Faccia a faccia con il diverso

La modalità con cui ci rapporta al mondo è la costante dell' identità
formata da esperienze, aspetto fisico, estrazione sociale, educazione, carattere, cultura..
Ma non sempre il mondo però risponde con uno specchio che rifletti le auspicate aspettative di uguaglianza con l' identità preconcetta.
Abbiamo davanti un carnet sempre più diversificato, con il quale ci rapportiamo o meno a seconda di come venga soddisfatta questa identità.

Questo si riscontra su diversi piani sociali.
Il multietnico, e quindi religioso e culturale; il sessuale, il culturale ect ect..come, se pur celato da falso buonismo e disponibilità spicciola, anche il "diverso" psico-fisico, desta un certo sconcerto..una sorta di allarme, come se qualcosa stia minando l'integrità identificativa precostituita, con la quale ci si relaziona...

Quell'allarme che spaventa, provocando l'azione reattiva del giudizio critico sulla diversità dell'altro, diventa una normale disfunsione sociale, anche se in certi casi arriva all'eccesso fino a sfociare nello psicotico con violenze sul prossimo gravissime.

Con questa panoramica di carattere ampio, vorrei condividere con voi lo spazio ristretto del rapporto che abbiamo con la nostra identità, e di conseguenza al modo con cui ci rapportiamo al diverso...o per lo meno a ciò che rileviamo tale intorno a noi.

Se parli degli standard sociali ormai credo che non esistano più, tutti sono diversi da tutti, ma la bella maschera di presenza costituisce sempre il luogo comune per molti, senza la quale non si sentirebbero apprezzati dagli altri, che nemmeno li inviterebbero a pranzo se visti nudi e crudi.

L'allarme, per come la vedo io, scatta solo nel momento in cui un soggetto ha dei disturbi mentali latenti tali da diventare pericoloso per sè stesso e per gli altri, cose spesso inavvertibili prima di una certa conoscenza diretta, ma evidenti per gli addetti ai lavori, e in questo caso è giusto che ognuno prenda le distanza da queste persone, non sapendo come trattarle.

Sara68 ha scritto:

La modalità con cui ci rapporta al mondo è la costante dell' identità
formata da esperienze, aspetto fisico, estrazione sociale, educazione, carattere, cultura..
Ma non sempre il mondo però risponde con uno specchio che rifletti le auspicate aspettative di uguaglianza con l' identità preconcetta.
Abbiamo davanti un carnet sempre più diversificato, con il quale ci rapportiamo o meno a seconda di come venga soddisfatta questa identità.

Questo si riscontra su diversi piani sociali.
Il multietnico, e quindi religioso e culturale; il sessuale, il culturale ect ect..come, se pur celato da falso buonismo e disponibilità spicciola, anche il "diverso" psico-fisico, desta un certo sconcerto..una sorta di allarme, come se qualcosa stia minando l'integrità identificativa precostituita, con la quale ci si relaziona...

Quell'allarme che spaventa, provocando l'azione reattiva del giudizio critico sulla diversità dell'altro, diventa una normale disfunsione sociale, anche se in certi casi arriva all'eccesso fino a sfociare nello psicotico con violenze sul prossimo gravissime.

Con questa panoramica di carattere ampio, vorrei condividere con voi lo spazio ristretto del rapporto che abbiamo con la nostra identità, e di conseguenza al modo con cui ci rapportiamo al diverso...o per lo meno a ciò che rileviamo tale intorno a noi.

Il punto chiave è che siamo tutti diversi; è sbagliato affermare che siamo tutti uguali.

Lucy ha scritto:

Se parli degli standard sociali ormai credo che non esistano più, tutti sono diversi da tutti, ma la bella maschera di presenza costituisce sempre il luogo comune per molti, senza la quale non si sentirebbero apprezzati dagli altri, che nemmeno li inviterebbero a pranzo se visti nudi e crudi.

L'allarme, per come la vedo io, scatta solo nel momento in cui un soggetto ha dei disturbi mentali latenti tali da diventare pericoloso per sè stesso e per gli altri, cose spesso inavvertibili prima di una certa conoscenza diretta, ma evidenti per gli addetti ai lavori, e in questo caso è giusto che ognuno prenda le distanza da queste persone, non sapendo come trattarle.

Certamente il rapporto con chi è affetto da disturbi mentali tali da rendere pericolosa la convivenza deve essere prudenziale.

Sara forse intendeva come "diverso" quello che secondo la definizione corrente ha diversità di: religione, razza, preferenze sessuali...ecc

shining ha scritto:

Lucy ha scritto:

Se parli degli standard sociali ormai credo che non esistano più, tutti sono diversi da tutti, ma la bella maschera di presenza costituisce sempre il luogo comune per molti, senza la quale non si sentirebbero apprezzati dagli altri, che nemmeno li inviterebbero a pranzo se visti nudi e crudi.

L'allarme, per come la vedo io, scatta solo nel momento in cui un soggetto ha dei disturbi mentali latenti tali da diventare pericoloso per sè stesso e per gli altri, cose spesso inavvertibili prima di una certa conoscenza diretta, ma evidenti per gli addetti ai lavori, e in questo caso è giusto che ognuno prenda le distanza da queste persone, non sapendo come trattarle.

Certamente il rapporto con chi è affetto da disturbi mentali tali da rendere pericolosa la convivenza deve essere prudenziale.

Sara forse intendeva come "diverso" quello che secondo la definizione corrente ha diversità di: religione, razza, preferenze sessuali...ecc

Esatto Shining, a parte i casi estremi, è la normale disfunsione che ho voluto evidenziare e che riconosco.
Tutto ciò che si avverte come "diverso" semplicemente urtandosi con una personale identità sociale precostituita, dimostra che tale identità è falsa...questa è l'unica cosa sbagliata secondo me e che allontana e separa gli esseri umani,e di cui bisognerebbe spogliarsi per ritrovarsi...

Credo che ciò sia impossibile, la gente, qualsiasi cosa faccia, non la fa mai disinteressatamente e spesso rinfaccia anche ciò che toglie agli altri, oltre che ciò che non da, volendo essere libera di agire a modo proprio, ma non concedendo la stessa libertà agli altri, quindi se la mia libertà finisce dove incomincia la tua, il tuo sperare in quello che dici e solo una mera fantasticheria.

Lucy ha scritto:

Credo che ciò sia impossibile, la gente, qualsiasi cosa faccia, non la fa mai disinteressatamente e spesso rinfaccia anche ciò che toglie agli altri, oltre che ciò che non da, volendo essere libera di agire a modo proprio, ma non concedendo la stessa libertà agli altri, quindi se la mia libertà finisce dove incomincia la tua, il tuo sperare in quello che dici e solo una mera fantasticheria.

E se io ti dicessi che la mia identità è come un foglio bianco su cui puoi scrivere ogni cosa, compreso il tuo giudizio?
Ti do questa libertà disinteressata.

La tua identità non può essere un foglio bianco, nessuno è un foglio bianco, tutti siamo già scritti da questa vita, altrimenti non saremmo ancora nati; al massimo possiamo essere un foglio scritto ordinatamente e quindi leggibile, oppure un foglio pasticciato, pieno di curiosi scarabocchi e cancellature, che ci rendono incomprensibili pure a noi stessi.

Il mio giudizio di che? I miei giudizi riguardano ciò che nuoce in genere, non le persone che non conosco, perchè non rientrano nella mia sfera personale.

L'allarme, per come la vedo io, scatta solo nel momento in cui un soggetto ha dei disturbi mentali latenti tali da diventare pericoloso per sè stesso e per gli altri, cose spesso inavvertibili prima di una certa conoscenza diretta, ma evidenti per gli addetti ai lavori, e in questo caso è giusto che ognuno prenda le distanza da queste persone, non sapendo come trattarle.[/quote]

DIREI ALLARMANTE IL SOLO FATTO DI SOTTOLINEARE IL FATTO DI EVIDENZIARE IL FATTO CHE CI SONO PERSONE CHE NON VERRANNO MAI CLASSIFICATE COME PERSONE BENSÌ ETICHETTATE DIVERSE ED ALLONTANATE SOLO PER IL FATTO DI NON COMPORTARSI COME CI SI ASPETTA CHE L'ETICHETTA LO PREVEDA MENTRE ATTORNO A NOI VEDIAMO SCENE RACAPRICCIANTI DI PERSONE DEFINITE "CIVILI" CHE IN UN CONTESTO "NORMALE" E CASALINGO COMPORTARSI IN MANIERA BARBARA E "MASSACRARE DI VOCABOLI MOGLIE, MARITO O SUOCERI.... MA LORO SONO GIUSTIFICATI PERCHE' SONO NORMALI ED HANNO QUESTI RAPTUS DI FOLLIA MAGARI NON SOLO VERBALI...

MENTRE E' FACILE CLASSIFICARE PERSONE DI ASPETTO NON "normale" ED ALLONTANARLE CON ASTIO SENZA CERCARE UNA COMUNICAZIONE MA NON SOLO CON LORO ANCHE CON LE PERSONE DEFINITE "DIVERSE" SOLO PERCHE' CON UN CREDO, UNA PELLE OD UNA SCELTA SESSUALE CHE SI SCONTRA CON QUESTA DICIAMO BIGOTTA SOCIETA'....

SE VOGLIAMO CERCARE LA SCUSA PER ALLONTANARE LE PERSONE SI TROVERANNO QUALSIASI OCCASIONE E MOTIVAZIONE, VUOI PER PREGIUDIZIO, PER PELLE MA QUESTO E' UN DISCORSO GIA' FATTO IN PASSATO.... deli

armonia_completa ha scritto:

..

SE VOGLIAMO CERCARE LA SCUSA PER ALLONTANARE LE PERSONE SI TROVERANNO QUALSIASI OCCASIONE E MOTIVAZIONE, VUOI PER PREGIUDIZIO, PER PELLE MA QUESTO E' UN DISCORSO GIA' FATTO IN PASSATO.... deli

Esatto, e sono sempre scusa tirate fuori perchè non si ha il coraggio di guardarsi dentro, scoprendo di avere una identità egoica.

armonia_completa ha scritto:

DIREI ALLARMANTE IL SOLO FATTO DI SOTTOLINEARE IL FATTO DI EVIDENZIARE IL FATTO CHE CI SONO PERSONE CHE NON VERRANNO MAI CLASSIFICATE COME PERSONE BENSÌ ETICHETTATE DIVERSE ED ALLONTANATE SOLO PER IL FATTO DI NON COMPORTARSI COME CI SI ASPETTA CHE L'ETICHETTA LO PREVEDA MENTRE ATTORNO A NOI VEDIAMO SCENE RACAPRICCIANTI DI PERSONE DEFINITE "CIVILI" CHE IN UN CONTESTO "NORMALE" E CASALINGO COMPORTARSI IN MANIERA BARBARA E "MASSACRARE DI VOCABOLI MOGLIE, MARITO O SUOCERI.... MA LORO SONO GIUSTIFICATI PERCHE' SONO NORMALI ED HANNO QUESTI RAPTUS DI FOLLIA MAGARI NON SOLO VERBALI...

MENTRE E' FACILE CLASSIFICARE PERSONE DI ASPETTO NON "normale" ED ALLONTANARLE CON ASTIO SENZA CERCARE UNA COMUNICAZIONE MA NON SOLO CON LORO ANCHE CON LE PERSONE DEFINITE "DIVERSE" SOLO PERCHE' CON UN CREDO, UNA PELLE OD UNA SCELTA SESSUALE CHE SI SCONTRA CON QUESTA DICIAMO BIGOTTA SOCIETA'....

SE VOGLIAMO CERCARE LA SCUSA PER ALLONTANARE LE PERSONE SI TROVERANNO QUALSIASI OCCASIONE E MOTIVAZIONE, VUOI PER PREGIUDIZIO, PER PELLE MA QUESTO E' UN DISCORSO GIA' FATTO IN PASSATO.... deli

Io veramente parlavo di malati di mente mascherati da buoni, spesso pieni di complessi, deliri di carriera o raptus libertini che richiamano altri violenti raptus in chi sbadatamente si mette in casa certi individui. Oggi è questa la "normalità".

Quindi, per quello che mi riguarda ho sempre allontanato chi soffre di tali tare, ma per fortuna ci sono alcune eccezioni, persone vere, senza obiettivi e schemi mentali celati sotto una falsa assenza di ego.