzogiorno che danza sulle colline e
la furtiva ombra purpurea che attraversa la valle;
perchè tu non puoi udire il canto della mia oscurità
nè vedere il battito delle mie ali contro le stelle;
del resto, meglio così.
Rimarrò solo con la mia notte.
Quando tu ascendi al Paradiso,
io scendo dall'inferno;
e quando, dalla riva opposta del golfo che ci separa,
mi chiami: "compagno, amico ",
a mia volta ti chiamo "compagno, amico "
poichè non voglio che tu veda il mio Inferno.
La fiamma ti brucerebbe gli occhi
e il fumo ti invaderebbe le narici.
E io amo troppo il mio Inferno per fartelo visitare.
Resterò all'Inferno da solo.
Tu ami la Verità,
la Bellezza,
la Giustizia
e io per amor tuo dico che amare è giusto e decoroso,
anche se dentro di me rido del tuo amore.
Ma non voglio che tu lo veda.
Riderò da solo.
Amico mio, tu sei buono, cauto e saggio,
certo , sei perfetto.
Anch'io, benchè sia pazzo,
quando parlo con te lo faccio con saggezza e con cautela,
mascherando la mia pazzia.
Sarò pazzo da solo.
Amico o nemico che tu sia,
come posso farti capire?
Anche se camminiamo insieme,
mano nella mano, la mia strada non è la tua

[Khalil Gibran]
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MessaggioTitolo: Re: (dall'opera "DE AMICITIA..." di Cicerone)   (dall'opera "DE AMICITIA..." di Cicerone) Icon_minitimeDom Mag 24, 2009 10:38 pm

[...] E un giovane disse: Parlaci dell'Amicizia.

Ed egli rispose, dicendo:

Il vostro amico è i vostri bisogni esauditi.

È il vostro campo, che seminate con amore e che mietete con gratitudine.

Egli è la vostra mensa e l'angolino accanto al fuoco.

Perché vi recate da lui con la fame, e lo cercate per avere pace.

Se il vostro amico vi apre la mente, non temete il "no" nella vostra, né trattenete il vostro "sì".

E se lo vedrete silenzioso, il vostro cuore non cessi d'ascoltare il suo cuore;

Perché senza parlare, nell'amicizia, tutti i pensieri, tutti i desideri,

tutte le aspettazioni, nascono e sono condivisi con una gioia priva di clamori.

Non vi attristate, quando vi dividete dall'amico;

Perché le cose che amate di più in lui saranno più evidenti durante l'assenza,

come la montagna a chi sale, che è più nitida dal piano.

E non vi sia altro scopo nell'amicizia che l'approfondimento dello spirito.

Perché l'amore che non cerca unicamente lo schiudersi del proprio mistero,

non è amore, ma una rete che pesca soltanto cose inutili.

La parte migliore di voi sia per l'amico.

Se egli deve conoscere il deflusso della vostra marea, fate in modo che ne conosca anche il flusso.

Perché cos'è il vostro amico, se andate in cerca di lui per uccidere il tempo?

Cercatelo invece avendo tempo da vivere.

Perch'egli è lì per servire al vostro bisogno, non per riempire il vostro vuoto.

E nella soavità dell'amicizia fate che abbondino risa, e piaceri condivisi.

Perché è nella rugiada delle piccole cose che il cuore trova il suo mattino e si ristora.

Gibran
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MessaggioTitolo: Re: (dall'opera "DE AMICITIA..." di Cicerone)   (dall'opera "DE AMICITIA..." di Cicerone) Icon_minitimeDom Mag 24, 2009 11:51 pm

Come si mantiene un'Amicizia?

Una madre e suo figlio stanno camminando sulla spiaggia.
Ad un certo punto il bambino dice:
"Mamma come si fa a mantenere un’Amicizia?"
La madre guarda il figlio sorridendo e poi gli dice:
"Raccogli un po’ di sabbia."
Il ragazzo si china e raccoglie una manciata di sabbia finissima.
La madre allora, sempre sorridendo:
"Ora stringi il pugno…"
Il ragazzo stringe la mano attorno alla sabbia e vede che, più stringe,
più la sabbia gli esce dalla mano.
"Mamma, la sabbia se ne scappa…"
"Lo so, caro… Ora tieni la mano completamente aperta…"
Il ragazzo ubbidisce, ma una folata di vento porta via parte della rimanente.
"Anche così non riesco a tenerla…"
E la madre, sempre sorridendo:
"Adesso raccogline un altro po’, e tienila con la mano aperta a cucchiaio…
così.... abbastanza chiusa per custodire, e abbastanza aperta per la liberta'".
Il ragazzo riprova, e questa volta la sabbia non sfugge dalla mano, ed e' protetta dal vento.
"Ecco come far durare un’Amicizia…"
[ Kherydan ]
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