Il nostro prossimo

Lisa, le tue riflessioni mi hanno fatto tornare alla mente un brano del vangelo che mi ha sempre colpito, dalla prima volta che l'ho sentito.

Spero che non ci siano problemi, visto che sto parlando di religione, ma questo brano, quanto mai attuale, mi sembra abbia proprio un respiro universale-

(Se ci ci sono problemi lo cancello)

....Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: "E chi è il mio prossimo?".
Gesù riprese: "Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte.
Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?".
Quegli rispose: "Chi ha avuto compassione di lui". Gesù gli disse: "Va' e anche tu fa' lo stesso".

nello spirito dello yoga ,,,il senso dell'unità è sempre presente ,ed è illusoria la separazione,,,

in alcune correnti spirituali ,viene addirittura supposto che in realtà noi siamo il sogno del tutto ,e che nulla esiste di separato ,che il nostro percepirci diversi è assoluta illusione,,,un modo di dire che è diverso solo ciò che appare ,,,ma che il prossimo siamo noi l'uno dell'altro ,,,e che in virtù di questo ci comporteremo di conseguenza ,,,chi non lo fa è per lo stato di ''ignoranza''in cui vive,,destinato ,nel processo evolutivo a trasformarsi