UNA LUCE NELL' OSCURITA'

PREMESSA

QUESTA E’ UNA STORIA COME TANTE ALTRE, UNA STORIA CHE VOGLIO NARRARVI PERCHE’ CREDO CHE SIA IMPORTANTE TRASMETTERE AGLI ALTRI QUELLE CHE SONO LE ANGOSCIE, LE PAURE, LE SPERANZE,TUTTO CIO’ CHE NON E’ FINE A SE STESSO, MA CHE SERVE A CRESCERE E A CAPIRE CIO’ CHE MOLTO SPESSO I NOSTRI OCCHI E LE NOSTRE ORECCHIE NON POSSONO O NON VOGLIONO NE VEDERE E NE SENTIRE.

INIZIO

ERA UNA SPLENDIDA GIORNATA DI PRIMAVERA DEL 1960 E IN UN RICOVERO PER RAGAZZE MADRI, DOPO UNA GESTAZIONE DI APPENA SETTE MESI , VENIVA ALLA LUCE UN BIMBO IL CUI NOME ERA GIUSEPPE . ERA SOTTO PESO , MA SI MUOVEVA COSI TANTO DA CONVINCERE TUTTI CHE POTEVA FARCELA. QUINDI DECISERO DI METTERLO TEMPORANEAMENTE IN UNA INCUBATRICE. GIUSEPPE E’ MOLTO FORTE, NON ACCETTA L’INCUBATRICE, MA VUOLE SOLO LA SUA MAMMA CHE PURTROPPO NON C’E’. SI PERCHE’ LA SUA MAMMA ESSENDO STATA CACCIATA DI CASA,DOVEVA LAVORARE PER POTER MANTENERE SIA LEI CHE IL PICCOLO GIUSEPPE. INTANTO IL PADRE ERA IRREPERIBILE, ED INOLTRE NON AVEVA ALCUNA INTENZIONE DI RICONOSCERE QUEL FIGLIOLO. PASSANO MESI E CRESCENDO GIUSEPPE COMINCIAVA QUASI A CAPIRE CHE IN FONDO LUI ERA LI SOLO SENZA LA SUA MAMMA SENZA NESSUNO CHE POTESSE SPIEGARGLI IL PERCHE’. UN GIORNO LA MAMMA CHIESE ALLA SUORA PERCHE’ IL PICCOLO FOSSE COSI MAGRO, ED ELLA RISPOSE CHE IL PICCOLO NON VOLEVA MANGIARE SE NON IN PRESENZA DI LEI ,IN PAROLE POVERE ERA IL CASO CHE LA MAMMA SI OCCUPASSE A TEMPO PIENO DEL PICCOLO GIUSEPPE, MA COME?ERANO TEMPI DURI,SOPRATTUTTO PER UNA DONNA SENZA MARITO E CON PROLE. IL GIUDIZIO DELLA GENTE ERA SEMPRE LO STESSO,”SGUALDRINA” UN GIUDIZIO CHE PESAVA COME UN MACIGNO NELLA TESTA E NELLA VITA DELLA POVERA DONNA. POCA IMPORTANZA AVEVA IL FATTO CHE QUEL BAMBINO ERA IL FRUTTO DI UNA VIOLENZA. SI UNA VIOLENZA CONSUMATA TRA LE MURA DI UNA VILLA DI PROPRIETA’ DI PERSONE BENESTANTI. QUESTE ULTIME POI, DOPO AVER APPRESO IL FATTO, LICENZIARONO IN TRONCO LA POVERA DONNA SENZA PREOCCUPARSI MINIMAMENTE DI COSA POTESSE SUCCEDERGLI. DOPO DUE ANNI E MEZZO IL PICCOLO GIUSEPPE E LA SUA MAMMA, SI TRASFERISCONO A PRATO UN PAESOTTO CHE ALLORA ERA IN PROVINCIA DI FIRENZE, DOVE UNA ZIA ALLA LONTANA SI OFFRI DI DARE SERIAMENTE UNA MANO. ORAMAI GIUSEPPE HA QUATTRO ANNI E VA OGNI GIORNO AI GIARDINI PUBBLICI CON LA ZIA FERNANDA, LI CORRE DIETRO AGLI UCCELLI ,GIOCA CON ALTRI SUOI AMICI E MANGIA SEMPRE IL GELATO. MA LA COSA PIU’ IMPORTANTE ERA CHE OGNI SERA POTEVA FINALMENTE ADDORMENTARSI CON LA SUA MAMMA . IN UNA FREDDA MATTINA DI FEBBRAIO, UN UOMO DI NOME DOMENICO SI PRESENTA DALLA ZIA AFFERMANDO DI ESSERE IL PADRE DI GIUSEPPE, E CHE DOVEVA PORTARLO CON LUI A ROMA. L’UOMO NON VOLEVA SENTIRE RAGIONI, E TIRO’ FUORI ANCHE UNA PISTOLA. A QUESTO PUNTO, LA ZIA SPAVENTATA CHIAMA I CARABINIERI, L’UOMO SCAPPA VIA MINACCIANDO LA ZIA, E SUBITO DOPO ARRIVANO I CARABINIERI. UNO DI LORO DI NOME ANDREA, PRENDE IN BRACCIO GIUSEPPE, E LO PORTA FUORI, GLI DICE DI NON AVERE PAURA, PERCHE’ ORA C’E’ LUI E NESSUNO AVREBBE POTUTO PIU’ FARGLI DEL MALE. IL PICCOLO LO ABBRACCIO’ FORTE MA TANTO FORTE CHE IL CARABINIERE SI COMMOSSE. UNA DOMENICA DI LUGLIO LA MAMMA ED IL PICCOLO GIUSEPPE ERANO OSPITI DI UNA FAMIGLIA DOVE LA DONNA PRESTAVA SERVIZIO COME GOVERNANTE. MENTRE GIOCAVANO IN UN PRATO ANTISTANTE LA CASCINA, SI AVVICINO’ UN UOMO ,IL VISO DI GIUSEPPE SI ILLUMINO COME NON MAI, ERA ANDREA IL CARABINIERE CHE LO AVEVA SALVATO. ANDREA COMINCIO’ A PARLARE CON LA SUA MAMMA E GIUSEPPE LI GUARDAVA ENTRAMBI SEMBRAVANO COSI TRANQUILLI COME SE GIA’ SI CONOSCESSERO. NEI GIORNI A SEGUIRE, LE VISITE DI ANDREA ALLA MAMMA DI GIUSEPPE SI FANNO SEMPRE PIU’ ASSIDUE ED UN ANNO DOPO I DUE DECIDONO DI SPOSARSI. GIUSEPPE HA ORAMAI SEI ANNI E’ UN OMETTO E FINALMENTE PUO’ AVERE ACCANTO UNA VERA FAMIGLIA. CON GLI ANNI ANDREA E GIUSEPPE SI AFFIATANO SEMPRE PIU’, LA SUA MAMMA E’ FELICE E TUTTO SEMBRA ANDARE PER IL MEGLIO. GIUSEPPE HA 19 ANNI SI E’ DIPLOMATO A PIENI VOTI, VORREBBE ANDARE ALL’UNIVERSITA’ MA CI VOGLIONO TANTI SOLDI E PURTROPPO LA FAMIGLIA STA ATTRAVERSANDO UN BRUTTO MOMENTO. INFATTI LA MAMMA E’ MALATA DA TEMPO, HA UN TUMORE ALLE OSSA, E LA RADIOTERAPIA NON RIESCE PIU’ A FRENARE IL MALE, HA SOLO DUE MESI DI VITA. ANDREA IN PREDA ALLA DISPERAZIONE PER QUELLA DONNA CHE ERA TUTTA LA SUA VITA, CADE IN DEPRESSIONE E VIENE POSTO IN CONGEDO. COME PREVISTO, CIRCA DUE MESI DOPO LA MAMMA MUORE, UN FUNERALE PRIVATO, CON POCHI INTIMI, SOTTO UN INTERMINABILE TEMPORALE. ANDREA VIENE COLTO DA MALORE E NELLO STESSO GIORNO VIENE RICOVERATO PRESSO L’OSPEDALE DI SANTA CHIARA A PISA PROPRIO IN PIAZZA DEI MIRACOLI. MA IL MIRACOLO NON AVVIENE ED ANCHE ANDREA DOPO DUE GIORNI MUORE PER ARRESTO CARDIACO. GIUSEPPE E’ DI NUOVO SOLO E NON C’E’ NESSUNO STAVOLTA SU CUI PUO CONTARE. SONO GIORNI TERRIBILI,CERCA DISPERATAMENTE UN LAVORO, TROVA QUALCOSA MA NON LO PAGANO,LA CASA DEI SUOI GLI SEMBRA UN INCUBO SENZA FINE.OGNI OGGETTO,LO RIPORTA A QUEI MOMENTI FELICI , REALTA’ DI UN PASSATO CHE NON PUO’ PIU’ RITORNARE. LE LACRIME GLI SOLCANO IL VISO ED I SUOI OCCHI VERDI QUASI SCOMPAIONO SOTTO IL PESO DELLA TRISTEZZA,MENTRE LO STOMACO SGUAITA CRAMPI DI DOLORE. E’ LA FINE. GIUSEPPE CREDE DI AVERE LE ALLUCINAZIONI,RIMANE SEDUTO SU UNA POLTRONA PER INTERE GIORNATE,LE BRACCIA NON HANNO PIU’ FORZA COSI COME PURE LE GAMBE. MA IL SUO CERVELLO NO, QUELLO HA ANCORA LA VOGLIA DI RIFLETTERE DI REAGIRE. POI UNO SQUILLO ALLA PORTA RICHIAMA LA SUA ATTENZIONE, VORREBBE APRIRE, MA E’ TUTTO SPORCO TRASANDATO, SI VERGOGNA. DECIDE COMUNQUE DI APRIRE, E DI FRONTE A SE UNA SPLENDIDA RAGAZZA CHE LO GUARDA CON CURIOSITA’ INNATA. CIAO, MI CHIAMO ANNA SCUSAMI SE TI HO DISTURBATO,MA FREQUENTAVO LA TUA STESSA SCUOLA, HO SAPUTO COSA TI E’ SUCCESSO, NON TI HO PIU’ VISTO IN GIRO, E MI SONO CHIESTA, VISTO CHE ABITO NELLE VICINANZE, PERCHE’ NON ANDARLO A TROVARE?MA SE HO DISTURBATO VADO VIA. GIUSEPPE NON CREDE AI SUOI OCCHI, FINALMENTE QUALCUNO CON CUI PARLARE, MAGARI CONDIVIDERE QUEL MOMENTO DI TRISTEZZA. I DUE RAGAZZI PARLANO PER ORE SENZA ACCORGERSI CHE ORMAI E’ NOTTE FONDA,E L’ALBA ABBRACCIA QUEI CORPI ANCORA APPOGGIATI CON LE SPALLE SUL DIVANO. ANNA E GIUSEPPE CONTINUANO A FREQUENTARSI, LA LORO AMICIZIA DIVENTA PRESTO AMORE. UN AMORE CHE LI STA’ AIUTANDO NELLA DURA VITA DI OGNI GIORNO, AL DI LA’ DELLE DIFFICOLTA’ E DELLE SOFFERENZE, AL DI LA’ DI TUTTO CIO’ CHE DIAMO PER SCONTATO. PERCHE’ NON C’E’ NIENTE DI SCONTATO NELLA VITA, IL DOLORE COME LA SOFFERENZA, HANNO UN RUOLO FONDAMENTALE, SOLO DOPO AVER PROVATO IL VERO DOLORE E LA VERA SOFFERENZA POSSIAMO GRIDARE A SQUARCIAGOLA DI AVERCELA FATTA, DI ESSERE FINALMENTE DIVENTATI UOMINI.

By Gengis

un carissimo amico mi disse un giorno che solo chi ha sofferto ha un animo sensibile ed io penso che sia così,
chi ha davvero sofferto nell'infanzia, nell'adoloscenza, da adulto ha davvero un' anima sensibile e profonda anche se si nasconde dietro una maschera dura e impenetrabile.

silva