QUANTO PUO' AIUTARE UNA PAROLA

ULTIMAMENTE, HO MOLTO TEMPO A DISPOSIZIONE, E COSI TRA' UNA INCAZZATURA E L'ALTRA, MI DEDICO A DELLE LUNGHE PASSEGGIATE LUNGO L'ARGINE DEL FIUME CHE SCORRE PROPRIO VICINO CASA. MI PIACE GUARDARE A VOLTE L'ALBA A VOLTE IL TRAMONTO,E NEL SILENZIO APPREZZO IL PROFUMO DELL'ERBA ED IL CANTO DI QUALCHE SOPRAVVISSUTA RAGANELLA. A VOLTE SI INCONTRANO LE PERSONE PIU STRANE, ALTRE VOLTE INVECE PERSONE DAVVERO SPECIALI, COME OGGI AD ESEMPIO. MENTRE FACCIO LA SOLITA PASSEGGIATA,INCONTRO UNA DONNA SUI CINQUANTA O GIU' DI LI,NON SO COME SIA SUCCESSO, ED ABBIAMO INIZIATO A PARLARE. MI RACCONTAVA DELLA SUA VITA DA MERCENARIA CON DIGNITA' INNATA, E DALLE SUE PAROLE TRASPARIVA UN GIOIA ED UNA TRANQUILLITA' SCONVOLGENTI ED ALLO STESSO TEMPO DISSACRANTI.NON SAPREI DIRE QUANTO DURO'IL SUO DISCORSO, SO SOLO CHE QUANDO LEI ANDO' VIA ERA L'ALBA. CONTINUAI IL PERCORSO FINO A CASA,E SOTTO LA DOCCIA, NON RIUSCIVO A DIMENTICARE LE SUE PAROLE. EPPURE SONO UNA PERSONA POCO SUGGESTIONABILE, CIO' NONOSTANTE, QUELLE PAROLE MI AVEVANO SVUOTATO L'ANIMO.NON AVREI MAI IMMAGINATO CHE UNA DONNA CON QUEL PASSATO COSI TRISTE, E CON QUEL PRESENTE ALTRETTANTO CUPO ED INCERTO ABBIA POTUTO APRIRMI COSI' IL CUORE E LA MENTE. SINO AD OGGI PENSAVO DI AVER RAGGIUNTO L'INFERNO IN UN ATTIMO,NON MI ACCORGEVO CHE IN FONDO ERO ANCORA IN PARADISO. UN PARADISO CHE AUGURO FORTEMENTE ANCHE A TE LEILA,NONOSTANTE TUTTO.

quando ci sentiamo nell'inferno non ci accorgiamo che ci sono persone che vivono un'inferno peggiore al nostro, siamo così presi dal nostro mal vivere con le giuste ragioni e quando si libera un pò la mente e l'animo ci si rende conto che in fondo poteva andar peggio, tutto sommato rispetto ad altri il nostro inferno non è completamente nero.....

la positività di questo incontro è che non hai messo il tuo inferno al di sopra di quello di un'altro, come spesso si fa....
ci sono persone che quando non vivono bene hanno la presunzione che nessuno vive male quanto loro, che il loro dolore il loro dramma i loro problemi sono più forti più grandi di quelli degli altri....





silva

Credo che ognuno pensi che il proprio inferno sia il peggiore che esista
Purtroppo mi capita spesso di trovarmi in una situazione simile a quella descritta da Marcello
Nonostante il mio passato burrascoso cerco sempre di non sottovalutare i problemi dei miei amici anche se spesso mi sembrano ridicoli.

(...)NON AVREI MAI IMMAGINATO CHE UNA DONNA CON QUEL PASSATO COSI TRISTE, E CON QUEL PRESENTE ALTRETTANTO CUPO ED INCERTO ABBIA POTUTO APRIRMI COSI' IL CUORE E LA MENTE. SINO AD OGGI PENSAVO DI AVER RAGGIUNTO L'INFERNO IN UN ATTIMO,NON MI ACCORGEVO CHE IN FONDO ERO ANCORA IN PARADISO. (...)

Talvolta siamo così imprigionati dai nostri dolori, dubbi, problemi, che non vediamo la realtà nella sua interezza; e non siamo consapevoli della relatività, oserei dire della "pochezza" della "piccineria" dei nostri problemi, di fronte al dolore universale.

Cito questa frase, che spiega meglio di quanto abbia fatto io, la mia riflessione:

"L’unico modo di conoscere davvero i problemi
è accostarsi a quanti vivono quei problemi
e trarre da essi, da quello scambio, le conclusioni."
(Ernesto Che Guevara)

Grazie della conclusione che a seguito del tuo racconto marcello, ognuno di noi trae.... conclusioni per ognuno diverse forse.... ma accumunate dal distogliere lo sguardo su noi stessi e rivolgerlo agli altri....

Mi ritrovo anch'io con quanto dici Carmen. Abito in un palazzo di 18 condomini, piccolo se vuoi,per una metropoli come Roma, eppure ci scambiamo a malapena il saluto. Tutti vanno di fretta, non hanno tempo per parlare.
Sembra incredibile infatti quanto racconta Marcello, incontrare qualcuno, mai conosciuto, e passare ore insieme a parlare...
E' un'abitudine che abbiamo perso, che forse è ancora reale nella provincia, ma se ci pensi anche un quartiere ha le stesse caratteristiche, il fornaio, il giornalaio...sono persone che conosci da una vita...ma con cui non scambi neanche una parola.
E' un paradosso ma siamo soli in un mondo in cui i mezzi di comunicazione imperano, sarà proprio per questo?
Per quanto riguarda il vero argomento di Marcello, devo dire che tengo sempre ben presente davanti a me le immagini di coloro che soffrono veramente, di fame, di malattie...ma nonostante ciò non riesco a non soffrire del mio dolore, anche se devo riconoscere che spesso viene meno davanti a cose più gravi.

Non posso dire altro che "GRAZIE" per tutti i vostri commenti.
Ed anche se appariro' noioso ribadisco che mi dispiace se spesso non commento alcuni dei vostri,ma mi è difficile, e quindi invece di dare dei commenti stupidi preferisco leggere e basta.

Che bel racconto che hai fatto e che bella conclusione davvero complimenti,certo a volte fermarsi un'attimo ci fa scoprire cose che non avremmo mai immaginato ed ascoltare cosa che oggi si usa molto poco rende tutto più difficile.Vero ciò che dite,molte volte non conosciamo nemmeno il volto del nostro vicino di casa perchè a causa degli orari e del tipo di vita che conduciamo anche le cose banali sono diventate difficili.A volte siamo noi che corriamo troppo,a volte è solo questione di volontà e di disponibilità.io credo che ognuno di noi abbia qualcosa da insegnare all'altro e che solo un'attegiamento umile e riflessivo riesca alla fine a trarre giovamento da ciò che ci si scambia,le persone troppo superficiali che non sono in grado di leggere fra le righe finiscono solo con il trovare il tutto noioso quando è tutt'altro che così!Impariamo ad essere contenti di ciò che abbiamo e pensiamo sempre che c'è chi a differenza nostra non ha mai potuto scegliere,chi ha vissuto di violenza perchè ha avuto quella soltanto e riteniamoci fortunati per essere ciò che siamo.....sempre anche nei momenti migliori portiamo con noi il ricordo di ciò che per fortuna siamo riusciti a non diventare