Quando i disabili disturbano

Venezia. Albergatrice ai genitori di bimba
disabile: disturba, cambiate orari dei pasti
La famiglia, di Bassano, ha interrotto le vacanze a Bibione
ma prima ha dovuto pagare una "penale" di 500 euro

VENEZIA (29 luglio) - Disturbava gli altri clienti durante i pasti, per questo un'albergatrice di Bibione ha chiesto ai genitori di una bambina disabile di quattro anni di farla mangiare in orari diversi dagli altri. La coppia di Bassano del Grappa, sconvolta dalla richiesta, ha preferito interrompere le vacanze al mare piuttosto di subire una tale umiliazione.

Ma, prima di lasciare l'albergo, i due hanno dovuto pagare 500 euro di penale per aver anticipato la partenza. Oltre al danno, dunque, la beffa. La coppia che ha denunciato l'episodio è decisa però a farsi restituire il denaro sborsato per la "penale" e per questo si è rivolta all'Unione dei Consumatori. «Da quanto ci ha raccontato il padre - spiega il presidente regionale Antonio Tognoni - sono state poste condizioni inaccettabili e discriminatorie nei confronti della bambina, che è affetta da una sindrome congenita e per esprimersi emette alcuni suoni: sono proprio questi vocalizzi la materia del contendere».

L'Unione consumatori ha già inviato una lettera ai proprietari dell'albergo (e per consocenza agli assessorati regionali competenti), intimando la restituzione dei 500 euro. «Come si fa a dire che la piccola disturbava gli altri clienti dell'albergo quando ci sono bambini che strillano, piangono, fanno capricci e a nessuno viene in mente di allontanarli?», dice all'Ansa Tognoni, al culmine dell'indignazione: «I genitori sono persone dignitosissime che vogliono riavere solo quei 500 euro per non subire, oltre al danno, anche la beffa. Voglio pensare che all'albergatore la situazione sia sfuggita di mano. Ma comunque è una vicenda inaccettabile che viola anche la legge contro le discriminazioni dei disabili».
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Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno a protestare.

Non credo ci sia altro d'aggiungere

Non ci sono parole Flilla, e non e' neppure la prima volta che succede.

Che dire poi della citazione (di Brecht se non sbaglio), quanto mai attuale e terribile.

Io spero sempre che questa situazione cambi, ma credo ci vorranno anni....

Si è Brecht, attualissima......................e pensare che c'eravamo illusi che dopo l'olocausto non ci sarebbe più stata nessuna forma di razzismo verso il diverso

non è di molto tempo fa una notizia simile,,,

la cosa che mi stupisce ,,è che nonostante tutto il parlare che si fa ,,,ci siano nel concreto episodi simili,,,

invece di apprezzare i genitori che affrontano tutti i giorni grandi difficoltà...in sovrappiù li si punisce,,,lasciando stare tutto il resto di cui flilla ha espresso benissimo il concetto con la splendida citazione

Secondo me chi si trova a vivere, suo malgrado, certe esperienze, dovrebbe segnalare l'albergo, o il ristorante, oppure il luogo in cui è avvenuta la sua esperienza, per fare una pubblicità negativa a quel posto, una specie di catalogo al contrario, segnalato non con le stelle bensì con tanti pollici all'in giù a seconda della cattiva qualità del sito.
Sono sicura che i gestori o i proprietari se ne guarderebbero bene dall'accogliere in quel modo gli ospiti diversamente abili perchè, i numeri fanno testo, c'è un'alta percentuale di popolazione che non è "perfetta" e poi...................potrebbe toccare anche a loro no

Onestamente la penso in maniera un pò diversa.

Vi dico il mio punto di vista.

Credo che si stia stigmatizzando l'episodio in modo eccessivo.
Non penso che le persone fossero consapevoli che si stessero comportando in maniera razzista e quindi fossero razziste.

Di conseguenza la citazione di Brecht mi sembra un pò esagerata.

L'azione in se è condannabile, sicuramente. Ma non possiamo fare di ogni erba un fascio e non si possono paragonare eventi o situazioni troppo dissimili tra loro altrimenti si rischia di far perdere di valore l'evento in se.

Certo a primo acchitto uno può gridare al razzismo.

Ma secondo me siamo di fronte ad un semplice caso di insensibilità.

Io sono convinto che loro, semplicemente, fossero infastiditi da un bambino che faceva rumore. Pensavano, probabilmente che fosse un bambino rompiscatole come ce ne sono tanti.

Certo ci vorrebbe più sensibilità. Ma una persona insensibile non necessarimante è razzista; come ho detto, può darsi che agisca da tale senza rendersene conto.

Detto questo, non voglio sminuire la gravità dell'episodio in sé. E non voglio neanche considerare normale il modo di agire di queste persone.

Spero che con tutto il garantismo che c'è in italia per una volta le brave persone possano avere una reale giustizia.

Condivido pienamente l'idea di flilla.

lisa ha scritto:

Credo che nessun essere umano dotato di debolezze ,difetti,voce alta ,maleducazione ,supponenza,arroganza oltre che di altre cose positive naturalemnet si dovrebbe arrogare il diritto di comportarsi da giudice insensibile come è accaduto in questo caso ma accade anche nostro malgrado in tanti altri.
Nessuno conosce il valore della parola "normalità" che forse è stata coniata più che altro per tenere buone ed appiattite le non coscenze altrui oltre che per erigere muri che si è lottato anni per abbattere.
Prima di tutto no si è abili o diversamente abili ,prima di tutto si è esseri umani TUTTI indistintamente e credo che a questi albergatori questo piccolo particolare sia sfuggito!

I soldi che venivano elargiti per il pagamento della vacanza da questa coppia erano uguali ,integri e dello stesso colore dei soldi in possesso da chi non aveva un figlio diversamente abile come nel caso di questa coppia tanto è che li hanno pretesi nonostante fossero stati loro ad allontanare dalle normali ore dei pasti questa famiglia.
Questa è l'ennesima dimostrazione che :la mamma dei cretini è sempre incinta e che ha volte incappa anche in parti gemellari!!!!

é una vergogna che in un mondo dove tuttti si riempiono la bocca con parole come.Amore,fratellanza,rispetto,educazione e quantaltro alla fine si debba constatare che sono solo belle parole per qualcuno,per fortuna non per tutti!!

Condivido totalmente quello che stai dicendo.

Aggiungerei una cosa.

Diverso tempo fa lessi da qualche parte che la definizione di handicap da parte dell'Unione europea è ben evoluta: qualsiasi persona posta di fronte a quelle che per lui sono delle barriere archiettoniche diventa un portatore di handicap, l'handicap diventa quindi non una condizione assolulta ma relativa. Infatti più una società riduce le barriere archittotiniche più la differenza tra le persone "normali" e i portatori di handicap si riduce. Nel mio caso io sono alto 1.65 in un luogo dove tutti gli oggetti sono posti ad altezza media per due metri i sarei un portatore di handicap.

Inoltre ricordiamoci sempre che il normale è riferito sempre è comunque ad una maggioranza di persone che ha determinate caratteristiche.

Paradossalmente, quindi, in una società dove tutti fossero ad esempio zoppi o con la sindrome di down non credo che noi saremmo considerato tanto normali.....anzi.

Quindi come al solito tutto dipende dal punto di riferimento che si va a prendere.

Fortunatamente ci sono persone che sono esempi di lungimiranza. Una definizione come quella stabilità sopra né è un esempio. Purtroppo, è questo il problema, la percentuale di persone così è sempre minore rispetto a quelle che definirei meno mature.

Purtroppo non sempre le persone sono pronte per capire tutto questo.

Ad esempio una mia amica, bravissima ragazza, è disturbata dalla presenza di portatori di handicap. Non che sia maleducata o quant'altro anzi. Solo che si sente a disagio e in colpa. Io personalmente, indipedentemente dall'affetto che provo per lei, non mi sento di giudicarla. Semplicemente non è pronta per affrontare questo problema. Non è abbastanza forte. Forse è troppo sensibile. Non so.

lisa ha scritto:

Direi che ci siamo quindi dobbiamo essere contenti per questo,il come è una piccola sfumatura interpretativa ma alla fine sono contenta davvero che ci siano persone con una spiccata sensibilità,con la voglia di mettersi in gioco ed anche con la normalità e la consapevolezza di quanto "piccoli"siamo.

Dal tuo angolo di osservazione si evince questa dipsponibilità a superare le distanze (forse inesistenti)che ci sono fra le persone e per questo mi complimento con te!
Certo anche noi difronte ad un ostacolo (come potrebbe essere il non rispetto delle barriere architettoniche)ci ritroveremmo ad avere "problemi".

Sai qual'è la cosa bella però secondo me???

Che se anche un oggetto fosse posto in altro ,troppo per le tue possibilità di raggiungerlo,accanto a te ci sarebbe sempre qualcuno più "alto" a prenderlo per te e questa è la fratellanza e la cura verso l'altro.
Al mondo ci sono ancora persone "alte"che si prendono cura di quelle più "basse" e questa è la meraviglia della vita!
per le tue osservazioni!

Ti ringrazio per i complimenti.

Ammetto che ci provo e non sempre ci riesco.
E' complicato e molto spesso anche semplicemente per stanchezza tendo ad essere meno aperto e anche più egoista.

La vita è già complicata così com'è e spesso penso che le persone semplicemente si scoccino di fare quel quid in più perché non vogliono avere troppi problemi. Si vogliono godere la vita.

Ma secondo me è esattamente il contrario.

In una intervista ad Amartya Sen, questi dice: " la vera ragione per cui vogliamo essere felici la troviamo quando riflettiamo se abbiamo agito bene. NOn dico che facciamo deterinate cose per creare la felicità del mondo. Però, quando le abbiamo fatte e bene, ne troviamo fonte di felicità."

Infine, secondo è normale che la maggior parte degli uomini non sia lungimirante-maturo. In fin dei conti dai media siamo bombardati da stimoli che ci insegnano tutt'altro.

Avevo letto sul giornale che più del 50% degli italiani (mi sembra di ricordare 70%, ma non sono sicuro)
si informa con la tv......è normale quindi che una persona possa essere fuorviata.

Ammetto cmq che il discorso è più complesso e ci sarebbero molte problematiche da tirare fuori, quindi concludo subito questa disgressione.

Ho letto con enorme piacere i post che avete scritto, sono riflessioni molto profonde che vanno al di là dal giudizio per il fatto di cronaca.

Se è diventata abitudine lasciare i propri figli a crescere davanti ad una televisione senza fornire loro i giusti strumenti con i quali affrontare la vita, non c'è abitudine sociale che tenga per giustificare l'attribuzione del marchio di normalità.
Anche se tutti i bambini del mondo fossero parcheggiati lì davanti ed uno solo no, sarebbe normale quel singolo bambino e non tutti gli altri.

Spesso e troppo facilmente vengono confusi i modi per indicare la "normalità".
A volte viene considerato giusto un comportamento sbagliato solo per il fatto che lo "fanno tutti", quindi è "normale/giusto" farlo.

Non è possibile nemmeno accettare la "normalità" con la scusa che sarebbe troppo difficile o più grande di noi cambiare le cose, per non soffrire magari, embè che male c'è nel soffrire?
Io evito di soffrire non quando accetto, anche se a malincuore, di fare qualcosa che non condivido ma quando, nonostante qualche difficoltà, affronto il problema che non condivido.

Ma ha ragione jko,

Citazione :

il discorso è più complesso e ci sarebbero molte problematiche da tirare fuori,