Molto prima....

Molto prima della legge Basaglia....

Quanto ci fanno riflettere queste fotografie, lo squarcio che aprono su un mondo diverso, forse diverso, sulle nostre paure, su quello che eravamo...

http://www.repubblica.it/salute/2010/11/12/foto/oltre_il_muro_autoritratto_della_follia-9041302/1/?ref=HRESS-5

siamo a fine 2010 e non credo che la situazione sia ben diversa dal 1973...


Soprattutto a causa dei tagli dei fondi alla sanità, gli operatori non possono lavorare o portare a termine i progetti di recupero. Diversi "malati" che prima venivano seguiti nella propria casa dovranno tornare ne "l'altra casa", che ha cambiato nome ma è sempre un manicomio.... anzi peggio....

Quello che mi spaventa è che prima certe cose non si sapevano, non si "fotografavano"...:
oggi ci fanno gli scoop televisivi, programmi interi di informazione sullo scempio e il degrado e chi può, non fà nulla per evitare di ......ritornare ante e ante 1973.

Certo la situazione è complessa, ongi settore ha bisogno di "rattoppi" economici ma io penso e dico... perchè non dare la precedenza alla salute dell'uomo?
La legge Basaglia ha decretato la chiusura della case di cura ma non ha previsto che ci vogliono tanti bei soldini (statali e non ) per curare i pazienti a casa propria, senza restrizioni o costrizioni. E infatti... dai oggi e dai domani... i soldi son finiti, le cliniche a convenzione statale ormai chiuse..... i "pazienti" in mezzo alla strada... allo sbaraglio. Non credo che Basaglia volesse questo!

Intanto ho visto coi miei occhi che chi ha soldi per curarsi è diventato "cliente" e non "paziente" di certe cliniche private.

La legge Basaglia così come era stata decretata era una buona legge, perchè quello che c'era prima era innominabile..
Ma ha creato un vuoto nel settore, dovrebbero esserci delle strutture che dovrebbero dar sostegno alle famiglie, perchè sì la follia fa parte dell'uomo come la ragione, ma trattare con un folle, soprattutto quando non si è competenti non è semplice...
Ci sono i cosiddetti CIM, una barzelletta, perchè curarsi è a discrezione del paziente, che non è incapace di intendere e volere...paradossale no?
Ora tutto è nelle mani dei familiari, e ci sono situazioni che non si sa proprio come risolvere, e purtroppo dopo vari tentativi si arriva alla rassegnazione che non ci sono soluzioni e che l'unica alternativa siano gli psicofarmaci...sempre che il soggetto sia disposto a prendere...

Scusate era anche una digressione personale...

.................la palla è andata a finire in mano ai familiari che non sono in grado di gestire i loro cari come sarebbe giusto, per cui ecco che fioriscono e s'arricchiscono le cliniche private, per chi se le può permettere, oppure assistiamo a fatti di cronaca agghiaccianti in cui a rimetterci la vita sono spesso gli stessi familiari, anche loro vittime di un sistema sbagliato.

Scusate ma... sarò polemica in questo però effettivamente le realtà delle cliniche pischiatriche spesso erano lo specchio della realtà familiare. Mi spiego: so epr esperienza che una volta se si aveva una persona con handicap sia fisici che mentali, si tendeva a nasconderla agli altri, a lasciarla a sè stessa, diversi nel paese dove vivevo negli anni tra i 60 e gli 80 ancora li vedevi girare la notte da soli per le strade (me lo raccontava mia mamma) o ubriacarsi nei bar o cose simili. E quindi nessuno che avesse un interesse così basso poteva neanche sognarsi di protestare per i trattamenti nelle case di cura, nei manicomi. Non ultimo, per dire che chiudere i manicomi non è una cosa sbagliata, qualcuna ha un'idea di quante donne perfettamente sane di mente siano state internate magari epr soffocare uno scandalo relativo ad esempio a una gravidanza o per un semplice esaurimento nervoso dato da mariti spesso violenti o dalla società di una volta che imponeva una completa chiusura in sè stesse perchè "i panni sporchi si lavano in famiglia"? Quante persone "scomode" sono state fatte passare per pazze? Per non aprlare poi del fatto che è impossibile recuperare credibilità quando sei o sei stato rinchiuso?
Il sostegno alle famiglie è una cosa che dovrebbe essere garantita ma io penso che il servizio domiciliare non sia la soluzione. Chi sopporta per anni una persona con certi problemi (lo so eprchè l'ho visto) non vede l'ora di essere sollevata da quel peso, spesso solo epr un paio d'ore e di respirare un momentino. Quindi salvo casi estremi sarebbe meglio curarlo all'esterno un malato. Inoltre Penso che la realtà dei manicomi si sia espansa all'esterno. la maggior parte delle persone malate di mente hanno una terapia farmacologica lunga come la lista della spesa, la sedazione è come la reclusione. Mi apre che per migliorare la vita di queste eprsone la medicina abbia un approccio troppo scientifico e troppo poco umano. non si punta alla risoluzione ma al contenimento... Questa cosa non l'ho mai capita...
Per quel chje riguarda le famiglie counque non giudico in nessun caso nessuno che prenda decisioni drastiche, purtroppo una persona malata porta spesso allo sfinimento chiunque...
E' la classica cosa che non ti augureresti ne augureresti mai a nessuno...

Credo non ce ne sia bisogno, ma illuminante è anche il libro di Ascanio Celestini "La pecora nera" l'ho letto due volte e tutt'e due sono rimasta senza parole ma con una tristezza infinita dentro

Doxy, concordo pienamente con le tue affermazioni,

E' un problema davvero molto complesso dalla mille sfaccettature.
Chiudere i manicomi credo sia stato il primo passo verso una strada giusta, ma poi ci si e' fermati li', e l'enorme peso di chi vive questi problemi e' caduto interamente sui familiari, che da soli non ce la possono fare.

Nessuno ha la bacchetta magica pero' le istituzioni dovrebbero avere un ruolo "preponderante", gestendo dei centri, in cui i malati vengano aiutati e possibilmente recuperati, supportando contemporaneamente anche le loro famiglie.

Chi di voli ha visto il film su Basaglia? Mi ha commosso fino alle lacrime, quante promesse sbocciate e non mantenute....