a mio padre.

Un piccolo scrigno a forma di conchiglia . una melodia dolce quando lo apro…
“voglio la tua felicità”………
E’ quello che hai sempre cercato di dirmi……..
“Ti voglio bene”………….
E’ quello che da grande ho sempre voluto dirti, ma non ci sono mai riuscito.
E' stato il tuo bacio, che al mattino, per tanti anni mi ha sempre accompagnato.
Stella brillante, punto di riferimento..
Qualche lacrima per le delusioni che forse ti ho dato, tanti sorrisi per le tue storie inventate prima di dormire e quanta paura, certe volte, per i tuoi silenzi……
Eri il mio migliore amico quando ero piccolo, il fratello che non ho mai avuto, il fratello che troppo presto ho perduto…
Eri il più forte, il più bello e ricorderò sempre quando, seduto sulle tue ginocchia mi insegnavi a guidare.
E’ passato tanto tempo da allora e talvolta ho visto qualche lacrima scorrere sul tuo viso.
La vita ti ha segnato con rughe profonde che giorno dopo giorno ti hanno fatto diventare più forte.
Sono diventato grande e padre anch’io.
Tante cose vorrei dirti…
ti voglio bene…
Vorrei dirti che posso ancora vincere, e dedicare a te le mie vittorie, perché so che ci sarai sempre tu ad incoraggiarmi.
Ora sono il tuo orgoglio, il tuo sostegno, il tuo amico.
Compagno di mille avventure… tenero cucciolo… Sarai tu, che ad ogni mia caduta, mi aiuterai ad alzarmi, pulendomi le ginocchia sbucciate.

Quando si parla di padre, mi sento sempre particolarmente coinvolta.
Il pensiero corre al mio, a quello che non sono mai riuscita a dirgli, ma che avrei tanto voluto.
Ora lo so che lui conosce il mio cuore e la profodnita' del mio sentimento per lui, ancora gli chiedo consiglio nei miomenti difficili, e sempre lo sento vicino a me.

bellissime davvero ,,

,,tra mio padre e me c'era sempre ,,un leggero imbarazzo

da parte mia per non essere il figlio maschio che avrebbe voluto,,,

da parte sua l'impossibilità a capire quello che ero ,,,

nessun conflitto ,nessun rimprovero ,solo questa vena di lontananza ,,,piccolissima eppure incolmabile,,,

solo qualche ricordo addolcisce questa sensazione,,,qualche volta alzarci alle 4 per andar per funghi o mirtilli,,,o qualche risata tutti insieme,,,

ma non avremo potuto far di più ,,,e va bene così,,,

belle le tue sensazioni olandese,,,e saper che può essere anche così....

mio figlio mi dice "ti voglio bene papino"..
chissà se un giorno, quando sarà grande riuscirà ancora a dirmelo...
io cercherò di mettercela tutta per essere un buon padre, un amico fidato, un fratello...
a chi ha ancora i genitori, consiglio di fare il possibile per goderseli ancora di più. i rimpianti sono la cosa peggiore, non c'è niente di più triste di scoprire che ormai non c'è più tempo..
ciao

Considerando quanto mio padre sia importante per me apprezzo molto la tua poesa.

Tra quei pochi pregi che ho ho sicuramente il pregio di essermi accorto quanto la vita cambi improvvisamente e sono sempre stato molto aperto con i miei.

Quindi diciamo che non ho problemi a dire a mio padre che gli voglio bene...

Certo non glielo direi sempre per non sentirmi stupido ma sicuramente non ho problemi a dirglielo.

Cmq non so come mai in generale nasca questo pudore, questa vergogna nell'aprire i propri sentimenti a persone che ci vogliono più bene di noi.

Non l'ho mai capito.

con mio padre non c'era bisogno di dirlo...
anche se mi rendo conto che dovevo
e potevo essere più esplicito...
cerco di recuperare con i miei figli
con i quali esprimo il mio bene anche a parole
appena posso...
ma credo che dovremmo essere anche
più sereni a giudicarci e a giudicare...
il bene si vede...e quello tra un padre ed
un figlio è anche unico e non paragonabile...

ora che mio padre ha 77 anni, mi rendo conto. leggo nei suoi occhi la paura di non potermi accompagnare fino alla fine..
lo capisco dai suoi discorsi..
so che un giorno io sarò al suo posto con mio figlio..

ma su dai.... un gran respiro.... così! pensiamo a godere delle piccole gioie quotidiane e via i pensieri tristi!!

damdam ha scritto:

con mio padre non c'era bisogno di dirlo...
anche se mi rendo conto che dovevo
e potevo essere più esplicito...
cerco di recuperare con i miei figli
con i quali esprimo il mio bene anche a parole
appena posso...
ma credo che dovremmo essere anche
più sereni a giudicarci e a giudicare...
il bene si vede...e quello tra un padre ed
un figlio è anche unico e non paragonabile...

Condivido le tue parole. Da una parte non c'è neanche bisogno. E' sottointeso e lo si evidenzia nei gesti. Ci son certi momenti quando sono lontano da casa che mi sento uno stupido a non dire ai miei quanto li voglio bene...poi quando glielo dico mi sento stupido a dirglielo. Glielo dico supero questo pudore perché so che è giusto farlo...che non c'è niente di male ma mi sento stupido lo stesso. ...non so perché....semplicemente lo avevo notato pure io.

Piccola cosa non avevo giudicato nessuno....non che sia emersa il contrario ma non volevo creare dissapori inutili data la possibile ambiguità

olandesevolante ha scritto:

ora che mio padre ha 77 anni, mi rendo conto. leggo nei suoi occhi la paura di non potermi accompagnare fino alla fine..
lo capisco dai suoi discorsi..
so che un giorno io sarò al suo posto con mio figlio..

ma su dai.... un gran respiro.... così! pensiamo a godere delle piccole gioie quotidiane e via i pensieri tristi!!

Si ti capisco perfettamente....mio padre è giovane ancora e anche lui ogni tanto sente il bisogno di dirmi che mi sarà sempr vicino anche quando morirà...e di ricordarmi quando lui non ci sarà più di quello che mi ha insegnato.

Non credo che sia sbagliato parlarne. Ci permette di renderci conto quando siano importanti le persone che ci stanno accanto e di dare loro la giusta importanza e di agire di conseguenza.

Ammetto che cmq condivido l'idea di fare un gran respiro e in modo da rassenerarsi. Ammetto che quando parlo di queste cose mi viene un pò il magone.