Antiche tradizioni

Mugnai che attendono la pioggia per azionare
le macine dei loro impianti risalenti al Medioevo,
cestai che continuano ad intrecciare le loro gerle,
carbonai che sul finire dell’estate dormono
nel bosco accanto alle loro carbonaie accese.
Ci sono poi vetrai, impagliatori, scalpellini,
maniscalchi depositari di un patrimonio di
conoscenze di enorme valore.

E’ il popolo degli antichi mestieri
che in un’epoca in cui la tecnologia fa da padrona,
propongono beni e servizi il cui valore può essere
misurato solo con il metro della qualità, della perizia,
della genuinità e della bellezza estetica.

Molte attività si rivolgono ai cosiddetti mercati di nicchia,
dove trovano l’apprezzamento di esperti e appassionati
ed hanno spesso un loro momento di visibilità nelle fiere paesane.
In questi casi, senza una ricostruzione filologicamente corretta,
il rischio è di rilegare l’antica pratica a mero fenomeno folkloristico
e di non capire le potenzialità, le opportunità di impresa
che il mestiere può offrire.

Ciononostante, anche all’interno di queste manifestazioni,
l’antico mestiere può svolgere un ruolo importantissimo:
far conoscere e vendere prodotti locali e rappresentare
un’attrazione turistica per il territorio.

In questa prospettiva il futuro degli antichi mestieri
sarà dunque legato alla capacità di ciascuna comunità
di valorizzare queste attività anche come risorsa per il turismo.

CHE BEL VIAGGIO NEI RICORDI MA SOPRATTUTTO CHE PECCATO VEDERE SCOMPARIRE LE COSE FATTE CON LE MANI A DISCAPITO DI STAMPI PRECONFEZIONATI CHE NON POSSIEDONO UNA PROPPRIA VITA E CHE NON TRASMETTONO NESSUNA SENSAZIONE DI CALORE UMANO.HO SEMPRE AVUTO UNA GRANDE AMMIRAZIONE PER LE PERSONE CHE RIESCONO A CREARE DAL NULLA DELLE SCULTURE CHE POI ALLA FINE SONO IL PROLUNGAMENTO DI SE STESSI E NON IMPORTA CON QUALE MATERIALE SIANO REALIZZATE MA IMPORTA CIò CHE RIESCONO A TRASMETTERTI.ADORO ANCHE LE PROFESSIONI DOVE SI RIESCE A STARE ALL'ARIA APERTA,DOVE IL CONTATTO CON LA NATUA è ANCORA PRESENTE DOVE CI SI PUà SENTIRE LIBERI DI CREARE E DI METTERE QUALCOSA DI NOSTRO ANCHE SOLO NEL TAGLIARE IL RAMO DI UN ALBERO .SPERIAMO CHE NON SCOMPAIANO DEL TUTTO QUELLE POCHE PROFESSIONI O MEGLIO ARTI CHE ANCORA FANNO ESERCITARE PENSIERO E MANI PER ESSERE REALIZZATE.BELLO E ARRICCHENTE E POTER CONSERVARE ANCORA QUESTE EMOZIONI E PERCORRERE OGNI TANTO IL SENTRIERO DEI RICORDI,SENTIRE ANCORA GLI ODORI CHE SPRIGIONAVANO I PRATI QUANDO A TAGLIARE LA LEGNA ERANO I NOSTRI NONNI,QUANDO DA UN CIOTTOLO E DA UN PEZZO DI CORDA RIUSCIVANO A CREARE PICCOLE SCULTURE CHE AVEVANO UN GRANDE VALORE.TENIAMO SEMPRE VIVE TRADIZIONI E FACCIAMO IN MODO DI NON RICORDARCENE SOLO DURANTE LE FESTE DI PAESE QUANDO APPAIONO I BANCHETTI DELL'ARTIGIANATO E I NOSTRI RICORDI INIZIANO A CORRERE VELOCI.GRAZIE A LINO PER QUESTO POST PUNTUALE E PIENO DI RICORDI COME SEMPRE.