Sara68 Scrittore
| Titolo: C'era una volta, c'è e ci sarà ancora... una fiaba Mar Nov 08, 2011 1:12 am | |
| AL DI LA' DEL TEMPO Molto, ma molto tempo fa ,non importa quando perchè il tempo è solo degli uomini e non del Tempo,l'uomo viveva in totale armonia con la Natura ,onorava Madre Terra e riconosceva come suo padre il Sole che brillava in alto nel Cielo . Sentivano il richiamo che di tanto in tanto l'Aquila lanciava loro ,per far loro ricordare dell'estrema capacità di visione del Tutto che essi possedevano,per poi sfrecciare veloce verso il Sole come per ricordare loro di rendergli onore.. Ma un brutto giorno,anzi nè brutto nè bello ,perchè il bello ed il brutto sono concetti ad uso esclusivo degli uomini, cominciò una strana trasformazione , lentamente ad essi ,dapprima solo ad alcuni poi sempre di più ,e sempre più numerosi , a gli uomini ,alle donne ed anche ai bambini ,ma a questi per ultimi ,spuntarono delle placche come quelle delle tartarughe ,e proprio in questi animali essi si trasformarono.Ora non c'è niente di male ad essere una tartaruga se si è figli di tartaruga ma in quel caso la situazione era differente .Si erano appesantiti con i loro troppi Io, Io , Io sono ,Io faccio Io credo, da perdere di vista l'appartenenza ad un Tutto Unico e compenetrante con Sè stesso.Non riuscirono più a vedere il Sole e arrivarono al punto di affermare che non c'era e che non era mai esistito.Si trascinavano stancamente brucando l'erba quando c'era , e mai passava loro per la mente di provare ad alzare lo sguardo ,di spaziare almeno con la vista in lungo ed in largo,visto che non riuscivano più ad espandere le loro coscienze.In questo modo trascorrevano la loro vita aspettando la morte.Invano di tanto in tanto arrivava l'Aquila emettendo il suo richiamo ,essi non vi prestavano la minima attenzione,seguitavano a cercare cibo che diventava sempre più raro poichè la terra da verde e fertile che era stava diventando un deserto.Quando si incrina una parte del Tutto ,il Tutto ne risente,poichè Tutto è Uno ,l'Alto è come il Basso ed il Basso è come l'Alto ,un assioma che purtroppo l'uomo aveva dimenticato.poi accadde un fatto,una coincidenza qualcuno potrebbe pensare mentre qualcun altro potrebbe invece pensare ad un'estremo tentativo da parte della Natura di ristabilire l'equilibrio perduto, fatto sta che ,mentre una di queste tartarughe stava camminando ,ad un tratto scivolò per un declivio e si capovolse.Essa sapeva benissimo che da lì a poco sarebbe morta perchè una tartaruga non riesce a raddrizzarsi ,perlomeno una di terra,quelle di mare o d'acqua invece possono ,chissà perchè ,forse sono più fluide come l'elemento in cui vivono,ma è così.All'inizio si disperò chiese aiuto ,pianse ,urlò, nulla nessuna risposta.Rassegnandosi all'inevitabile recitò un paio di preghiere che aveva imparato da giovane e si arrese immobilizzandosi ,quando apparve un puma che si avvicinava circospetto,la tartaruga pensò: ecco ci siamo ,un colpo di zampa e tutto sarà finito...ma non appena il puma diede la sua zampata la tartaruga si raddrizzò nuovamente e ritirò zampe e testa nel carapace e sibilando e fischiando come fanno i rettili ingannò il puma che si allontanò credendo di essere in presenza di un serpente.Quel gesto diede nuova energia alla povera tartaruga , sia a livello fisico che a livello interiore ,spirituale.Come una scarica elettrica al cervello che attivò tutti i neuroni,che risvegliò la consapevolezza assopita da tempo. La bestiola ricordò improvvisamente chi in realtà fosse e subito le piastre della corazza svanirono.La tartaruga si alzò in piedi ,era di nuovo un 'essere umano.Cominciò a danzare ,pieno di gioia ,fu un'illuminazione improvvisa che si espanse verso tutte le altre tartarughe che cominciarono anche loro a disintegrare le loro corazze diventando di nuovo ciò che erano realmente. Tutto ricominciò a vivere ,l'erba divenne di nuovo verde e tutti rivolsero ancora una volta lo sguardo al Cielo ,ma stavolta ben in equilibrio tra Esso e la Madre Terra . In alto ,su in cielo l'Aquila volteggiava emettendo il suo verso di gioia. Giuseppe | |
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